Capitolo 23

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23.


La sottomissione prolungata alla Voce del Comando era ormai svanita e, mentre alcuni licantropi piangevano di fronte ai loro figli marchiati come bestie, altri inveivano contro colui che li aveva ingannati per così tanto tempo.

Solo una sparuta minoranza sembrava non essere ancora in grado di riconnettere realtà e finzione e Iris temeva che, per loro, non vi sarebbero state molte possibilità di sfuggire a quel sogno – o incubo – a occhi aperti in cui erano caduti forzatamente.

Non sapeva davvero come avrebbero potuto riprendersi, e dubitava anche che, facendo intervenire i loro amici inglesi, qualcosa avrebbe potuto essere salvato. Valeva comunque la pena tentare e, quanto prima, si sarebbe presa l'onere di avvertire Brianna di quanto avvenuto.

Continuando a guardarsi intorno, Iris non si stupì troppo nel vedere l'odio e la rabbia dipinti sui volti di coloro che, a turno, si ritrovavano a passare accanto a Logan, l'ormai deposto Fenrir.

Lucas non aveva voluto infierire oltre sul suo avversario, né dargli il colpo di grazia, ritenendo giusto che egli si confrontasse con un altro tipo di giustizia. Quella portata da coloro i quali erano stati ingannati dalla sua sete di potere, così come dal suo delirio di onnipotenza.

Lucas si era solo assicurato che, mai più, potesse utilizzare la Voce contro qualcun altro; cosa avrebbero deciso i suoi ex seguaci, non era compito suo, a quel punto.

Era comunque straziante incrociare gli sguardi di genitori piangenti dinanzi ai propri figli, devastati da ciò che loro stessi avevano commesso senza che, alcuno di loro, avesse mosso un dito per impedirlo.

Chelsey non aveva detto nulla in merito alla morte della madre, o al fresco marchio inciso a fuoco sulla sua spalla, livido sulla pelle ambrata e ben evidente anche a un occhio disattento. Si era limitata ad abbracciare alcuni attimi il padre per poi stringersi a Iris senza più lasciarla andare.

A più di tre ore da quel triste e inevitabile evento, le due non si erano ancora separate e sedevano su una toppa di legno senza proferire parola.

Osservandole pensieroso mentre, con l'aiuto di Lucas, era impegnato a curare le ferite più recenti dei bambini sottoposti a tortura, Devereux domandò preoccupato: «Credi che la supereranno? Sembrano così perse in loro stesse.»

«Dal brontolio che avverto nella testa, credo stiano avendo una lunga conversazione. Non ne capisco il senso, perché stanno sussurrando, ma penso che Chelsey stia tentando di calmare i sensi di colpa di Iris» gli spiegò Lucas, sorridendo a un bambino in lacrime, da poco marchiato sul braccio.

Cospargendo di crema antisettica – e ricolma di aconito – la ferita rossa e gonfia, gli disse: «Non rimarrà quasi nulla, non temere. Solo, non toccare la crema o potresti svenire, se la portassi al naso per annusarla.»

Il ragazzino assentì e la madre con lui, ossequiosa, mormorò un ringraziamento prima di allontanarsi per lasciare il posto a un altro bambino.

Sospirando, Lucas scosse il capo e mormorò subito dopo: «Come si può pensare di ridurre in schiavitù delle persone, al solo scopo di avere ai propri piedi dei servitori fedeli quanto soggiogati?»

«Purtroppo, non sono tutti buoni come te, amico» chiosò Dev, dando una pacca sulla testa a una bambina bionda, in compagnia del suo papà.

Quando la coppia si fu allontanata, il primo licantropo con cui Iris aveva parlato durante la battaglia tra capiclan si rivolse timoroso a Lucas, e disse: «Se ci sarà concesso, vorremmo seguirvi al sud, a Clearwater. Ci sono già sei famiglie che desiderano trasferirsi e considerarti loro capoclan.»

Claire de Lune - Spin Off trilogia WerewolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora