Ti renderá piú forte

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Estratto del passato di un mio OC

Per tutta la palestra rieccheggiavano le grida entusiaste di bambini ed il chiacchericcio di ragazzi piú grandicelli. I primi di lí a poco avrebbero preso parte alla loro prima lezione di scherma,mentre i secondi avevano giá qualche anno d'esperienza alle spalle.
C'era chi,tra i piú piccini,saltava sui grandi materrasi blu sparsi per la palestra mentre altri si rincorrevano tra loro,carichi d'entusiasmo: sembrava quasi di trovarsi in un asilo.
Solo la voce ferma dell'istruttore richiamó all'ordine i piccini in etá da scuola elementare,che si raggrupparono davanti a lui in attesa di ricevere istruzioni
-Andiamo,vai assieme a loro- una donna stava sulla soglia della porta con suo figlio,che non accennava a volersi separare da lei -Vedrai Shig,sará divertente!- gli assicuró. Il bambino sospiró: sempre la solita solfa. Ogni volta che i suoi genitori lo costringevano a praticare un nuovo sport cercavano di motivarlo con quella specifica frase. Aveva funzionato quando lo avevano iscritto a calcio e quando gli avevano fatto fare nuoto,ma dopo rugby aveva cominciato ad avere seriamente paura di sentirsi dire "Vedrai,sará divertente!"

Il piccolo Shig mugugnó e cercó di salire in braccio alla mamma:
-Andiamo,non sei piú un bambino piccolo...! E poi la lezione sta per iniziare,stanno tutti aspettando te- disse cosí,ma l'aveva giá preso tra le sue braccia. Shig cominció a giocherellare con i lunghi capelli biondi della madre,usandoli come una sorta di antistress.
-Va meglio ora? Ti sei fatto forza?- Shig affondó il volto nel petto della madre e scosse la testa -Shig,ci saranno momenti in cui dovrai compiere delle scelte e non avrai tutto il tempo del mondo per scegliere cosa fare- lo avvisó la donna. Shig si limitó ad ascoltare in silenzio: ogni tanto i suoi genitori gli facevano quei discorsi che sembravano molto importanti,da grandi, e lui che era piccolo si sentiva in dovere di cercare di capire quanto possibile,perché ne comprendeva l'importanza.
La donna lo posó a terra,ma Shig l'abbracció ancora piú forte. Yuriko,cosí si chiamava sua madre,gli sistemó i codini e lo allontanó gentilmente da lei:
-Fai vedere a tutti quello che sai fare!- esclamó,stringendo un pugno ed alzandolo all'altezza del volto. Shig annuí,anche se poco convinto, e poi si diresse verso gli altri bambini. Improvvisamente si voltó e fece per tornare dalla madre,che peró si era volatilizzata. Yukiko aveva previsto che suo figlio avrebbe indugiato nuovamente ed aveva pensato bene di squagliarsela.
Gli occhioni violacei del bambino s'inumidirono "Ma...Mamma...?" La chiamó,per poi scoppiare a piangere disperato.

Alla fine a causa di Shig la lezione inizió con mezz'ora di ritardo. Il maestro aveva cercato di ritracciare la madre per chiederle come farlo calmare,ma Yuriko aveva prontamente spento il cellulare: il figlio se la sarebbe dovuta cavare da solo e soprattuto l'insegnante avrebbe  dovuto sopportarlo al posto suo.
-Come va adesso?- gli domandó l'istruttore. Shig tiró su con il naso
"Me...Meglio..." l'uomo gli sorrise incoraggiante
-Bene,allora adesso che ti sei ripresa,bella bambina,puoi unirti agli altri- senza volerlo lo fece ricominciare a piangere.
Chiarito il malinteso e dopo che Shig si sorbí le solite scuse come il fatto che avesse davvero dei bei lineamenti delicati per essere un maschio e che aveva dei bellissimi codini,anche se decisamente poco virili!, e tante altre cose che era stufo di sentirsi dire, si uní agli altri.
L'istruttore cominció a spiegare in modo semplice le regole della scherma,cosí che i bambini potessero capire piú facilmente:
-Le stoccate sono le azioni che fanno gli schermidori e possono essere molteplici. C'é questa che é la più usata- e detto questo diede dimostrazione delle sue abilitá, ricevendo un Oooh! ammirato dai bambini -Poi questa e questa- alcuni applaudirono entusiasti -Ora metterete in pratica ció che vi ho appena mostrato. Per motivi di sicurezza avrete per le mani queste spade di spugna-

