CAPITOLO 2

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È stupefacente come un luogo possa diventare una parte così indelebile di noi.
Non dimenticherò tutto quello che ho fatto al Karasuno e in tutte le palestre di Tokyo.
Un sogno che ho fatto bruscamente finire, solo perché non ho avuto il coraggio di lottare. Tutti compiono lo sbaglio più grande della loro vita, questo è stato il mio.

Esco dalle porte dell'Università con i miei compagni che stanno discutendo dell'esame appena dato. Non ho intenzione di tornare a casa, scelgo di fare un giro con loro, perciò mi faccio guidare e non presto attenzione alla direzione del gruppo.
Sono talmente perso nei miei pensieri che vado a sbattere contro tutta la comitiva che si è appena fermata.
-Hey ma che fate razza di idioti?! Vi sembra il caso di fermarvi in mezzo alla strada?- esclamo scocciato
-Se tu solo avessi prestato attenzione avresti saputo che siamo arrivati- mi risponde uno.
Non proferisco parola e guardo l'edificio di fronte a me e per poco non svengo. 

"LICEO KARASUNO" recita il cartello posto di fronte a noi. Mi giro di scatto verso i miei compagni sconvolto. 
-Perché siamo qui?- chiedo innervosito.
-C'è una rimpatriata della squadra di pallavolo dei tempi d'oro, giocano un'amichevole contro il Sejioh- risponde una ragazza.
Ci dirigiamo verso la palestra e il mio cuore inizia ad avere le palpitazioni, non posso reggere tutto questo, non oggi. 
Entriamo e l'odore di gomma dei palloni mi investe, mi sembra di essere ritornato a casa, la mia vera casa.
Prendo posto sugli spalti in alto e vedo i miei ex compagni riscaldarsi, Nishinoya sta ricevendo le battute di Asahi, Tanaka cerca di istigare Tsukki il quale non risponde e rimane apatico come sempre.
È arrivato il momento di riscaldare il braccio con delle schiacciate e ad alzare c'è un ragazzo che non avevo mai visto prima oltre a Sugawara. Suga fa delle alzate precise e sicure come al solito, non c'è da stupirsi, ma l'altro alzatore fa veramente pena. Mi dispiace per il Karasuno.
In breve tempo mi accorgo che lui non c'è, rilascio un sospiro di sollievo, non avrei saputo come affrontarlo. 
La partita finisce relativamente in fretta con la vittoria del Sejioh per 2-1, scendo dagli spalti cercando di non farmi vedere ed esco in tutta fretta prima degli altri.

-Si è sempre saputo che i re non salutano i suoi sudditi, ma speravo che il nostro Re non fosse ritornato il dittatore di un tempo. Kageyama come mai sei qui?- il tono puntiglioso di Tsukishima non tralascia alcuna pietà.
-Ero qui con degli amici, nulla di particolare. Se pensi che io voglia tornare scordatelo- rispondo senza nemmeno guardarlo in faccia.
-Non ti preoccupare, non abbiamo bisogno di un re dispotico come te e in ogni caso saresti solo inutile visto che non ti alleni da molto. Ormai la corona non è più tua.
Comunque se ti andasse di riconquistare il tuo mantello ci trovi qui domani sera.- detto ciò se ne andò senza aggiungere altro.

🌱🌱🌱

Lascio la borsa con tutto l'occorrente a bordo del campo, con mezz'ora d'anticipo inizio a riscaldarmi non curante di una presenza sulla soglia della porta.
Inizio con fare delle alzate in zona 4, poi in zona 2. Rimangono perfette come un tempo, mi stupisco pure io. Provo con delle tranquille per i centrali, non male, ma ho un po' di timore di fare le alzate particolari che avevo imparato per lui.
Chiudo gli occhi e faccio una di quelle, immergendomi nei ricordi. Prima che me ne accorga la palla cade a terra, ma non nel mio campo, in quello avversario e nel frattempo sento qualcuno atterrare alla mia sinistra. Distolgo lo sguardo dal pallone e mi volto verso lo schiacciatore, l'unico che sa sfruttare queste occasioni.

La chioma rossa non alza il viso ma pronuncia delle parole che mi lasciano di stucco.
-Un'altra, ti prego-
Non rispondo e riprendo ad alzare, questa volta per lui. Come ai vecchi tempi.
Continuiamo così, fino a sfinirci e senza dire una parola finché un applauso rompe l'atmosfera creata in quella palestra.
-Sembrava che tutto fosse ritornato alla normalità, per quanto sia difficile il vostro rapporto quando giocate diventate una persona sola.- disse Daichi con il sorriso sul volto.

Esco per prendere una boccata d'aria e sento dei passi leggeri venirmi dietro.
-Grazie- 
-Per cosa?- rispondo.
-Per giocare ancora a pallavolo-
Non riesco a fermare una lacrima che scende della mia guancia, mi siedo a peso morto sull'erba sotto ad alcuni alberi. Hinata mi raggiunge e non dice più nulla, sa che sto per spiegargli tutto.

-Shouyou, ero sparito perché...-

Un'altra, ti prego Where stories live. Discover now