Il vampiro, la strega e la zucca

627 32 35
                                    

Levi's POV
«No. Non ci penso neanche.» dichiaro irremovibile.
«Lo hanno fatto tutti, puoi farcela anche tu.»
«Mai. È disgustoso.» mi ha già convinto a intagliare uno stupido sorriso su una zucca, le quali budella adesso sono sparse ovunque a terra. Non so come abbiamo fatto a vincere con quel sorriso banale, ne come abbiamo fatto a perdere la sfida di prendere le mele con la bocca da una bacinella d'acqua. Davvero... Io sono stato bravissimo dato che mi hanno fatto giocare per primo e non ho dovuto scambiare saliva con nessuno. Ho affrontato sfide studiate per essere difficili e spaventose senza difficoltà ma questo... Questo non lo farò mai.
«Levi. Dobbiamo vincere. Siamo pari e questa è l'ultima sfida.»
«Non mi interessa niente di vincere.» in realtà non mi va a genio di perdere contro la squadra di Mike, ma preferisco sorbirmi le eterne rivendicazioni della sua vittoria che fare questa cosa.
«Se perdiamo dobbiamo attraversare il cimitero!»
«Non mi fa paura.»
«Non ti interessa niente della squadra?»
Mi guardo intorno. Tra loro ci sono persone che conosco da tanto, per le quali affronterei anche dei giganti, ma questi esseri sono peggio dei giganti.
«No.»
«Non hai un minimo di orgoglio?»
Si, ne ho eccome, ma non è niente in confronto al disgusto che provo per questa prova.
«No.»
«Posso sostituir-»
«Taci Moblit! Le regole sono regole, lo deve fare ogni componente del gruppo.»
«Non è vero, non è una reg-»
«Qui le regole le faccio io!»
«Allora puoi camb-»
«Non posso cambiare le regole! È incoerente!» come tutto questo discorso, come tutto questo gioco, come tutta questa serata. È tutto incoerente da quando ti conosco.
Infondo che senso a ravanare in una boccia di vermi vivi per cercare dei ragni di plastica? Che razza di gioco è? Non c'entra niente con Halloween; non fa paura, fa solo schifo. E poi dove cazzo li hai trovati tutti quesi vermi vivi?
«Levi...»
Un fischio segna l'inizio del mio turno.
«... RAVANA!»
Mi guarda con uno sguardo penetrante che non mi lascia scelta: infilo le mani nella boccia e inizio a ravanare. Che schifo... Perché lo sto facendo? Ero così sicuro di rifiutare... Cosa è stato? Quello sguardo forse. Non ho mai visto Hanji arrabbiarsi così. È diventata scura in viso e sembrava pronta a squartarci tutti vivi. Tutti la guardavano spaventati e perplessi. Effettivamente l'abbiamo sempre vista sorridere: sorridere felicemente, sorridere malignamente, sorridere pazzamente, sorridere dolcemente... Ma sempre sorridere. Solo i suoi compagni del club di scienze (fantasma di uno morto d'ansia, diavoletta, Patrick e SpongeBob) non sembrano sorpresi ma solo atterriti. Eppure Mike la conosce così bene. Forse fa così solo con le cose importanti che per lei sarebbero... Le scienze e le competizioni?
Il fischio finale mi strappa alle mie elucubrazioni. Il gioco si è concluso: Lynn, la mia avversaria diretta, ha pescato 6 ragni e io... Zero? Dov'è stata la mia testa fino ad ora? A cosa stavo pensando di tanto importante?
La squadra Mike cattura 21 ragni, la squadra Hanji 17.
La squadra Mike vince 4 giochi, la squadra Hanji 3. 
Hanji mi ucciderà.
Invece la trovo sdraiata a terra menre morto d'ansia cerca di sollevarla e Mike la prende in giro sfoderando un'imbarazzante danza della vittoria.