I bambini cominciarono a fare pratica singolarmente, ma la maggiorparte di loro stava prendendo l'allenamento come un gioco. Solo quattro o cinque stavano facendo sul serio e tra questi c'era Shig. L'istruttore rimase piacevolmente sorpreso e lo tenne sott'occhio: quel bambinetto si muoveva con una certa nonchalance per essere la prima volta che tirava di scherma. Shig dal canto suo peró si stava annoiando: che senso aveva allenarsi con una finta spada? Qualcosa cominció ad ardergli dentro: voleva provare ad usare un fioretto vero e proprio,allora sì che sarebbe stato divertente!
Di lí a poco non solo ne avrebbe avuto l'occasione,ma la sua vita avrebbe raggiunto un punto di svolta.

Il maestro volle mettere alla prova i bambini che aveva ritenuto piú capaci e,causando l'invidia di tutti gli altri,consegnó a Shig ed un altro bambino un piccolo fioretto. Spiegó loro che si dovevano affrontare dando del loro meglio.
-Tutto qui- disse infine.
*Tutto qui?* pensó Shig,cominciando improvvisamente a sudare freddo: il suo avversario sembrava decisamente in gamba ed aveva paura di essere deriso nel caso avesse perso. Tuttavia...Forse qualche possibilitá di vittoria c'era.
A soli nove anni d'etá Shig aveva praticato molti più sport dei suoi coetanei e quindi poteva definirsi avantaggiato. A suo favore c'era poi il fatto che la scherma non fosse uno sport di squadra: finiva sempre col farsi rimproverare dai compagni di gioco anche per i motivi piú futili od essere preso di mira dagli avversari,probabilmente per il suo essere magrolino ed i lineamenti delicati che lo facevano sembrare decisamente fragile; non doveva quindi preoccuparsi poi cosí tanto di sorbirsi inutili rimproveri. Inoltre la sua famiglia non nuotava certo nell'oro: sapeva quanti sacrifici i suoi genitori stavano facendo per pagargli tutti quei corsi: non gli avrebbe delusi. Serró i pugni e strinse i denti; pieno di determinazione prese posto e si mise in posa. L'istruttore mise ai due bambini il casco tipico degli schermidore, una pettorina particolare per protezione e disse loro d'iniziare.
Ecco quella strana sensazione pervaderlo nuovamente. Rimase fermo dov'era e il suo avversario ne approfittó per sferrare il primo colpo,ma Shig lo schivó con facilitá.
Era come se puro fuoco gli stesse scorrendo nelle vene:Shig sfruttó la distanza ravvicinata per colpirlo con una stoccata in pieno petto.
Da quel momento in poi continuó a fare punti su punti,impedendo inoltre all'avversario di farne difendendosi magnificamente. Se l'istruttore non avesse interrotto lo scontro Shig sarebbe potuto andare avanti cosí per chissá quanto. Il suo coetaneo aveva giá il fiato corto e gettó a terra il fioretto,arrabbiato con sé stesso,mentre Shig era fresco come una rosa ed era piú che contento della sua prestazione.

"Ancora" disse a sua madre quando venne a prenderlo "Mi sono proprio divertito. Voglio sfidarne altri,tanti avversari sempre piú bravi" aggiunse entusiasta,rimuovendosi il casco e mostrandole i suoi occhioni violacei che sfavillavano d'emozione. La madre si commosse:non aveva mai visto il figlio cosí contento prima. Riusciva persino a percepire quella passione bruciante che aveva pervaso il figlioletto; lo abbracció,orgogliosa di lui:
-Sei proprio un ometto Shig- disse convinta -Quello sguardo deciso...! É veramente lodevole- strinse nuovamente un pugno -Continua cosí e conquisterai tutto quello che ci sará da conquistare nel mondo della scherma!-
Shig fece un tenero sorriso ed annuí:
-Vedrai mamma,sarete fieri di me!Diventeró il miglior schermidore che ci sia!-

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Personaggi
Shig Takahashi mio
Yuriko Ishigaki mio
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