2 - La belva è fuori.

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«Damon...» Come mi era mancata la sua voce spavalda, realizzai solo in quel momento quanto soffrissi a stare separato dalla mia famiglia. L'ultimo anno a Mistic Falls ci aveva riavvicinato come non mai.

«Steph?! Dio ti ringrazio! Dove sei fratello?! Stai bene?!Vengo da te subito!» Il suo tono accorato di profondo e sofferto sollievo, mi disse che i sentimenti erano reciproci, ma non c'era tempo di lasciarsi andare alle emozioni, che, amplificate al parossismo, albergavano in me come in lui.

«Damon ascolta, userò poche parole, sono controllato da Kalus attraverso le sue streghe».

«Parla».

«E' pazzo Damon, vuole... Dio non riesco a dirlo: vuole Kath e me e ogni vampira disponibile»

«Che intendi?!» Ringhiò soffocato. «Procreare: Klaus vuole una nuova razza ibrida per farne il suo esercito personale».

«Che?!» Dal suo tono, sembrava quasi che stesse per strozzarsi, ma non c'era tempo di entrare nel dettaglio.

«Damon hai smaltito il sangue di Klaus?! Dimmi in quanto tempo! Sii preciso, è importante fratello!» La fiala che avevo in tasca conteneva quattro dosi come quella somministrata a lui.

«Sì, ero affascinante, se mi incazzavo, mi uscivano certi occhi gialli...e indovina? La voglia di sangue c'era, ma avevo fame di cibo, e, se non mangiavo, mi mancava, era come se fossi vivo, per un po' almeno».

«Damon sei... hai fatto sesso in quei giorni?!» Quasi ghignai immaginando la sua faccia, alla mia domanda a bruciapelo, assolutamente contraria alla mia riservata educazione.

«Che cazzo di domande mi fai?! Ah ci sono...dicevi dei piani di Klaus...no fratellino, non ero in vena, la tua assenza è un affascinate catalizzatore d'ansia e pazzia, e, non solo, per... me, adesso smettila di parlare! Ti salvo io! Dimmi dove diamine ti trovi, penseremo insieme a Kath e Klaus!»

«Non posso tornare, sa come rintracciarmi, e devo seguire il suo volere, ha minacciato tutti voi. E Damon... è troppo potente. Adesso, neanche Bonnie, potrebbe batterlo, e sacrificarla, sarebbe inutile, oltre che ingiusto».

«Ci stiamo lavorando, tu non sai tutto Steph! Ti porto qui, ti nasconderemo a lui, farò tutto quello che posso, come tu hai fatto con me. Non dovevi Steph... ma adesso siamo insieme! E Dio! Ce la faremo fratello! Elena ti... ti aspetta, è in un tale stato.» Sentirla nominare mi urticò le vene già quasi asciutte. Cazzo consumavo il sangue troppo in fretta ormai.

«Damon smettila! Io non esisto più adesso, sono il vecchio Stefan e tu sai di che parlo, lei merita di più, e poi... non mi ama Damon, non come io la amo, non c'è futuro per noi, io... io spero che ci sia per...per voi»Non aspettai che, il grugnito irritato di Damon a quelle parole, si trasformasse in proteste, e proseguii svelto: «solo tu puoi proteggerla davvero, Dio onnipotente sa, quanto mi costi chiedertelo ma... Damon amala per me, amala come merita...» Sentii che lui stava per contraddirmi, e lo prevenni, concitato, schiacciando, sotto il peso dell'interruttore emozionale, che, spinsi in quell'attimo, tutto il dolore che provavo a pronunciare quelle parole che, me la facevano perdere per sempre, ma era più giusto così. Io non ero più la persona di cui si era innamorata, e anche avessi, recuperato me stesso dall'oblio del sangue, le sue parole sul nostro futuro insieme erano state chiare: non era pronta a sacrificare la sua umanità per me, non credeva di riuscire ad amarmi per un'eternità intera. Risentii il cuore gocciolare lacrime di sangue al ricordo delle sue parole, ma, come allora, fui lieto per il suo futuro umano ancora da scrivere, quindi, aiutato dal controllo sui miei sentimenti umani, che mi dava la mia ritrovata ferocia, continuai svelto: «adesso ascoltami bene: Klaus non si fermerà, vuole Kath come la sua Eva, e ha mandato me a cercarla, il suo sangue, anche in piccole quantità, finché non lo smaltiamo, ci rende fertili Damon. E lui vuole questo, una bella scuderia di coppie pronte a procreare da cui scegliersi poi la sua donna perfetta, E la prima coppia da testare siamo io e Katherine, se non la trovo prima io, le farà del male, è ossessionato da lei, la costringerà a... a...» Non riuscivo a proseguire, mi mancava il coraggio e la forza, una rabbia ceca m'invase a quel pensiero: al pensiero di lui che sovrastandola la costringeva a un rapporto malsano.