Davanti ai grandi cancelli del cimitero Petra trema, mentre Hanji da gli ordini per la missione.
«Dobbiamo trovare tre oggetti nascosti per dimostrare che siamo stati davvero qua.»
Perché l'altra squadra non ha neanche la dignità di venire a controllare di persona. Codardi.
«Ci divideremo in tre coppie. Gelgar e Goggles troveranno la candela  con incisa la scritta "Halloween" davanti al muro opposto a questo, Petra e Levi cercheranno la rosa sulla tomba di Dina Fritz mentre io e Moblit andremo a prendere la zucca appesa a uno dei cipressi del viale centrale. Se ci sono dei problemi urlate. Tutto chiaro?»
Annuiamo e ci dividiamo.
Non ho nessuna idea di dove sia questa tomba, quindi iniziamo a easaminarle una per una. Per fortuna è un piccolo cimitero di provincia e non ci vorrà troppo tempo: Petra ha già molto freddo con quel vestito da zucca a maniche corte. Continua a tremare, quindi mi tolgo il mantello e lo appoggio sulle sue spalle. Lei sussulta leggermente. I nostri passi sulla ghiaia sono tutto ciò che riempie il silenzio, insieme a qualche gufo che bubola in lontananza.
«Hai paura?»
«No.»
So che mente. Non vuole mai apparire debole perché non lo è. Ma è ancora fragile, troppo per questo duro mondo.
«Non c'è coraggio senza paura.» sussurro imperturbabile come se stessi rivelando all'aria della notte una massima dell'universo.
Petra sorride.
Un soffio di vento gelido ci da un brivido e lei si fa sempre più vicina a me.
«Sai chi era Dina Fritz?»
Annuisco «L'ex moglie del padre di Jeager. L'avranno scelta perché potevano chiedere a lui l'autorizzazione. Chiunque altro ci avrebbe dununciati.»
Per un attimo Petra guarda a terra. Sembra delusa, ma poi ricomincia.
«È morta molti anni fa, quando loro figlio aveva solo dieci anni. Erano molto innamorati e credevano nell'amore eterno, quello tra le anime connesse che viaggiano sole dall'inizio dei tempi solo per incontrarsi in una vita e poter stare insieme. Grisha, il padre di Eren, ha pianto molto per lei e si è chiesto se davvero due anime così unite si possano perdere così, dopo così poco tempo, per sempre. Si è risposto che si, poteva succedere, e con questa nuova visione superficiale si è risposato e rifatto una famiglia. Poi un giorno, nell'ospedale dove lavorava, è comparsa una bimba ricoverata per problemi psichiatrici che dichiarva di dover trovare una persona e scappava continuamente per cercarla. Quando ha incontrato Grisha lo ha abbracciato e gli ha detto "finalmente ti ho trovato" sorridendo come se non esistesse più alcun problema al mondo. Grisha ha capito subito che era lei e le è stato vicino per tutta la sua permanenza in ospedale, ma dal momento che sembrava aver desistito dalle sue folli intenzioni fu dimessa presto. Grisha non l'ha più incontrata, ma sa che un giorno, in una prossima vita, potrà rivedere la sua Dina e amarla di nuovo almeno per il tempo limitato che gli è concesso in ogni vita. A memento dell'eternità del loro amore lascia ogni settimana una rosa rossa sulla sua tomba, la stessa rosa rossa che dobbiamo raccogliere noi.»
Petra si interrompe e guarda il cielo nero ricoperto di stelle mentre la sua mente si perde nell'infinito dell'universo.
«Credi nelle anime connsse?»
No, non ci credo, ma questa idea ha un che di affascinante.
«Non ci ho mai pensato.»
«Levi... Secondo te noi due potremmo essere anime connesse?»
Impiego un lungo secondo a capire, mentre le cicale riempiono il nostro silenzio. Come dirglielo? Come dirle che che tengo abbastanza a lei da volerla proteggere da questa verità ma non abbastanza da ricambiare quello che prova lei? La abbraccio in un modo dolce che non lascia dubbi mentre dalla mia bocca escono le parole giuste, quelle che a cercarle non avrei trovato.
«Forse è vero che siamo anime connesse, che c'è un legame tra noi. Ma almeno in questa vita io non ti amo.»
Le lacrime scorrono sul volto di petra, silenziose e coraggiose.
«Balla con me almeno stanotte.»
Certo, come potrei rifiutare ora che ti ho spezzato il cuore senza neanche dirti tutto, senza dirti che questo legame lo sento con qualcun'altro?

