CAPITOLO 33: UN MISTERIOSO IMPREVISTO

4 2 1
                                    

27 luglio

Malcom aveva aperto un portale e aveva raggiunto il suo amico James, per poter decidere come agire al meglio per dare il via al loro piano. -Salve signore- disse Bryan, non appena lo vide e cercò con lo sguardo anche Hope. -Se stai aspettando mia figlia, mi spiace, ma è dovuta ripartire immediatamente con sua madre: questioni urgenti-. Bryan cercò di nascondere la sua delusione, ma questo non gli riuscì molto bene. -Ad ogni modo vorrei vedere tuo padre: potrei parlargli o è troppo impegnato?- chiese infine, riportando Bryan alla realtà. -Sì, certo. Si accomodi- disse, invitandolo con la mano ad entrare. -Ehi Malcom, ti ringrazio per essere potuto venire: so che la tua famiglia è già partita. Spero che il contrattempo non sia troppo grave- disse James, uscendo dalla sua stanza con un semplice accappatoio. -Nulla di grave, ma dovevano andare. Potremmo parlare piuttosto, se non ti spiace, di quel mio problema?- chiese, sapendo che James non voleva far sapere alla sua famiglia che era impegnato in cose di lavoro, non almeno in quelle settimane che dovevano godersi le vacanze. -Certo, mi vesto e ti raggiungo al bar- rispose James e dopo che Malcom si era allontanato, disse a suo figlio -Senti, la mamma dorme ancora. Quando si sveglia potresti dirle che io sono al bar col mio amico?-. Bryan annuì, dopodiché James andò ad asciugarsi e a prepararsi, cercando di fare meno rumore possibile. Malcom cercava di eliminare dalla sua mente lo sguardo di Hope, arrabbiata con lui, perché credeva che tutto fosse colpa sua, ma non ci riusciva. Cercava di concentrarsi allora sul piano che aveva insieme al suo amico per trovare dei colpevoli e provare a salvare il mondo del sovrannaturale. -Ehi, scusa l'attesa, ma sai, dovevo scegliere l'abito adatto- disse James, poggiando una mano sulla sua spalla e richiamando la sua attenzione. -So che tu dovresti essere in vacanza, anche perché nessuno più di te lo merita. Comunque se riusciamo a risolvere al più presto tutto questo, possiamo archiviare entrambi la minaccia che ci riguarda ed io ho un piano affinché questa vittoria possa essere completa: creando una storia verosimile, come quella di un gruppo terroristico, forse si faranno vivi i responsabili e noi potremmo catturarli. Ovviamente se si dovesse trattare di esseri sovrannaturali, saranno portati nelle prigioni del mio mondo, mentre se sono degli esseri umani verranno arrestati nel mondo umano ed interrogati da persone di fiducia-. James si rese conto che il suo amico cercava di nascondere qualcosa. -Allora, vuoi dirmi cosa ti preoccupa?- disse e Malcom gli rispose -Beh, bisogna sperare che tutto vada nel verso giusto, ma anche il più piccolo errore potrebbe mettere a rischio entrambi-. James sapeva che la sua preoccupazione andava ben oltre questo, ma sapeva altrettanto bene che la cosa migliore era non fare domande, perché aveva solo bisogno di un po' di tempo per riflettere. -Faremo il possibile perché tutto vada per il meglio- disse e non appena ebbe terminato quella frase, sopraggiunse sua moglie, insieme ai suoi figli. -Ciao Malcom- salutò, poi andò verso suo marito e lo baciò. -Buongiorno- rispose lui, ancora preso in maniera evidente dalle sue preoccupazioni. -E dove sono Nancy ed Hope?- chiese poi, guardando in tutte le direzioni per cercare di scovarle. -Loro sono dovute tornare a casa, ma io dovevo concludere un affare qui e credo che ritornerò solo al termine- disse Malcom. James notò un cambiamento nel suo sguardo mentre parlava della sua famiglia e comprese che le sue preoccupazioni riguardavano loro. -Spero non sia nulla di serio- disse poi e ordinarono la colazione. Dopo che ebbero terminato, James andò con la sua famiglia verso la piscina dell'albergo e sua moglie lo invitò a divertirsi con loro. -La ringrazio- disse Malcom e poi proseguì -Ho molte cose da fare e spero di finirle al più presto. Ci saranno altre occasioni-. Si salutarono e Malcom iniziò a lavorare sul suo piano. Divenuto ormai pomeriggio, aveva già dato vita a due "persone", riuscendo a caratterizzarle in ogni aspetto: con una pentola aveva creato la prima e aveva dato tutte le caratteristiche, sia fisiche che psichiche. Malcom era stato così meticoloso da dargli anche dei ricordi, delle storie e degli ideali per cui avevano iniziato quella crociata. Dopo aver terminato, aveva dato vita ad una seconda persona, prendendo una tazza e trasformandola in una donna, moglie della prima. Tutto questo gli era costato un grande sforzo e si era riposato. Poco prima che iniziasse la riunione dei guardiani, Malcom si svegliò, ma sapeva che se avesse partecipato a quella riunione, avrebbero potuto comprendere i suoi piani e quindi aveva dovuto evitare di andare. Passò la serata pensando a tutto quello che avrebbe dovuto fare per dar vita ad altre "persone", ma si rese anche conto che stava succedendo qualcosa di inaspettato: l'ingresso per il mondo del sovrannaturale era stato "sigillato". Questa cosa, inizialmente, lo preoccupò solo relativamente, in quanto sapeva che alle creature sovrannaturali, per sua stessa decisione, non potevano andare nel mondo umano e quindi nessuno avrebbe potuto scoprire ciò che c'era. Fu però agghiacciato quando sentì un "ululato" piuttosto vicino: era infatti una notte di luna piena. Si allontanò dal suo rifugio e si diresse verso la fonte di quel verso e scoprì che c'era un lupo mannaro in giro. Malcom fece il possibile per rinchiuderlo in una sorta di gabbia magica e lo portò nel suo rifugio provvisorio. Per un momento pensò che si trattasse di qualche lupo che non era cosciente della sua natura e di cui loro non si erano resi conto, ma alla fine riuscì a riconoscerlo: era Adrien, un suo ex collega di lavoro. Non riusciva a spiegarsi come tutto questo fosse possibile, dato che i guardiani avevano proibito l'accesso al mondo umano a qualsiasi creatura sovrannaturale, in particolar modo ai lupi, vista l'assenza di controllo sulle proprie azioni durante le notti di luna piena. Iniziò a pensare che Adrien non fosse l' unico lupo in giro per la città, così iniziò un incantesimo che lo aiutasse a rintracciare tutti i lupi: molti erano presenti e lui non poteva fare altro che aprire dei portali per poter rinchiudere tutti in quella specie di gabbia magica. Alcuni di loro avevano già smembrato delle persone, ma lui si occupò di ripulire la scena, facendo scomparire i corpi e togliendo ogni traccia di sangue. Quella notte fu una vera e propria lotta contro il tempo, ma alla fine sembrò che le cose andassero per il verso giusto o quanto meno non era successo l'inevitabile. I lupi trascorsero quella notte cercando di azzannare Malcom, ma non riuscirono a fare nulla contro le potenti sbarre magiche della gabbia. Malcom attendeva con intrepidazione che finalmente l'arrivo del sole potesse far luce sul mistero della barriera che era stata imposta fra i due mondi e voleva anche scoprire come fosse possibile che una parte dei lupi si fosse riversata nel mondo umano senza che i guardiani lo sapessero. Preso dal sonno, si addormentò poco prima che iniziasse ad albeggiare.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora