Capitolo 14

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14.


L'aeroporto di Heathrow era, come di consueto, un crogiuolo di persone di tutte le età, etnie e provenienze.

Quel caos a stento controllato era tenuto sotto stretta sorveglianza da poliziotti in borghese, personale dell'aeroporto e doganieri. Il continuo stato di allerta causato dai potenziali attentati, non facilitava il rapido deflusso dei passeggeri, ma tant'era.

Quello scoglio era inevitabile e, un'ora in più o in meno, non avrebbe fatto alcuna differenza, per il gruppo di Iris.

Erano in terra inglese, e nessuno correva loro appresso per mettere fretta ai passi che li separavano dalla verità.

Fortunatamente, il volo era avvenuto senza problemi e, anche grazie alla Dramamina, Dev era riuscito a uscirne sano e salvo, senza ulteriori guai con lo stomaco.

In quel momento, ritto al fianco di Chelsey, protettivo e guardingo come un cane da pastore, Devereux stava studiando le persone in fila come se potessero essere dei potenziali terroristi.

Iris trovava tutta questa attenzione nei confronti della figlia assai dolce, ma si astenne anche soltanto dall'accennarlo, certa che avrebbero sicuramente discusso se Dev avesse saputo la sua opinione in merito.

Era chiaro quanto l'uomo non volesse apparire debole, di fronte alla figlia, e già il fatto di essere stato male in aereo lo aveva demoralizzato. Se Iris gli avesse fatto notare quel suo lato così tenero, l'avrebbe probabilmente sbranata viva.

A volte era così difficile aver a che fare con lui!, pensò con un sorriso esasperato quanto divertito.

Alla fine, impiegarono circa mezz'ora per sorpassare la dogana e, quando si trovarono oltre la barriera dei metal detector e dei controlli passeggeri, Iris si sentì più rilassata e pronta per la loro nuova missione.

Quando, però, una guardia dell'aeroporto le si avvicinò guardingo, si chiese dubbiosa che problema vi fosse. Se erano passati senza alcun guaio di sorta, cosa voleva adesso da loro, quel tizio in uniforme?

«Signorina, può venire con me, per favore? Avrei qualche domanda da porle» le disse con cortesia l'uomo, sorridendole affabile nell'indicarle una porta poco lontana.

«Oh, ma certo» mormorò cauta la giovane, non sapendo davvero che pensare.

Guardando poi i compagni di Iris, che la stavano fissando preoccupati, la guardia aggiunse: «Sono con lei, per caso, i signori?»

«Ehm, sì. Siamo in vacanza assieme» dichiarò Iris, accigliandosi leggermente prima di annusare meglio l'aria, colta da un dubbio.

Purtroppo, l'amalgama di odori presenti in quell'enorme aeroporto pieno di distrazioni sensoriali le creava non poche difficoltà, perciò non fu del tutto sicura di ciò che il suo naso percepì.

La guardia, comunque, li pregò di seguirla in una stanzetta nei pressi e lì, al riparo dall'invasione olfattiva della fiumana di corpi che avevano appena abbandonato, Iris si ritrovò a sorridere come una stupida.

L'attimo seguente, lanciò un'occhiata ai suoi compagni e l'uomo in divisa, ammiccando al loro indirizzo, disse divertito: «Dò per scontato che loro sappiano ogni cosa, vista la sua faccia.»

«Oh, sì. Sì!» assentì allegra Iris, allungandosi per stringere una mano a Chelsey, che sembrava ebbra di felicità, e a Lucas, che appariva raggiante quanto lei.

Era mai possibile che la loro ricerca avesse già avuto esiti così lieti?

«Prego. Entrate qui. Parleremo più agevolmente, e senza orecchie indiscrete ad ascoltarci» li indirizzò la guardia, chiudendo dietro di sé la porta a vetri satinati della stanza dove li aveva condotti.

Claire de Lune - Spin Off trilogia WerewolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora