Capitolo 40.

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Aprì piano gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte per abituarsi alla luce del sole che entrava timido in quella camera da letto di una casa nella collina torinese, Arya scostò le coperte scure dal suo corpo rabbrividendo un po' per via del fatto che il piumone l'aveva lasciata quasi semi nuda se non fosse stato per una canottiera di seta, si alzò piano facendo attenzione a non pestare Spike che nella notte si era dovuto spostare dal letto al pavimento, forse perché né lui né Wendy avevano trovato spazio fra i due corpi aggrovigliati.

Prese dal cassetto del comodino dei calzettoni e lì infilò tirandoli fino al ginocchio così si sollevò in piedi e dalla sedia afferrò uno dei suoi maglioni oversize e senza infilarlo andò in bagno a lavarsi il viso e i denti, anche se a minuti avrebbe fatto colazione, si sfilò la canottiera e uscì dal bagno indossando il capo di filo e non di lana perché le pizzicava troppo la pelle.

Scese le scale che la portarono al piano inferiore, Spike corse da Wendy appollaiata in soggiorno mentre Arya camminò fino alla cucina trovando il suo compagno che parlava al telefono poggiato con il bacino al mobile della cucina, con le braccia gli circondò il corpo baciandolo silenziosamente sul petto e si lasciò accarezzare la testa da quelle mani grandi.

«Ci sentiamo più tardi -Federico la guardò sorridendo- si, si è svegliata e dobbiamo ancora fare colazione, te la saluto ciao» spense la telefonata e posò lo smartphone poco distante da lui per poi prendere fra le mani il viso di Arya e baciarle le labbra.

«Buongiorno piccola» e lei sorrise baciandolo ancora, poi si accoccolò al petto del suo compagno, arricciò il naso al solo rendersi conto di aver pensato quella parola.
Si guardò brevemente intorno, si erano trasferiti nella nuova casa da meno di una settimana perché Federico fra la Champions, il derby e gli allenamenti per la partita del giorno prima aveva procrastinato il trasferimento definito alloggiando per un po' da Arya, anche lei piena di impegni.

«Ciao bello, chi era?» con occhi curiosi si rivolse al suo ragazzo, gli carezzò la schiena respirando il suo profumo, ne era totalmente innamorata, quel pomeriggio avevano in programma di montare il loro primo albero di Natale insieme, difatti degli scatoloni occupavano una piccola parte del soggiorno, addobbi che Arya aveva già e alcuni nuovi comprati insieme in quei negozi di Natale che trasmettevano il tipico calore di quel periodo festivo, il suo preferito.

«Fabio, voleva sapere quando ti avrei portata per conoscere tutti i miei amici» le morsicchiò il naso baciandolo in seguito, quella dolcezza nei gesti Federico non l'aveva mai avuta, eppure Arya lo aveva aiutato a riscoprirsi dolce e innamorato.

«Gli hai detto che il ventisette scendiamo oppure sei in modalità sorpresa?» Arya camninò fino alla macchinetta per fare il caffè ad entrambi, Federico piegò la testa di lato e la guardò tutta sorridendo fra se e se, era davvero tanto fortunato.

«Modalità sorpresa» alzò le spalle, di comune accordo avevano deciso che se avessero voluto passare le feste insieme avrebbero dovuto passarne una a Torino e una a Carrara ed era stata una scelta abbastanza semplice, Paola e Alberto avevano addirittura pensato di salire per Natale ma Federico, per quanto avesse voluto la compagnia della su famiglia, li aveva frenati perché un conto era che si presentassero ai familiari l'uno dell'altra e viceversa e un conto era far incontrare le due famiglie, non c'era neanche stato bisogno di parlarne poi così tanto.

«Tieni» Arya gli porse la tazzina del caffè mentre lei lo beveva dalla sua tornando a poggiare il corpo su quello del suo ragazzo.

