21.

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Accompagnata da due guardie dietro le spalle, arrivo alla Sala del Trono, dove, a causa del fastidioso silenzio, i miei saldali echeggiando tra le quattro mura.

Indosso un vestito rosso, con dei ricami in oro, ma, a differenza di tutti gli altri, questo è molto più pregiato.
I capelli sono sistemati con delle trecce sistemate a loro volta sul mio capo, tenute ferme da dei fermagli decorati con delle perle luminose.
Il sole invade tutta la Sala, baciando con il suo calore il cuore di tutti i sudditi che mi guardano con un sorriso stampato sul volto.
Jaime, bellissimo come un raggio di sole, è fermo accanto al trono, proprio sotto i gradoni.
Anche se iniziano ad alzarsi numerosi bisbiglii, non coprono affatto il suono dei miei passi mentre mi avvicino di più verso il Trono di Spade.
Il Trono, illuminato da raggi del sole, spicca nella Sala come mai prima ed ora so che quel trono è mio.
Salgo i gradoni tirando su i lembi del mio vestito, tenendo il mento alzato. 
Jaime mi guarda fiero, sorridendo. 

"Proclamo Cersei della Casa Lannister, prima del suo nome, regina degli Andali e dei Primi Uomini, protettrice dei Sette Regni." E annunciando questo, il mio Primo Cavaliere Tyrion, aiutato da delle scalette in legno che ha provocato nei sudditi delle risate divertite, mi posa sul capo la mia corona guardandomi fisso negli occhi, accennando un sorriso. Tutti i sudditi acclamano. 
Senza perdere lo sguardo di Jaime che ha sempre tenuto il suo su di me, mi siedo con eleganza sul trono. E' proprio come si vocifera: molto scomodo e tagliente, ma ciò non importa perché stando seduta sul trono, posso finalmente regnare sui Sette Regni.

"Lunga vita alla regina." Grida Tyrion e i sudditi, in coro, ripetono la frase. 
Dopo aver donato un ultimo sguardo a Jaime, mi rivolgo a tutte le persone che mi stanno guardando e, rimanendo seria, alzo poco il mento per suggerire la mia superiorità. 

Finito il rito di incoronazione, mi dirigo nella Sala Piccola insieme al mio Primo Cavaliere, per discutere di alcune problematiche presenti nel popolo. 
Distolgo lo sguardo dalle numerose scartoffie che ho in mano, per posarlo sulla faccia storta di mio fratello. Sorrido nel farlo, ritenendolo ridicolo: pensare che fino a pochi mesi fa non riuscivo neanche a guardarlo senza provare almeno un briciolo di disgusto.

La giornata giunge al termine ed io, stanca dal lavoro che adesso ho il compito di fare in quanto regina, mi corico nelle mie stanze, ma appena apro la porta, proprio davanti alla finestra, tenendo una coppa piena del vino rosso sangue nella mano sinistra, baciato dal chiarore della luna autunnale, Jaime Lannister, proprio come me, fissa il cielo perso nei suoi pensieri.
In quanto gemelli, ci somigliamo non solo di viso, ma anche di carattere. Molte volte mi sembra di riconoscermi nelle sue parole e, come lui ogni tanto fa, anche io lo sto fissando dalla soglia della mia porta. Ogni volta che i miei occhi catturano delle immagini come questa, il mio stomaco non può non darmi delle fitte delicate, solo per ricordarmi tutti i sentimenti che provo per Jaime Lannister. Questo mi fa pensare come io sia fortunata ad avere un uomo così accanto a me e che mi ami con la stessa intensità con cui lo amo io. Tutte le donne dei Sette Regni vorrebbero un uomo come Jaime.
Assorta nei miei pensieri, non mi sono accorta che nel frattempo lui si è girato e ha preso a fissarmi. Ora che siamo liberi di fare quel che ci pare, perché dovremmo preoccuparci che qualcuno possa vederci?
Chiudo la porta e mi avvicino lentamente. Questa volta non per non fare rumore e rischiare che qualcuno ci scopri, ma perché questa immagine fissa nella mia mente vorrei tenerla così com'è, intatta. Intanto che studio il momento a fondo, facendo memorizzare al mio cervello ogni suo tratto, lui schiude la bocca rimanendo immobile. 
Mi regge la testa con la mano sinistra e quella destra, seppur d'oro, la posiziona dietro la schiena, facendomi piegare all'indietro ed io mi lascio andare, perché le sue labbra sulle mie fanno da collante e mi sento protetta tra le sue forti braccia.

Il sole entra dalla finestra e per poco tengo la mano sopra gli occhi per regolare la vista.

"Perfavore, Cersei, sposami." Sento un sussurro dietro le mie spalle nude e mi giro di scatto, non aspettandomi che Jaime fosse restato fino alla mattina. 
Mi fissa, attendendo una mia risposta e capisco che è sveglio e forse anche da tanto tempo. 

"Che ci fai ancora qui?" Gli chiedo rimettendomi sdraiata e guardandolo negli occhi.

"Volevo vedere cosa si provava a svegliarsi con te accanto la mattina." 

"E com'è?" 

"Tu che dici?" Si stende sopra di me, ancora nudo dalla notte prima e si unisce a me con un bacio passionale. Fare l'amore anche con la luce del sole è la cosa più bella che possa mai aver fatto, respirando aria di libertà.

"Non stavo scherzando quando ti ho chiesto di sposarmi."

"Jaime, sai quanto vorrei, ma come facciamo? L'Alto Septon non ce lo permetterà..."

"Allora fa in modo che non esista più, sei tu la regina adesso e puoi fare ciò che vuoi." Mi bacia il collo.
Mi alzo, facendolo scivolare dal mio corpo. Mi vesto e, guardandomi allo specchio, raccolgo le prime due ciocche che si trovano ai lati del mio viso in due trecce che poi attacco dietro la testa. Intanto, dietro di me, Jaime riprende a fissarmi ed io lo fisso a mia volta dallo specchio. E' quasi inquietante vedere me e mio fratello nello stesso riflesso: siamo così uguali.

"E va bene, Jaime..." Dico girandomi di scatto verso di lui, finito di acconciarmi i capelli. "...ci sposeremo."


La sposa sbagliata. #Wattys2019Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang