CAPITOLO 6

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"But still the hardest part is knowing when to let go"

Mentre Hinata armeggia con dei piatti per preparare uno spuntino mi ritrovo ad osservare una foglio bianco piegato sulla scrivania.
Non dovrei aprirlo, ma sono troppo ficcanaso e lo leggo lo stesso.
È una lettera, recita così:

"Ciao Hinata, come stai?
Spero bene, io sto bene sai? Mi manchi davvero molto, soprattutto i nostri momenti più intimi...
Ho lasciato da te la parte migliore di me e non me ne pento, sono sicuro di aver fatto la scelta giusta.
Mi dispiace non essere più lì, ma dovevo farlo, lo dovevo a te, a noi...
Lo sai meglio di me che la parte più difficile è sapere quando lasciare andare e per ora, per noi, è meglio così.
Ancora ricordo le nostre serate ad abbracciarci e guardare le stelle, le nostre più care amiche.
Il tuo sorriso mi è rimasto impresso nella mente e nel cuore, la tua grinta nella pallavolo rimarrà il mio punto fermo.
Ora devo andare, spero che tu mi risponda... non come le altre volte...
Per sempre tuo, KK."

Una lacrima solca la mia guancia, quella che non ho saputo trattenere, la lacrima solitaria, quella più dolorosa. Sposto lo sguardo e noto immediatamente un'altra dozzina di fogli sparsi sulla scrivania, tutti con la stessa calligrafia.
Shouyo entra nella stanza canticchiando un motivetto allegro tenendo un vassoio in mano.
Non riesco a muovere un muscolo, sento come un vuoto dentro, un rumore di cocci infranti rimbomba nelle mie orecchie e nel mio cuore.

- Hey Kags, spero ti vadano bene i mochi, ho solo questi in ca...-
Non proferisci nessuna parola, non ne ho le forze.
Sento i suoi passi farsi sempre più vicini, un brivido percorre la mia schiena.
Lui vede il foglio di carta che ho in mano, cerca di toccarmi il braccio ma immediatamente mi sposto, quasi scottato dalla sua vicinanza.
Non oso alzare la testa, la lettera diventa sempre più pesante tra le mie dita tanto che devo appoggiarla sulla scrivania.

- Non devi preoccuparti di lui, è una sto...- lo interrompo prima che finisca, non voglio sentire.
- Non darmi spiegazioni - rispondo freddamente.
- Tobio, devi ascoltarmi - lo fermo un'altra volta,
- Non sono nessuno a cui devi rendere conto, va bene così, mangiamo - mi siedo per terra cercando di mantenere le distanze.
- Va bene, come preferisci - abbassa lo sguardo e inizia a sorseggiare il suo té.

All'improvviso la sua sorellina entra di prepotenza e salta addosso il fratello facendolo cadere.
Una scena che farebbe intenerire tutti, ma non me, non oggi.

Scusateeee, aggiornamento super flash e super corto, mi farò perdonare.

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