«Usciamo stamattina?» Propose Federico guardando l'orologio, avevano fatto molto con comodo quella mattina perché entrambi avevano disattivato la sveglia la sera prima per concedersi le solite ore piccole ma senza doversi svegliare ad un orario definito.
Arya annuì finendo il caffè e riponendo la tazzina nel lavabo, sgranocchiò due biscotti, giusto per non avere lo stomaco vuoto e seguì poi Federico di nuovo al piano di sopra.

«Tu inizia a metterti sotto la doccia che io porto loro due qui vicino, poi usciamo tutti e quattro ma se non li porto fuori la fanno a casa e hanno anche ragione» Federico camminò verso di lei intenta a preparare sul letto ciò che si sarebbe dovuta mettere.

«Hai ragione» annuì concorde e poi lasciò il millesimo bacio di quella mattina sulle labbra di Federico.

«Ti amo» le disse guardandola negli occhi, non ce la faceva più a trattenerlo e sapere che quelle mura erano l'inizio di un qualcosa di più importante lo avevano tentato in quella settimana portandolo a questo, ed ora vederla nella loro camera da letto affaccendata e felice...Federico non era riuscito a bloccarsi.

Arya sorrise e scosse la testa, si morse le labbra e scrutò quegli occhi verdi, ammise a mani basse che proprio lì dentro aveva trovato il suo luogo preferito, un bosco vivo e pieno di tutte le sue cose preferite e non, completo di tutti i momenti che aveva passato con lui e libero per i futuri ma sopratutto un libro aperto per lei che aveva imparato a leggerli, posò delicatamente le mani sulle guance di Federico con un lievissimo strato di barba.

«Ti amo» glielo disse con il cuore a mille e  senza sussurrare come invece lo aveva immaginato tante volte, ma perché sussurrarlo se il suo unico desiderio era quello di dirlo per altre infinite volte alzando sempre più il tono di voce?
Si guardarono con una consapevolezza diversa perché nessuno dei due aveva mai osato dare per scontato un sentimento così.

«Vado» Federico si mise una mano fra i capelli corti e uscì dalla camera con la sensazione di star camminando sulle nuvole, si sentiva leggero e sereno.
Arya aspettò di sentire la porta chiudersi e si girò verso lo specchio della camera da letto me si guardò le gote rosse e scoppiò a ridere di felicità, era perdutamente innamorata di Federico ed averglielo detto non aveva fatto altro che aumentare questo amore.

Non aveva avuto paura di andare a vivere con lui, di raccontargli la sua vita, di dargli la chiave del suo cuore e di accettare ogni lato della vita di Federico, il calciatore e l'uomo che alla sera abbracciava sul divano stretti sotto una coperta a guardare un film, l'uomo con cui faceva l'amore e il calciatore che mostrava al pubblico.
Arya scosse la testa, finì di guardarsi allo specchio e andò a mettersi sotto il getto della doccia perché Federico non ci avrebbe messo tanto e lei sapeva bene quanto lui detestasse aspettare e lei voleva anche sbrigarsi, voleva passeggiare fra i portici di Torino tenendo al guinzaglio Spike mentre Federico avrebbe tenuto Wendy...da quando era così sdolcinata?









MySpace.
Ciao a tutti! ♥️
Avevo già accennato qualcosa su Instagram (sognavaleggendo) ma per chi non mi segue li ripeterò il discorso.
Non mi sento di dover chiedere scusa per il ritardo ma piuttosto per non aver dato delle spiegazioni alle vostre domande, ho avuto bisogno di tempo, quello necessario per riaccogliere Federico ed Arya nella mia vita e scrivere della loro storia.

Come ben sapete però (se non lo sapete lo saprete adesso 😂) mi sono tenuta in attività dato che io e seicomeungirasole abbiamo deciso di attivare un nuovo profilo sognavagirasoli e di pubblicare una storia a quattro mani, se vi va passateci ♥️

Per il resto...che ne pensate di loro due?
Scrivetemi nei commenti o sul mio profilo Instagram sognavaleggendo
Vi aspetto ♥️

xx
sognavaleggendo

Starlight - Federico Bernardeschi Where stories live. Discover now