Confessione

11 0 0
                                    

È notte.
Il fruscio dell'eco
incanta il mio orecchio,
quasi lo tenta
sentii grida di passati remoti.
Un fiume in piena di nubi
scorgo nell'onda del pensier mio
esso comunica voglia di rivalsa.
Un ego vittima di abusi
da lei commessi.
Spinto giù nell'oblio
mani forti mi lasciano inerme
gesti osceni mi terorrizano.
Piango ora.
Il sol ricordo
porta all'attacco di panico,
quelle mani
addosso
creano scosse sul corpo
Come lampi a chair di luna.
Non si fermò
io riuscii a muovermi.
La spinsi via nuda
seppur privo di forze.
La lasciai lì
Senza vesti
E senza cuor
spero
traumatizzata da ciò.
Il suo esser donna
non poté niente
contro me,
non mi riuscii a portar a sé.
da quel giorno
io non riuscì più a vedere niente
oltre alla paura.
E all'odio per il sesso.
Yami.

Riflessioni IMPRESSIONISTICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora