A ognuno il suo San Valentino

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Avere qualcuno da amare e che ricambi il sentimento é un grande dono e poter suggellare questo amore significa raggiungere un grande traguardo.
Questo era ció che pensava Shig mentre teneva la propria mano poggiata su quella di Mariko.
Per celebrare la festa degli  innamorati aveva prenotato un tavolo per cenare assieme a lei al ristorante a cui erano soliti andare per festeggiare qualsivoglia evento importante prima che lo schermidore si dovesse assentare per lunghi periodi di tempo a causa del suo lavoro:
"Sei contenta amore mio?" Le domandó sorridendole teneramente. Mariko sbuffó:
-Siamo sposati da tanti anni ormai e non hai ancora capito che mi basta stare in tua compagnia per essere felice?- rispose,per poi sorridergli dolcemente -Ovviamente anche regali come questi sono graditi- aggiunse poco dopo,non volendo rischiare di offenderlo in qualche modo. Il marito sorrise tutto contento e continuó ad accarezzarle delicatamente la mano:
-E ovviame poter avere un momento tutto nostro dopo tanto temp...-
"Pensi che dovrei chiamare Reina?" Domandó Shig interrompendola "Magari ha bisogno di qualcosa"
Mariko alzó un sopracciglio:
-Ci chiamerá lei se avrá bisogno e poi é una ragazza grande e vaccinata,vedrai,sopravviverá-
"Ma é a casa nostra con dei suoi amici che nemmeno conosco. Non so se posso fidarmi pienamente di loro...!"
-Shig,stanno guardando dei film assieme- gli ricordó -Cosa vuoi che succeda? Davvero,non ché motivo di...- poi vide che il marito stava scrivendo qualcosa alla figlia piú giovane e gli strappó il cellulare di mano:
- La scherma ci ha giá tenuti fin troppo a distanza,non permetteró ad altro di rovinare un momento tutto nostro- disse dopo aver riposto il cellulare di Shig nella propria borsa.
Lui sospiró:
"Hai...Hai ragione,perdonami. É solo che non essendo riuscito molto a stare con Reina mi preoccupo...Forse fin troppo...Per lei. Tuttavia hai assolutamente ragione" annuí ripetutamente "Stasera sono tutto tuo"
-E io sono tutta tua- le venne automatico dirgli,per poi darsi della stupida: da come l'aveva detto sembrava una ragazzina in preda a una passionale cottarella...Ma infondo Shig conosceva bene il suo lato piú tenero e non c'era niente di cui vergognarsi.
"Sei adorabile Mariko" le disse,gli occhi violacei che luccicavano d'emozione "I biscotti a forma di cuore con dentro i pezzetti di mela che abbiamo preparato oggi erano dolci quasi quanto te" Mariko cominció a pregare tutte le divinitá del tempio dove aveva vissuto per svariati anni: non stava arrossendo,vero? Se sí doveva essere l'effetto nostalgia a starle giocando qualche tiro mancino. Ancora una volta,perché si sentiva in imbarazzo? Quello davanti a lei era suo marito,la persona che la conosceva meglio di tutti. La prima persona che l'aveva presa a cuore,non perché mosso da da caritá di cui Mariko non aveva certo bisogno,ma perché gli importava davvero,l'uomo con cui aveva scoperto cos'era l'amore.
"E poi ho un'altra cosetta per te" le porse una rosa arancione "É simbolo del fascino femminile e del desiderio che suscita...Perché non solo sei bellissima,ma anche solo vederti scatena in me un gran desiderio di amarti sempre di piú e renderti felice"
Il labbro inferiore dell'ex sacerdotessa tremó leggermente:
- Sei la tenerezza fatta persona- gli disse,la voce carica di commozione.

Poggió i palmi delle mano sul tavolo,si protese e bació il suo amato schermidore. Shig si sporge in avanti,prese il volto di lei tra le mani e ricambió il gesto con passione.
In quel momento l'unica cosa che importava per loro era poter stare con la persona che piú amavano e poter dimostrare all'altro il sentimento che li legava; non importava loro nemmeno del cameriere che diceva:
<Ahm,signori,la vostra cena...> e che li osservava sentendosi leggermente a disagio,ma allo stesso tempo profondamente colpito da quel grande amore.

Un'altra giovane coppia,formata da una biologa e da un inventore, stava trascorrendo assieme la giornata dell'amore.
Lei aveva appena concluso un importante studio sulle varianti di tassi distribuite sul territorio scozzese e lui l'ascoltava rapito dalle scoperte che gli raccontava. La giovane cambió argomento quando si sedette ad uno dei tavolini del pub in cui l'aveva portato:
"Vengo spesso con i miei colleghi qui" gli spiegó "Si mangia bene" aggiunse,per poi perdersi negli occhi dorati di Akim,che si era seduto davanti a lei. Lo fissó con quel suo sguardo da innamorata perdutamente  per chissá quanto,quando si ricordó di dovergli dare qualcosa:
"Happy Valentines Day,Honey Eyes" gli disse mentre gli porgeva un fiore
- Un giglio- constató sorpreso l'inventore. Lilias annuí:
"Ecco...Ho optato per un fiorellino diverso perché infondo il mio nome significa proprio giglio" gli spiegó,le gote sempre piú rosee.
-É proprio un bel fiore- disse lui mentre inspirava il suo profumo. Sorrise e inserí nel taschino della camicia all'altezza del petto il piccolo giglio - Hai avuto proprio una bella idea Sweetie- sentendo quel soprannome lei arrossí vistosamente
"Honey!" Esclamó lei per poi coprirsi il volto.
- Peró ti piace quando ti chiamo cosí,no?- domandó,sorridendo intenerito. Lei annuí -E poi dici che sono io quello dolce- ridacchió lui.
"Perché é così!"ribatté lei "É da stamattina che mi riempi di coccole e regali" precisó
-E continueró a farlo per il resto della
giornata-  sentenziò -Perché ti amo e non riesco a non esternare ció che provo per te,soprattutto oggi-
Lilias invece non poté non pensare quant'era sembrato ancora piú bello il suo dearest inventor nel pronunciare quelle parole.
"I love you,honey"
-I love you too sweetie- dissero,per poi tornare a perdersi uno negli occhi azzurro chiaro di lei e l'altra in quelli color miele di lui.

Dalla Scozia alla Svizzera ci sono svariati chilometri di distanza,ma i sentimenti provati dagli innamorati sono i medesimi.
Ad esempio, in un corridoio che conduceva ad una sala conferenze di uno dei tanti edifici storici dello Stein am Rhein, l'orafo migliore al mondo stava sbaciucchiando prima una e poi l'altra guancia della sua amata ontologa:
"Ich liebe dich meine Rose" mormorava tra un tenero bacetto e l'altro. Làbrys si lasciava coccolare piú che volentieri,accarezzando nel mentre la schiena di Peter:
-Mou kremmudí- lo chiamó lei -Tra poco devo salire sul palco- gli ricordó
"E io non l'ora di sentire i pensieri dell'Ultimate Ontologist sull'amore: questo congresso sará molto interessante" disse con quel suo tono professionale
- Se posso prenderne parte é solo grazie a te- ribatté la giovane - Sei tu che mi hai fatto scoprire l'amore- le ametiste di lui incontrarono e le ossidiane di lei,che cominciarono ad attirarlo. Peter si protese ancora un poco
"Ho solo tirato fuori il meglio di te" riformuló lui
-Ti piace tanto la maieutica-
"Si sposa bene con la nostra simbiosi. Del resto anche lei,signorina süße Rose, fa emergere il meglio dal sottoscritto" fece scorrere l'alampo della giacca di pelle e riveló una rosa che teneva nascosta in una tasca interna "Heute ist Valentinstag,also...Das ist für Sie,Fräulein.Eine rote Rose für meine Rose" s'inchinó in avanti e gliela porse. Làbrys osservó il fiore e le ci volle qualche secondo per realizzare di cosa fosse fatto. Quando sfioró lo stelo con le dita si accorse che era proprio come pensava:era stata interamente realizzata con pietre preziose. "Tsavorite per il verde e rodolite per i petali" le spiegó
-Peter é bellissima...!- si accocoló a lui,per poi lasciargli degli umidi bacetti lungo il profilo del volto -Grazie e ancora grazie! É un altro grande capolavoro!- proprio in quel momento la chiamarono e dovette allontanarsi dalla sua cipolla,che non distolse nemmeno per un secondo lo sguardo da lei.
*Sei tu il vero capolavoro amore mio.Anzi,per te che ti destreggi sia nel mondo astratto che in quello materiale...Capolavoro é un eufemismo*si avviò verso la sala dove
di lì a poco si sarebbe tenuto il congresso con questi pensieri per la testa

Infine,un amore ancora piú giovane stava fiorendo con sempre piú vigore. Per le strade di San Francisco Alypios ed Alice si tenevano mano nella mano e guardavano meravigliati la cittá che stavano visitando per bene per la prima volta
-É veramente bellissima,non trovi?- gli domandó la mutaforma. L'umano annuí quasi distrattamente,preso com'era dal rimirare la lunga chioma aurea di Alice
"É tutto cosí...Luminoso. Risplende tutto" aggiunse poi lui "Tu peró sei molto meglio di tutto questo" le strinse forte la mano ed osservó le sue guance farsi sempre piú rosse
- Lo dici solo per dire...-
"Non é vero,lo penso sul serio!" detto questo cominció a sbaciucchiarle le gote
-Dai,Alypios!- ridacchió intenerita; approfittó poi per schioccare un bacio sulle labbra di lui. Seguirono un lungo silenzio e dei risolini dettati da un leggero imbarazzo:era palese che stessero assieme relativamente da poco tempo,ma anche che i loro sentimenti fossero sinceri:  
"Ti amo" le disse guardandola con quei suoi occhietti vispi
-Ti amo anch'io Alypios- gli accarezzó il tatuaggio sulla guancia destra. Il giovane le porse una rosa muschiata
"Buon San Valentino" dissero in coro,per poi ridere divertiti dalla loro sincronia e strusciare affettuosamente le loro fronti una contro l'altra.

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Personaggi utilizzati

Shig Takahashi mio

Mariko Nakajima Deamnie

Lilias Murray mio

Akim Ivanov Laurachan864

Peter Chopard mio

Làbrys Kyriake Info-Chan_San

Alypios Domazos mio

Alice Heartstone empty_cup_full_heart

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Parte 2 conclusa

Speciale S. Valentino terminato

Estratti di OC-Unseen ScenesWhere stories live. Discover now