Gli occhi mi si riempirono di sangue, i canini spuntarono, e il cellulare -della mia quasi preda- stava finendo stritolato dalla furia impossessatasi delle mie dita.

Ma dovei razionalizzare e, con sforzo indicibile, risposi solamente all'unisono al ringhio di Damon, quell'immagine sapevo era passata anche nei suoi occhi, e, sentivo che reagiva come me.

«Che posso fare?! Quel lurido bastardo non deve avvicinarsi a lei, ne a nessun altra vampira!».

«Tieni tutti al sicuro, non so se Bonnie può proteggervi, ma provateci con qualunque mezzo, e, tieni d'occhio Caroline, e... Damon? Elena non deve trasformarsi, so che non lo vuole, ma non si sa mai. Sai quant'è testarda, tienila lontano da tutto questo. Klaus la crede ancora morta, promettimelo fratello!».

«Promesso, sarà al sicuro, tutti lo saranno».

«Ti contatterò io, devo andare... Kath è in Europa, sto andando lì, Klaus vuole prenderci solo dopo che lei è...» Non riuscii a dire "in cinta" era una parola di speranza e, in questa conversazione, sarebbe stata di dolore e morte «se crederà che il suo piano funziona, abbiamo un mese, forse due. Fai di tutto Damon, ma proteggili. Penserò a qualcosa per fermarlo, contatterò Demetrio a Firenze: ci occorrono alleati. Devo andare adesso, ho rischiato troppo dilungandomi a parlarti, ti voglio bene...salutameli» Volevo dire: "dille che l'amo", ma non ci riuscii. Era incoerente con i miei bei propositi, ma, neanche con la forza del sangue, riuscivo a sottomettere completamente ciò che provavo. Era snervante, avrei dovuto bere, e bere ancora di più, per riuscirci, proprio come un alcolizzato all'ennesima ricaduta.

«Stefan aspetta! Ma tu come stai?! Sei...» Demon deglutì senza riuscire a continuare, sentivo che era a disagio, preoccupato.

«Mi ha fatto diventare una belva fratello, mi ha costretto a ipernutrirmi con ferocia, ma sto cercando di non soccombere, se, la desensibilizzazione con il sangue di Elena ha funzionato, tenterò di rientrare nei ranghi di qualche innocente sacca di sangue, ma sto dando il mio peggio, e tu sai che significa per me...» La mia voce era sconfitta.

«Ce la farai, sei il migliore Steph! Devi crederlo perché è la sola verità, fratello» La sua voce era ferma, sicura, il tono del Maggiore, incrollabile, la roccia, a cui, il ragazzino diciottenne umano, che era ancora in me, voleva disperatamente aggrapparsi. Ma, nonostante ciò, riuscii solo a dire: «Speriamo, addio Damon».

«Ti voglio bene fratello» La sua voce sembrava uscire, da un antro scuro come una tomba, stava soffrendo e non riuscivo ad impedirlo.

«Anche io» quasi senza neanche terminare la frase, stritolai il cellulare nella mano, e misi i pezzi lentamente in tasca, per gettarli via in seguito. Non potevo permettere che una strega di Klaus lo toccasse e avesse una visione della mia chiamata.

Mi diressi alla porta chiusa dalla signora, bussai concitato, lei aprì, adesso aveva un espressione terrorizzata che tentava di dissimulare.

«Avevi detto che te ne saresti andato...»

«Lo sto facendo» Estrassi dalla tasca il portafogli, e ne sfilai un biglietto da cento dollari, che le porsi attraverso la porta.

«Questi sono per il cellulare e per il conto del medico...» Nello stesso istante in cui li afferrò, scoparii alla sua vista per riapparire al fianco del ragazzo smilzo che avanzava, spavaldo, in quel momento dal vialetto, aveva un paletto aguzzo in mano. Quel suo inutile e provocatorio intento, mi diede un po' di sollievo, dall'orrida sensazione di rammarico, che mi graffiava il cuore.

In un decimo di secondo lo morsi al collo, bevvi per un lungo istante, assaporando ogni goccia che mi scendeva nella gola, e poi, scomparii alla loro vista raggiunto dall'eco, dell'urlo agghiacciato della donna, e delle imprecazioni del ragazzo, che, erano musica per le mie orecchie colpevoli. Era ancora vivo, e solo questo contava. Piccole vittorie Steph, devi iniziare da queste.


Stefan Odyssey||Steferine/DelenaWhere stories live. Discover now