Capitolo 2

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2.


I ragazzi di Wilford Johnson furono velocissimi nel cambiare lo pneumatico del camper di Iris.

Si complimentarono inoltre con lei per il mezzo super accessoriato – dotato, tra l'altro, di una Smart ForTwo nel gavone – così come per il suo lungo viaggio.

Percorrere quasi tremilacinquecento miglia, spaziando dalle Montagne Rocciose, lo Utah, il Colorado, Wyoming, il Montana e poi sconfinare a nord per attraversare il Manitoba, il Saskatchewan e infine la Columbia Britannica, non era da tutti.

Nell'attendere che il lavoro fosse ultimato, infatti, Iris si era sbilanciata a chiacchierare un po' con loro, informandoli sul suo peregrinare per gli Stati dell'ovest e sulle prossime mete da raggiungere.

Quando infine poté riavere il camper, Iris salutò tutti con calore e, con calma, imboccò la via principale per dirigersi al camping.

Sì, quella gente le piaceva davvero e sarebbe stato un piacere fermarsi in quel luogo per un po'.

Il solo pensarlo la portò a ridere tristemente, e i pensieri le andarono alla Iris di un paio di anni prima, così come alle compagnie che aveva sempre frequentato prima di tutto.

Sarebbe stato impensabile, per lei, trovare piacevole la semplice compagnia di un meccanico, così come di una cameriera in un bar.

In questo, era stata molto superficiale e frivola, ma ciò che le era successo era almeno servito a darle la batosta necessaria per farla cadere con il didietro a terra. Questo le aveva fatto comprendere quanto, soldi e celebrità, fossero futili, se non erano conditi da un minimo di cervello e tanta, tantissima umiltà.

Senza avere certezze per il futuro, o dei genitori con cui condividere un destino comune, a cosa le erano serviti i suoi soldi e le sue amicizie? A nulla.

La vecchia Iris non avrebbe mai potuto affrontare da sola quell'impresa. Era stato perciò necessario sostituirla, darle il benservito, diventare qualcun altro. Qualcuno, lei sperava, di migliore.

«Di sicuro, avrei preferito maturare senza tutti questi grattacapi al seguito ma, visto che non ci posso fare niente...» brontolò lei con un mezzo sorriso.

Era inutile arrovellarsi sui difetti di un passato che non poteva cambiare, ma da cui poteva trarre il massimo per migliorarsi. Poteva solo sperare di essere diventata un poco più matura rispetto a come era stata in passato.

Fu con quell'atteggiamento pragmatico che si presentò all'entrata del camping. Oltrepassando l'alto arco di legno su cui capeggiava il nome del campeggio, avvicinò quindi il camper alla casupola in tronchi della reception, e lì parcheggiò.

Sulla veranda assolata, e seduto su una poltrona di vimini a leggere una rivista, Iris vide un giovane dai ricci capelli castani, su cui brillavano perfetti colpi di luce a far risaltare le chiome corte e ordinate e il viso piacente.

Era davvero affascinante – constatò Iris – e dal sorriso ampio, ma non fu quello a farle spalancare la bocca come un'idiota, non appena fu scesa dal camper.

Quel giovane sui trent'anni, dal fisico atletico e vestito come un boscaiolo... aveva il suo stesso odore.

Non era un odore umano, ma ferino. Sapeva di bosco, di selvatico e di animale e, quand'anche lui lo ebbe notato, il suo sorriso scemò un po' per poi farsi quasi interrogativo. Guardingo.

Che neppure lui avesse mai incontrato prima un suo simile? Erano davvero così rari?

Iris bloccò i suoi passi accanto al suo mezzo, la mano stretta allo specchietto retrovisivo, mentre il giovane si alzava cauto dalla poltrona, gli occhi azzurri fissi sul suo viso.

Claire de Lune - Spin Off trilogia WerewolvesWhere stories live. Discover now