3-Faccia da Seoul

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Rido, scuotendo la testa.

«Quali "cose"?» faccio le virgolette.

«Queste‒ incomincia a fare delle smorfie per tentar di inarcare un sopracciglio, senza successo e io continuo a ridere. ‒Non ridere!» si lamenta, dandomi un leggero colpetto sul braccio.

Smetto lentamente e poi le sorrido.

«Mi stai simpatica, Lalisa Manoban.» affermo, convinto.

«Anche tu a me, Kim Taehyung.» ridacchia.

«Lalisa?» la richiama qualcuno davanti a noi.

Giriamo entrambi la testa verso una terza figura, femminile, che ha un sopracciglio alzato.

«Uffa, vedi che anche lei lo sa fare pure?» sbuffa, mettendo un broncio adorabile.

Se solo non fossi gay certo e dichiarato, mi sarei preso proprio una bella cotta.

La ragazza avanza ancora un po' e riesco a studiarla meglio, proprio come lei sta facendo con il mio corpo.

Ha un viso rotondo, labbra grandi e rosate, occhi a mandorla e capelli scuri e lisci, che le ricadono sulle spalle. Ѐ vestita con una giacca in pelle, maglia nera e pantaloni strappati in jeans.

«Jennie!» esclama la bionda al mio fianco, alzandosi per abbracciare la sua amica.

«Lisa, come mai eri qui con... questo sconosciuto?» domanda, stringendo la presa e guardandomi male.

«Non fare la cattiva, è una brava persona.‒ la riprende Lalisa, poi si volta verso di me. ‒Taehyung, Jennie, la mia... migliore amica. Jennie, lui è Taehyung, il ragazzo nuovo della quale stanno parlando tutti.»

«Mh, piacere.» dice la mora, squadrandomi un'ultima volta.

«Piacere mio.» le sorrido, cercando di mostrarmi amichevole, ha la faccia di uno che potrebbe uccidermi.

Già, mostro il mio lato da stronzo solo con chi ritengo una minaccia e, loro due, non lo sembrano affatto.

 «Hai visto Rosè e Jisoo?» chiede Lalisa.

«No, sinceramente.‒ risponde l'altra. ‒Saranno in ritardo, come al solito.»

«Bhe, ragazze, questi sono discorsi vostri, io non centro.‒ annuncio, alzandomi ‒Spero di rivedervi qualche altra volta!» 

«Certamente!» esclama la bionda e io mi dileguo.

La campanella è suonata da qualche minuto ma non mi perdo d'animo e incomincio a cercare la mia classe.

In mezzo alla calca, scorgo una testa giallo luminescente e corro verso di lui.

«Park Jimin!» urlo, facendo voltare qualche persona, assieme al diretto interessato, che si blocca, aspettandomi.

«Taehyung, tutto bene?» ridacchia, vedendomi affannato.

«Non ridere, brutto tappo, non riesco a trovare la classe.» ribatto.

«Non sono poi così basso!» esclama, spalancando leggermente la bocca.

«Sì sì.‒ soffoco una risata e ricominciamo ad incamminarci verso l'aula. ‒Comunque, sto bene, grazie. Tu?»

«Non mi lamento.‒ scrolla le spalle. ‒In prima ora chi è che abbiamo?»

«E che ne so, forse ti sei scordato che sono qui da tre giorni contati?» replico.

«Ah, vero! Allora mi dovrò affidare al destino.‒ scuote la testa ed entriamo in classe, sistemando le cose sul nostro banco e sedendoci. ‒Ѐ che hai la faccia da nerd barra secchione.» sbuffa, stravaccandosi sul tavolo.

Danger-Zone  |KookTae|Where stories live. Discover now