23-Maledetta la speranza

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Abbasso gli occhi, stringendo in due pugni le coperte. Vaffanculo, vaffanculo a tutto. Adesso si ci mettono pure i sogni. Fottetevi.

Preso da uno strano impeto di rabbia, mi alzo velocemente, infilando i primi vestiti che mi capitano a tiro, cercando di non far rumore. Prendo il passamontagna ed esco di casa.

Scusate, hyungs, ma devo farlo.

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«Yoongi, Yoongi ti prego, alzati. Jungkook non è nel suo letto.» scuoto violentemente il corvino. Sono preoccupatissimo: mi sono svegliato pochi minuti fa e ho cercato ovunque il maknae ma non è da nessuna parte, qui in casa.

«C-Cosa?‒ fa assonnato, l'altro. ‒Seokjin... Che c'è?»

«Jungkook. Non riesco a trovarlo.» rispondo, facendo qualche passo indietro.

«Mh... Aspetta. Che significa?!» esclama, risvegliandosi d'un colpo, guardandomi con occhi sgranati e scostando le coperte dal suo busto.

«Significa quello che ho detto. Qua non c'è. Sono spaventatissimo.» dico, tirando le ciocche dei capelli.

«Cazzo.» impreca, alzandosi e uscendo dalla camera. Lo seguo e ci sediamo nelle sedie, attorno al tavolo.

Guardo l'orologio, sono le cinque e qualche minuto. Dove cavolo può essere?!

«Merda, merda, merda. Spero solo non sia andato a rubare!» sbotta Yoongi, sbattendo ripetutamente il piede in terra, aumentando la mia ansia.

«Senza dirci nulla?» borbotto, guardando in basso. Dove sei, piccolo Jungkook?

«Sai che ne è capace.» ribatte il corvino, facendo una smorfia.

Eccome se lo so...

«Ma... Come mai? Ci avrebbe lasciato qualcosa, per lo meno.» sbuffo, affondando la testa fra le mie braccia.

«Jin... Perché fai domande stupide? Certo che no. Lui fa sempre tutto come cazzo vuole, non far finta di non conoscerlo.» sibila, alzando gli occhi al soffitto.

«Perché te la stai prendendo con me, adesso!» esclamo, incominciando ad arrabbiarmi. Ne ho già delle mie, diamine.

«Io non‒ la porta dell'ingresso che sbatte ci interrompe. Guardiamo l'uno negli occhi dell'altro e andiamo all'entrata.

Jungkook si sta togliendo il passamontagna, gettandolo su un tavolinetto lì accanto. Scompiglia i suoi capelli, poi alza lo sguardo su noi.

«Hyung.» dice, secco.

«Dove stracazzo sei stato?!» Yoongi parte subito in quarta, puntandogli un dito contro.

Il più piccolo indica l'oggetto completamente nero tolto precedentemente, poi risponde.

«Devo proprio dirlo?» ridacchia, sprezzante.

«Jungkook, hai idea di quanto siamo preoccupati! Esci, senza dirci nulla, nel cuore della notte, mi sveglio e non ti trovo, scopriamo che sei andato a rubare e non sembri nemmeno un minimo pentito!» quasi urlo, angosciato. 

«Non dovete preoccuparvi.» replica, senza guardarmi.

«Perché lo fai?! Ti abbiamo già detto quello che pensiamo del rubare, cazzo!» continuo, portando le mani fra le mie ciocche.

«Jungkook, cazzo, guardaci! E rispondi, porca puttana.» impreca Yoongi, facendo qualche passo in avanti.

«Cosa dovrei dire!‒ urla, incazzato, più di me. ‒Io sono un rifiuto della Danger-Zone, cazzo. Più di voi! Non osate dire il contrario, tutti lo dicono. Sono l'esempio perfetto del "poveraccio della Danger, che ruba perché è l'unica cosa che sa fare nella sua inutile vita"!‒ mima le virgolette e non osiamo replicare. ‒Andiamo, sono la feccia più feccia di tutti. Conoscete la mia famiglia di merda, il mio passato schifoso e, ancora, insistete sul non farmi compiere queste cose?» ride, scuotendo la testa.

Danger-Zone  |KookTae|Where stories live. Discover now