A casa, a sfida completa, io e Petra volteggiamo tra i balli lenti di fine serata. Per il tempo di una canzone il mondo intorno non esiste più, come in un bacio d'addio. Siamo solo io e lei, fusi con la musica e con la danza. Poi per un attimo incrocio lo sguardo con Hanji, per poi distoglierlo all'unisono con lei. Non mi ha ancora rivolto la parola dalla sfida. Balla ancora, con Moblit, mentre tutti a parte noi quattro sono crollati per il sonno e l'alcool. Poi Petra inizia a perdere i passi e si addormenta lentamente mentre la adagio sul divano. Hanji congeda Moblit con un bacio e rimaniamo svegli soltanto noi due.
In silenzio iniziamo a eseguire il piano di conclusione della serata gonfiando due materassi da campeggio. Ci muoviamo all'unisono e ci capiamo senza neanche guardarci. Trasportiamo i nostri ospiti su di essi dotandoli di cuscini e coperte.
«Porta Nifa, Lynn e Petra nella mia stanza, sul mio letto.» per quanto mi infastidisca portare a letto la ragazza che mi ha battuto nei giochi eseguo l'ordine di Hanji e, quando torno dalla camera, la trovo semicosciente a terra. La scuoto.
«Hanji alzati, hai dei pezzi di zucca nei capelli.»
«Ho troppo sonno...»
Le lancio un'occhiataccia e lei mi risponde guardandomi con gli occhi lucidi.
«Levi io... Mi dispiace di essermi arrabbiata prima. Volevo solo che ti divertissi anche tu, che ti buttassi nella sfida.»
Vuol dire che per te non è importante la competizione? Che i motivi per cui ti arrabbi sono la scienza e farmi divertire?
«Ti sei divertito?» balbetta.
«Si.» Effettivamente non mi ero mai buttato così in dei giochi, non mi ero mai lasciato prendere dalla competizione ed era da tanto che non mi emozionavo così tanto.
Hanji sorride.
Una strana sensazione mi avvolge. Una sensazione che non ricordo di aver mai provato ma che sembra terribilmente familiare.
Sorrido anche io.
«Prima guardavi Petra in modo diverso dal solito... Cosa è successo?»
«Si è dichiarata a me.»
«Cosa hai risposto?»
«L'ho rifiutata.»
«Perché?»
Domani mattina non ricorderai niente di questa conversazione, vero?
«Non riesco a smettere di pensare ad un'altra ragazza.»
Ho scelto la strega piuttosto che la zucca.
«Domani mi dirai chi è.»
Non te lo dirò mai.
Hanji chiude gli occhi. La prendo in braccio, la appoggio sul divano e la copro, poi vado a dormire nella mia stanza. Domani dovremo pulire tutto e dovrò fare ad Hanji un'altra doccia come quella dell'altro giorno.
Domani.

┏━━━━•❃°•°👻°•°❃•━━━━┓

✧*̥˚  ANGOLO AUTRICE *̥˚✧
Hey! Ho inaspettatamente
rispettato la scadenza e ho
pubbicato proprio il giorno di Halloween!
Questo capitolo è lunghissimo,
scusate, ma non potevo
dividerlo e fare ben 4 capitoli
dedicati alla festa di Halloween...
Spero che abbiate comunque la
pazienza per leggerlo
e che vi piaccia!
┗━━━━•❃°•°👻°•°❃•━━━━┛

Convivenza obbligatoria - Levihan Where stories live. Discover now