CAPITOLO 32:VISITA IN OSPEDALE

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27 luglio

-Ascolta tesoro, so che ora fa male, ma tu sei una ragazza magnifica e so che troverai un uomo alla tua altezza- diceva Malcom a sua figlia, mentre la stringeva fra le sue braccia, seduti sul lettino della stanza. Nancy non voleva restare vicina in quel momento, perché sapeva di dover lasciare del tempo ad entrambi e per lui sarebbe stato più semplice allontanarsi da sua figlia se fosse stato solo. -Io so che questo non è il momento ideale, ma io non partirò con voi- disse e Hope lo osservò attentamente, cercando di convincerlo con lo sguardo a non prendere quella decisione e aggiunse -Non puoi lasciarmi in questo momento!-. Malcom fece un sospiro e poi si avvicinò ad Hope, dicendole -Tesoro, io starei troppo male se tornassi con voi, perché devi sapere che...beh, come posso...- iniziò a balbettare e dopo un ulteriore sospiro profondo, concluse -Tutto questo è colpa mia. Dopo la sconfitta di Keila, io ho deciso di vietare categoricamente unioni miste e questo include ovviamente anche il tuo caso. Poi, quei ragazzi che vi hanno attaccato..- cercava di spiegare, ma Hope, che si era ormai staccata dalle sue braccia, gli volse uno sguardo accusante e disse -Sei stato tu! Tu ci hai fatto attaccare da loro, solo per convincermi ad andare via da qui-. Malcom abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere oltre quello di sua figlia, dopodiché rispose -Sì. Io l'ho fatto per uno scopo buono, ma ora mi rendo conto di quanto sia stata dura per te-. Hope iniziò a sentir crescere la rabbia dentro di sé, rabbia che superò il dolore che provava per dover andare via. -Tu sei mio padre- disse poi, stringendo i pugni. -Io...ora capisco perché vuoi che stiamo lontano- disse e guardandolo negli occhi, aggiunse -Tranquillo, io torno a casa-. Malcom pensò per un momento di abbracciarla per salutarla, ma vista la sua rabbia e tutto il suo dolore, decise di non farlo: si alzò ed uscì dalla porta, rivolgendole un flebile saluto. Nancy era lì, fissa ad osservare Malcom allontanarsi e dopo un istante entrò nella stanza, strinse a sé Hope e pianse insieme a lei. Malcom entrò nella stanza di Caleb e salutò anche loro. -Mi spiace per come siano andate le cose, ma credo sia meglio così: sposarsi a quest'età sarebbe stato prematuro-. Si avvicinò al suo letto e con i suoi poteri di vampiro, cercò di fargli accettare la verità. Nancy e Hope prepararono immediatamente le valigie e dissero a Nathalie che sarebbero andate via. Nathalie cercò di dissuaderle, ma non ci fu modo, così si salutarono, giusto poco prima che giungesse il dottore. -La ringrazio per essere venuto così presto- disse Nathalie, sperando che la diagnosi del giorno precedente fosse giusta e non ci fossero stati dei danni permanenti. -Beh è il mio lavoro- disse il dottore e non perse tempo per visitare Caleb. -Credo che vada tutto bene, ma per precauzione mi mostri la ferita- chiese il dottore e Nathalie cercò il punto. -Io credo che sia piuttosto strano- disse il dottore, vedendo in quale punto si trovasse la cicatrice e deciso a fare ulteriori indagini. -Cosa succede dottore?- chiese ad un certo punto Nathalie, osservando la sua concentrazione. -Senta, non è mia  intenzione allarmarla, ma la sua ferita...beh è strano che sia riuscito a guarire... insomma è stato colpito così vicino al cuore. Questa è una cosa che non ho mai visto prima. Ragazzo, tu come ti senti?