Capitolo 9

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9.



Il sole si era levato da almeno un paio d'ore e la giornata prometteva di essere calda e piacevole, nonostante un leggero vento da nord portasse con sé il profumo freddo delle nevi alaskiane.

Aprile aveva lentamente lasciato il posto a maggio, diventando ogni giorno più tiepido e più conforme agli standard cui Iris era stata abituata per anni.

Non che dovesse più temere il freddo, grazie alla sua nuova termoregolazione, ma sarebbe parso strano anche in quelle lande che lei si avventurasse per le vie di Clearwater in canottiera e shorts.

«E così, pensi di fermarti per molto?» mormorò lo zio al telefono, mentre Iris sistemava sul letto il libro che avrebbe iniziato quella sera.

Trovava che ricominciare a leggere i gialli di Agatha Christie fosse una cosa positiva. Non ricordava quasi nulla, di quegli scritti, e voleva riprenderli in mano tutti. Inoltre, il solo fatto che le fosse tornata voglia di leggere, denotava quando, la sua nuova vita, stesse riprendendo un ritmo più normale e meno sincopato.

L'aria di Clearwater le faceva bene per più di un motivo, a quanto pareva.

«Credo di sì. Così potrò indagare meglio e scoprire se qualcuno sa qualcosa» asserì cauta Iris, infilando nel cassettone laterale il resto dei libri non scelti.

Non sapeva esattamente perché ma, dopo aver detto la verità a così tante persone, e in così poco tempo, aveva la necessità di trattenere per sé almeno qualche informazione.

Le sembrava di essersi esposta fin troppo e, anche se suo zio conosceva la verità su di lei e su Lucas, non era del tutto necessario che sapesse anche la storia di Chelsey e Julia.

Forse, se tutto fosse andato per il meglio, gliene avrebbe anche parlato, ma non in quel momento.

Trovava che approcciare le vicende della famiglia Saint Clair fosse davvero prematuro, perché forse suo zio non avrebbe compreso cosa la spingesse a rendersi tanto disponibile verso una bambina appena conosciuta.

Inoltre, ciò che era successo a Julia e Devereux era così privato e intimo che non se la sentiva di parlare per loro a terze persone.

Era già sufficiente accettare che Dev conosceva di lei un sacco di cose – fin troppe, per essere un uomo che conosceva sì e no da un mese – senza dover allargare oltre la cerchia di persone informate sui fatti.

Dalla sua, andava detto che neppure Dev si era risparmiato, quanto a confessioni, visto e considerato che si era ritrovato, gioco forza, in una cosa più grande di lui.

Scoprire da un giorno all'altro che la figlia, come secondo mestiere, faceva il lupo mannaro, non doveva essere facile per nessuno. Soprattutto se si considerava che, a lasciare questo discutibile lascito alla pargola, era stata l'ex compagna che lui mal sopportava.

«Beh, spero che la cosa si possa risolvere alla svelta. Qui manchi a tutti, Iris» le disse Richard. «Ringrazia Lucas da parte nostra per l'aiuto che ti sta dando.»

Non sapeva se era vero che mancava proprio a tutti, visto e considerato che, all'interno del Consiglio, alcuni erano stati restii ad accettarla come erede dei genitori – e delle loro quote. Ugualmente, però, Iris lo ringraziò per quelle parole e, dopo averlo pregato di salutarle le cugine e la zia, chiuse la chiamata e sospirò.

Lo sguardo le cadde fuori dal finestrino del camper, da cui si poteva scorgere la foresta immensa e sterminata.

Tutt'altro genere di panorama l'avrebbe accolta a L.A., se mai fosse tornata.

Claire de Lune - Spin Off trilogia WerewolvesWhere stories live. Discover now