Come si svolsero i fatti

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Estratto dal passato di un mio OC

Un silenzio tombale aleggiava nell'edificio dove si stava svolgendo il killing game orchestrato dal misterioso padrone di Mononeko.
Tanti giorni erano trascorsi sereni dall'ultimo omicidio: erano sbocciati addirittura grandi amori e i legami di amicizia sembravano piú saldi che mai. Eppure,qualcuno stava per far riprendere il corso naturale del gioco di reciproche uccisioni.

Shig correva freneticamente da una parte all'altra della stanza,frugando dovunque,evidentemente impanicato.
Maledetto countdown,pensava.
Guardó sotto le coperte del suo letto.
Perchè proprio lui? Perché il suo nome era tra quelli annoverati tra i prossimi a morire se nessuno avesse compiuto un omicidio?
L'ultimate becchino,che dormiva nella stanza si Shig da quando aveva perso tutti i suoi compagni di camerata a causa del gioco di reciproche uccisioni, si rigirò nel letto ripetutamente. Aprí gli occhi ed osservó lo schermidore,domandandosi che stesse accadendo.
L'unico modo era eliminare qualcuno,allora si sarebbe salvato.
-Shig,che hai?- sbiascicó Rei,per poi sorridergli in modo apprensivo vedendolo cosí sconvolto. Lo schermidore lo guardó dritto negli occhi,gli iridi violacei umidi di lacrime:
"Nut Nut...Non lo trovo piú" disse,la voce incrinata dal pianto che stava cercando di trattenere. L'altro,che si era alzato dal letto, gli pattó delicatamente la spalla:
-Non puó essere andato lontano,tranquillo,ti aiuteró io a cercarlo- si offrí. Shig lo guardó come spiritato ed annuí:
"Grazie...! Mi stai facendo davvero un favore" si asciugó gli occhi con il dorso della mano
-Ci mancherebbe. So quanto tieni a quello scoiattolino. Dove hai giá guardato?-
"Oggi ho cercato per tutto il primo piano e avevo quasi finito di controllare nel secondo,quando ho pensato che forse era in camera,ma...Non l'ho piú visto..." abbassó il capo. L'altro ragazzo cercó di rassicurarlo:
-Tranquillo,davvero,lo troveremo-
L'unico modo per essere salvo...Ma non se ne sarebbe andato da solo...
Lo schermidore alzó il capo e l'espressione di odio che aveva in volto,forse per sé stesso,forse nei confronti del killing game,si trasformó in pochissimi secondi in un misto struggente tra gratitudine e commozione. Fece uno dei suoi soliti teneri sorrisi,anche se forzato,ma badó bene di farlo sembrare il piú naturale possibile. In un certo senso il ragazzo lo avrebbe davvero aiutato,ma non come si aspettava lui.

Shig gli elencó il resto delle stanze dove aveva giá cercato Nut Nut e l'altro cominció a sudare freddo:
-Manca l'armeria! É pericoloso,potrebbe essere sgattaiolato lí dentro- Shig rimase a boccheggiare confusamente e il becchino ribadí che l'avrebbero trovato sano e salvo,pensando che lo schermidore si stesse impanicando nuovamente,quando Shig aveva reagito in quel modo perché non gli sembrava vero: ce la stava facendo.

Una volta giunti lí cominciarono a guardarsi attorno ed a cercarlo:
-Nut Nut?- lo chiamava di tanto in tanto il becchino.
Shig si allontanó dall'altro,che intanto si era piegato per controllare sotto ad un mobile della stanza.
-Mi sembra di aver sentito un rumore,forse l'ho trovato- disse speranzoso il ragazzo,che non si era minimamente accorto che lo schermidore stava raccogliendo qualcosa che aveva precedentemente nascosto -Nut Nut,sei qui?- Shig si avvicinó al becchino con passo felpato e deciso,inespressivo in volto,la mente da un'altra parte e la coscienza sotterrata dai sentimenti piú disparati. Il becchino si rimise in posizione eretta e ruotó leggermente il busto verso di lui.

Non se ne sarebbe andato da solo,ma con lei. Insieme:era una promessa. Shig si mise in posizione,come quando esercitava il proprio talento. Insieme. L'avrebbe portata via di lí. Una stoccata. Gli vennero in mente le morbide labbra di Mariko contro le sue,i loro teneri momenti che erano un alternarsi di teneri baci e carezze "Ho intenzione di agire. Ti porteró fuori da qui,é una promessa" le aveva sussurrato nell'orecchio,poco prima di inscenare la scomparsa di Nut Nut.
L'espressione perplessa,confusa del becchino nel sentire quel dolore al petto. Shig che lo fissava,gli occhi lucidi ed allo stesso tempo pieni di determinazione,la bocca storta in una smorfia che tanto stonava con i suoi delicati lineamenti. Ritrasse la lama e l'espressione sul volto di Rei non cambió mai piú. Lo schermidore indietreggió ed osservó il corpo della vittima.
Il petto dello schermidore bruciava da quanto il suo cuore batteva all'impazzata,ma non era niente paragonato al dolore che aveva appena causato. Indietreggió ancora,spaesato,terrorizzato,furioso e per poco non cadde a terra tanto si stava alienando da ció che lo circondava,come se non volesse piú averci nulla a che fare. Stava forse impazzendo? Di giá?Osservó la spada e distolse lo sguardo,come se non volesse essere ancora piú consapevole di ció che aveva fatto.
L'agitazione gli causó il fiatone e si avvió verso l'uscita camminando a fatica,come se avesse appena concluso un'estenuante battaglia.

