11 La Forza Nascosta

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Elena:

Mi svegliai e la prima cosa che pensai confusamente era che mi trovavo in una camera strana, aveva le pareti giallo chiaro, le tende a fiorellini nei toni del rosso e rosa, e sopra la mia testa c'era un cielo azzurrino con tanto di nuvolette stilizzate, ero in una cameretta da bambina.

Spalancai gli occhi e mi girai di scatto ma la testa cozzò contro qualcosa o meglio qualcuno: Damon.

Se ne stava sdraiato vicino a me indolente. Era più in alto rispetto al mio guanciale cosicché finii sul suo petto con il viso, mi scostai di scatto come folgorata e lo osservai.

Era come suo solito vestito completamente di nero e gli occhi, tanto chiari da sembrare ghiaccio azzurro, mi fissavano beffardi, una pantera in camera di Barbie, ecco cos'era.

Mi sorrise nel suo modo beffardo e parlò:

"Bene mia piccola cappuccetto rosso sei viva... e adesso muoviti!"

"Adesso, Elena!" Si era già alzato e mi trascinava per un braccio fuori dal letto, mi girava la testa.

"Aspetta, fermo! Che è successo?! Ricordo Klaus, poi i lupi e poi... Mi ha morsa! Il lupo dorato, Klaus!!"

Mi toccai la spalla, la maglia era lacera, mi mancava praticamente tutta la parte superiore destra, arrossii anche se sapevo di avere una canotta sotto.

Mi guardai la mano, era sporca di sangue ma non avevo ferite.

"Sei stato tu?! Dov'è Klaus? Dov'è Stefan?!!" In quel momento un'ondata di panico postumo mi pervase.

Damon mi afferrò per le spalle, e mi scosse, per niente gentile.

"Calma Elena! Adesso devi calmarti, stiamo tutti bene, e grazie dell'interessamento..."

Mi omaggiò di una smorfia irritata e proseguì "E comunque dobbiamo levare le tende. Ora Elena! Quindi vai a cambiarti e si va. Stefan e Kath ci aspettano all'aeroporto, Vai!"

Mi fece girare come una trottola e mi fermò davanti a una porta bianca -presumibilmente- il bagno.

Io feci due passi ed entrai, ma prima mi girai fissandolo nei suoi occhi beffardi e irritati "Grazie Damon"

"Sì, sì... è una storia lunga..." Fece un gesto teatrale con la mano "Adesso sbrigati piccola Elena!"

Sbattei la porta, irritata, non poteva dire un 'prego' e basta? Non sapevo niente mi svegliavo sconvolta, e l'ultimo ricordo era una bestia che mi sbranava, me lo ritrovavo nel letto, senza sapere da quanto ci stesse, e con i miei vestiti a brandelli... poteva avere, per una volta, pietà della mia testa, e comportarsi civilmente?

No, Damon non poteva, conclusi, altrimenti non sarebbe stato sé stesso, un sorrisetto malizioso mi scappò, mio malgrado, dalle labbra, lo ricacciai indietro sbuffando, la sua incoerenza stava contagiando anche me.

Trovai la sacca che avevo abbandonato nell'ingresso della villa, entrata nel piccolissimo bagno piastrellato di rosa e bianco.

Mi sfilai tutti i vestiti dal busto e iniziai a lavarmi -al piccolo lavabo- via di dosso il sangue rappreso, lavai anche le ciocche dei capelli che si erano sporcate.

Grugnii, sicuramente Damon non mi avrebbe concesso il tempo di una doccia.

Mi misi un cambio di maglia pulito, ficcando i resti imbrattati di sangue dell'altro nel fondo della borsa, e uscii dal bagno conscia di avere un aspetto disastroso, mi ero spazzolata i capelli che ora erano leggermente umidi e si stavano arricciando. Perfetto adesso sembrerò Katherine!

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⏰ Last updated: Jun 21, 2016 ⏰

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Stefan Odyssey||Steferine/DelenaWhere stories live. Discover now