- chiese infine a Caleb ed ebbe in risposta che si sentiva piuttosto bene, nonostante la sua stanchezza fisica. -Credo sia opportuno chiamare un'ambulanza e fare delle analisi più approfondite- disse infine il dottore. -Ora io so che questo significa farlo diventare un caso per la scienza, ma credo che sia necessario scoprire cosa c'è alla base di questa guarigione, soprattutto per il suo bene: potrebbe essere necessario un altro intervento e più ne sappiamo e meglio è-. Caleb ebbe una specie di flash riguardo ciò che era successo, ma gli sembrò talmente assurdo che non poteva accettarla come realtà: Hope che in qualche strana maniera, riusciva a curarlo, solamente mettendo le sue mani in direzione del cuore. -No, non sottoporrò mio figlio a tutto questo: continue visite, esperimenti e sorveglianza giorno e notte- disse Nathalie, ma Caleb, sforzandosi nel rimettersi in piedi, disse -Io voglio farlo mamma: scoprire come è possibile una simile guarigione potrebbe aiutare a capire come curare altre persone. Magari il dottore che mi ha operato, l'ha fatto con qualche tecnica semplice e potremmo..- stava per concludere, deciso anche lui a scoprire ciò che era realmente successo. -Come si chiama il dottore e in quale ospedale è stato?- chiese il dottore, ma Caleb non ebbe alcuna risposta da dargli. -La ragazza che lo sapeva è andata già via, ma posso cercare di ricontattarla- si offrì Nathalie e cercò di contattare Nancy, ma non ci riuscì. -Forse avrà il telefono silenzioso- disse ad alta voce, mentre il dottore aveva già avvertito un'ambulanza. Caleb cercava di ricordare con maggiore chiarezza tutto quello che era realmente successo. Ricordava solamente le parole di Hope, che gli chiedeva di resistere e che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Poco dopo giunse l'ambulanza, pronto a trasferirlo in ospedale. Nathalie salì nell'ambulanza, mentre le gemelline furono accolte nella casa della nonna, che abitava praticamente di fianco a loro. Una volta giunti all'ospedale, Caleb chiese al dottore di poter parlare con qualcuno che potesse aiutarlo a ricordare ciò che aveva vissuto, perché pensava che c'era molto da sapere. -Sì, stia tranquillo per il momento e cerchi di riposarsi: ha già sofferto abbastanza e non credo che agitarsi l'aiuti-. Caleb ascoltò il suo consiglio, ma vide negli occhi di quel dottore un qualcosa di strano, come se sapesse già cosa gli era successo. Si addormentò sotto l'effetto di sedativi e poi fu avvisato lo psicologo. Ormai era solo questione di ore e poteva scoprire tutto ciò che lo preoccupava. Hope e Nancy erano giunte nel regno sovrannaturale ed erano andate a casa di Kate ed Ava. -Dov'è papà?- chiese Michael, dopo aver salutato entrambe e Nancy gli rispose che sarebbe tornato presto. Hope sentì improvvisamente nella sua mente la voce di Lynwood: "i guardiani si sono risvegliati!" esclamò con una certa felicità e così lei e sua madre si precipitarono in ospedale. -Non so cosa sia successo: si sono semplicemente risvegliati- disse Lynwood, avvicinandosi a loro come per esaminarli. -Cosa è successo?- chiese con una certa ansia Nancy e stava per proseguire con altre domande, ma venne interrotta da Hope: -Mamma, hanno bisogno di riposo e calma. Non appena si riprenderanno, ci diranno tutto-. Dylan bevve un sorso d'acqua, dopodiché disse -Siamo stati attaccati da un umano che era qui, nel mondo sovrannaturale, con un talismano speciale, che lo ha reso invulnerabile ai nostri poteri. Ha preso con sé un'anfora speciale e...temo che...-stava spiegando, ma un colpo di tosse lo interruppe. -Bisogna fare un incontro speciale per stasera- disse Judoc e Nancy assentì col capo, dopodiché contattò mentalmente anche gli altri guardiani, temendo ciò che sarebbe stato deciso quella sera stessa.

LICANTROPO IGNARO 2: LA RINASCITA DELL'OSCURITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora