Capitolo 19

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Ieri ho sentito Alexander.
È proprio fiero di me.
Ha detto che è contento perché ha visto che sono migliorata un sacco e poi ha rivelato che tifa per me e la mia squadra.
Xander è stato davvero d'aiuto e mi ha incoraggiata ad andare avanti e a dare il meglio come calciatrice.
Dopo aver parlato un po' con lui ho deciso di aspettare con Manuel. Magari ha ragione lui, è meglio aspettare prima di fare troppo in fretta. Però di una cosa sono sicura - anzi sicurissima: io amo Manuel.
Lo avrò detto più di mille volte ma lo amo e non ci posso fare niente.

Gli incoraggiamenti di Xander hanno dato i loro frutti perché stasera abbiamo ancora vinto. Uno a zero contro la nazionale francese, ha segnato Hummels. Sono contenta di questa vittoria perché ci stiamo avvicinando sempre di più alla semifinale. Speriamo tutti di vincere perché ci stiamo allenando duramente.
Devo ammettere che mi mancheranno tanto i ragazzi una volta finiti i mondiali.

Quando ritorno in albergo, è sera e come sempre sono stanca dopo una partita. Manuel e gli altri si sono fermati da qualche parte ma io non c'è la faccio, mi stanco facilmente.

La porta si apre mentre mi sto spogliando. Ho solo l'intimo addosso e naturalmente è Manuel.
Mi copro il corpo con le braccia ma lui sembra non farci troppo caso.
"Hey, cosa ci fai qui? Non ti eri fermato con gli altri?" Dico chiaramente in imbarazzo.
"Quando ho visto che non c'eri ho deciso di stare con te così sono venuto qui. Tu dormi sempre dopo le partite." Risponde prontamente. "Ti da fastidio se sto qui con te?"
"No no, tranquillo Manuel." Alzo leggermente il labbro in un piccolo sorriso sbilenco.
"Ehm... Vuoi una maglietta?" Dice guardando la mia pelle centimetro per centimetro.
"Forse sì, sempre che tu non voglia che resti così." Ammicco leggermente.
"A me non da fastidio." Replica fissandomi negli occhi.
Mi avvicino a lui e gli avvolgo le braccia intorno al collo.
Mi alzo sulle punte dei piedi e riesco a baciarlo dolcemente. Appoggia le mani su i miei fianchi e sento la pelle bruciare. Ogni volta che mi sfiora, sento tutto il corpo andare a fuoco. Metto la testa nell'incavo del suo collo e ci lascio dei piccoli baci.
Mi prende la testa tra le mani e la inclina di lato. Appoggia le labbra sul mio collo e inizia a succhiarmi la pelle. Porta il mio sangue bollente in superficie e dopo qualche minuto rimane un livido violaceo, un succhiotto. Un succhiotto che mi ha fatto Manuel.
Mi prende in braccio e mi appoggia sul letto.
Si sdraia vicino a me e inizia ad accarezzarmi le cosce nude. Ho tutti i brividi sulla pelle e l'eccitazione si fa spazio nel mio corpo febbricitante.
Sposta le mani più in su, sulle mie mutandine, vicino al centro del piacere.
Chiudo gli occhi.
Sento le sue dita sfiorarmi il pube ed inizio ad arricciare le dita dei piedi. Il mio corpo è tutto un fremito non appena infila un dito dentro di me. Gemo in preda al piacere.
Continua a muovere il dito intorno alle mie pareti strette che si contraggono contro di lui. Si fa più spazio e ne infila un altro.
Inizia a muovere le dita su e giù. Dentro e fuori. Prima piano e poi più velocemente.
Gemo. Gemo più forte perché sta aumentando il ritmo. Stringo le palpebre in preda al piacere. Sento ogni muscolo del mio corpo sciogliersi lentamente mandandomi in pappa le gambe.
Sto per urlare il suo nome ma si ferma, ormai non c'è la faccio più. Apro di scatto gli occhi, ha ritratto le dita.
"Perché ti sei fermato?" Gli chiedo cercando di riafferrare la sua mano.
"Ho una fidanzata, Katniss!" Risponde innocentemente.
Lo guardo malissimo.
"Scherzo piccola, è ancora presto." Alza leggermente l'angolo della bocca.
"Sono stufa di aspettare. Non capisco perché fai così. Non ti fidi di me?" Mi alzo in piedi cercando di ricompormi.
Afferro un paio di pantaloncini ed una maglietta e li infilo.
"Katniss, certo che mi fido di te! Però ti assicuro che varrà la pena di aspettare." Si alza e si avvicina a me. Mi avvolge un braccio intorno ai fianchi.
Ci rinuncio così mi limito ad appoggiare la testa sul suo petto. Mi riporta sul letto e mi addormento così, con lui che mi accarezza la schiena.

+

Il giorno dopo non c'è. Quindi passo tutta la mattinata in camera a leggere e poi al pomeriggio decido di andare a fare un giro con Benedikt Höwedes e Shkodran Mustafi.
Alla sera decido di uscire un po' con Miroslav Klose e Ron-Robert Zieler.
Bevo tanto, ma ragazzi io sopporto benissimo l'alcol. Come minimo per ubriacarmi dovrei bere 100 litri di vodka. Mentre siamo al bar ci raggiungono anche gli altri, tra cui Manuel. Si avvicina a me e cerco di baciarlo ma con uno sguardo mi fa capire che non vuole.
"Dopo." Replica guardandomi di traverso. Allora gli domando dov'è stato tutto il giorno.
"Ero in giro con Bastian e Philipp." Risponde iniziando a sorseggiare un cocktail color azzurro cielo.
Non credo di stare molto simpatica a Philipp Lahm così non gli parlo molto perché ogni volta che mi vede in giro mi guarda male - molto male.
È un po' come lo sguardo del boia dell'Aquila (in Cercando Alaska; per chi non sapesse, io adoro John Green). Mi incute paura e perciò preferisco ignorarlo.
Gli racconto cosa ho fatto oggi e quando gli nomino Shkodran diventa nervoso, come se gli dasse fastidio il ragazzo.
"Ti sta antipatico Shkodran?" Domando dubbiosa.
"No no. È solo per una cosa che è successa qualche sera fa." Rimane sul vago.
"Cioè?" Alzo un sopracciglio.
"Hai presente dopo la penultima partita?"
Annuisco.
"Io e te dopo siamo andati al bar e quando siamo tornati c'erano le fidanzate di Götze e di Schürrle che mi hanno detto delle cose su di te."
"Cosa ti hanno detto?" Continuo a non capire dove voglia arrivare.
"Naturalmente non credo a cosa mi hanno detto!" Prende subito le proprio difese.
"Manuel..." Alzo la voce. "Cosa ti hanno detto?" Scandisco bene le parole.
"Ehm... Che ti sei fatta qualche giocatore della nostra squadra." Ignora completamente il mio sguardo e si limita a fissare il suo bicchiere ormai vuoto.
"Manuel, adesso ti dico la verità. L'ultima volta che ho fatto sesso con un ragazzo risale a mesi fa, quando stavo con Tristan Evans."
Alza la testa e sibila: "Non mi interessa quello che fai con gli altri ragazzi, mi importa solo cosa fai con me."

A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS || M. Neuer & J. LawrenceWhere stories live. Discover now