Prima peró,con un'inquietante calma, ripose l'arma in mezzo a tante altre,come se stesse sistemando le sue sciabole ed i propri fioretti nei borsoni dove erano soliti stare.
Uscí dalla stanza e cominció a correre,tremendamente e genuinamente spaventato. Corse verso la sua ragione di vita,la quale si trovava nella sala ricreativa e probabilmente stava provando bene o male tutto ció che aveva sofferto lui. La incontró che correva proprio incontro a lui e si fiondó su di lei,stringendola forte a sé. Respirava ancora affannosamente,ma ora sorrideva,grato che lei stesse bene: ci stavano riuscendo,sarebbero usciti da lí assieme. Le accarezzó i lunghi capelli castani e le prese il volto tra le mani: la sua Mariko era pallida come un cencio e Shig,nonostante la situazione,trovó la forza di sorriderle come al solito,di guardarla con occhi pieni d'amore come aveva sempre fatto:
"Ti amo,Mariko" le disse,poggiando la fronte contro la sua
-Ti pare una cosa da dire nella situazione in cui ci troviamo?- domandó stizzita lei,anche se stava strusciando a sua volta le tempie contro quelle del ragazzo
"É sempre il caso di dirlo" mormorò lui. Sembrava non fosse successo niente: se voleva rassicurarla e farla sentire a suo agio ci stava riuscendo piuttosto bene.
-Shig...- provó a dire qualcosa,solo per venir interrotta dalle labbra del ragazzo poggiate contro le sue. Si allontanó poco dopo -Shig!- esclamó nuovamente stizzita
"Io...Scusa é lo stress..." pareva veramente una situazione assurda,come se stessero avendo una piccola discussione su qualcosa di estremamente banale  "Mi sembra d'impazzire..." disse,incupendosi improvvisamente "Mariko...Usciamo da qua insieme,non ce la faccio piú" le labbra tremavano,gli occhi  tornavano lucidi. Mariko lo abbracció,pattandogli delicatamente la schiena per calmarlo:
-Abbiamo fatto tutto questo proprio per andarcene da qui- gli ricordó -Andiamocene,Shig. Lasciamoci tutto alle spalle. Questo posto,gli altri,il tempio,le tue insicurezze...Sono il passato,ormai- il tono risultó alquanto acido,un misto tra ció che pensava e la consapevolezza della gravitá di ció che avevano portato a termine.
Shig ricambió l'abbraccio,volendo essere lui a darle forza,come un vero uomo. Ci credeva davvero: poteva perfettamente immaginarsi lui e lei lontani dalla follia del killing game. Magari avrebbero pure messo su famiglia! Doveva essere forte,erano giunti fino a quel punto proprio nel tentativo di guadagnarsi un futuro. Tuttavia,avevano commesso qualcosa di orribile e ne erano perfettamente consapevoli. Il sentimento aveva sopraffatto ogni ragione ed era troppo tardi per tornare indietro.
-Te lo prometto,Mariko: ce ne andremo assieme-

Maledetto killing game. Se tutto ció fosse stato finzione,se non fosse proprio esistito,quella giovabe coppia e molti altri giovani pieni di talento avrebbero potuto avere un luminoso futuro davanti a sé. La Disperazione pareva aver oscurato qualsiasi luce guida,tolto ogni morale,sconvolto fin troppe vite.
In un mondo non cosí irrazionale,Shig si sveglió di soprassalto e si guardó attorno,respirando affannosamente. Tiró un sospiro di sollievo quando si accorse che non c'era niente che non andava: era a bordo dell'aereo che lo stava riportando a casa,finalmente,dopo l'ennesimo torneo.
Si riaccocoló nello stretto sedile e fissó il bianco soffitto per un paio di minuti.
Aveva proprio bisogno di tornare a casa,di riabbracciare sua moglie e le sua bambine.
A proposito delle sue bambine,doveva fare la conoscenza del ragazzo che stava per portargliene via una. Sospiró: in fondo era normale,Kisumi era praticamente una donna ormai...Diamine,sentiva di non essere stato abbastanza con lei. Si ripromise di stare almeno piú tempo con Reina e di cercare di passarne ancora un po' con la sua primo genita e poi...Mariko,la sua Mariko.
Desiderava ardentemente stringerla a sé,baciarla,accarezzarla,sentire il profumo della sua morbida pelle e dei suoi lunghi capelli castani...Chiuse gli occhi e cercó di riprendere sonno. Lí poteva essere felice,quel futuro che la sua concroparte meno fortunata poteva solo sognare era divenuto realtá,anzi,aveva superato ogni immaginazione e una volta finito il viaggio in aereo,una volta a casa,allora sí che lui e la sua amata avrebbero potuto stare
di nuovo assieme.

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Personaggi utilizzati:

Shig Takahashi:mio

Mariko Nakajima: Deamnie

Rei Kaname: Hyeyoung_Kim

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Buon Halloween a tutti!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31, 2019 ⏰

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