14.

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Non ho molta scelta, se non quella di sorridere ed annuire.
Ho cercato di fare di tutto per superare il mio primo matrimonio e far andare le cose per il verso giusto, ma gli Dei sono crudeli e continuano ad accanirsi su di me.
"Le nozze si terranno in fretta. Non vorrei perdere altro tempo".
"Ma, padre... e i preparativi? E..."
"Cersei, è già deciso".
Mio padre mi guarda con uno sguardo severo. Ora che ci penso, non ho mai avuto la possibilità di poter guardare un sorriso sul volto di mio padre, o del semplice amore per me che dovrebbe trapelare dalle pupille. Zio Kevan, quando ero una bambina, mi raccontava delle storie vere, e i protagonisti erano sempre mio padre e mia madre.
"Twyn non è sempre stato così" ripeteva. "Quando c'era tua madre, i suoi occhi si appropriavano di una luce intensa, misteriosa". Ma io non ci ho mai creduto.
Molto probabilmente, quando è morta nostra madre, lui è morto con lei. L'unica colpa è di Tyrion.
"Quel brutto folletto!"

La discussione si è conclusa rapidamente, anche perché l'unico ad avere proferito parola è stato lui.
Esco dalla porta per ultima, sperando di poter vedere il viso di Jaime, ma sapendo che, per parlargli, avrei dovuto aspettare le ore notturne.
Sto per prendere i lembi del vestito, per iniziare a percorrere il corridoio, quando Viserys mi afferra la mano e ci posa sopra un bacio morbido, delicato, non mi sarei mai aspettata che le sue labbra fossero così dolci.
"Mia signora, possiamo fare due passi?"
"Io..." e, mentre sto rispondendo, incontro lo sguardo di Jaime per un secondo, mentre sta salendo le scale, ma lui abbassa la testa e decide di arretrare, amareggiato, lo sento.
Viserys mi prende sotto braccio, quasi guidandomi tra le mura del castello, come se fosse sempre stata casa sua.
Scendiamo le scale lentamente, ed è lì che Jaime stava aspettando il mio arrivo, per poi passarmi affianco. Mi guarda preoccupato, o forse triste? Ma non c'è nulla di allegro nel suo sguardo, cosa che mi fa andare l'umore a terra, mentre mi faccio trascinare dall'ultimo uomo Targaryen rimasto nei Sette Regni.

Dopo aver fatto un lento giro per i giardini di Approdo del Re, mi corico nelle mie stanze e, affacciandomi alla finestra, inizio a contemplare i lineamenti del viso di Jaime, bagnati dal sole, insieme ai suoi capelli dorati. Lui combatte con forza, coraggio, anche avendo solo la mano sinistra e, proprio in questo momento noto che combatte con rabbia, anche se si sta solo allenando.

Dopo la cena, decido di intanarmi nelle mie stanze, ordinando alle mie ancelle di prepararmi un bagno caldo profumato di agrumi. Non c'è nulla di più rilassante di questo, dove i miei pensieri mi accompagnano dolcemente verso il luogo più scuro della mia mente, dove le paure prendono forma e non c'è spazio per un pensiero allegro perché la mia allegria dipende da Jaime e se io non posso averlo, devo sempre pensare a qualcosa che mi ci possa far arrivare: uccidere. 
Affondo completamente il corpo nella vasca e mando via le mie ancelle che erano desiderose di aiutarmi. Ma, questa volta, i miei pensieri mi hanno guidata verso un sogno causato dal profondo sonno in cui sono dolcemente caduta, uno di quelli che non avevo da numerose notti, ormai. Ma gli Dei, ancora una volta, sono crudeli e mi hanno guidata verso un sogno dove non c'è una via di fuga, è il mio inferno.
Mi trovo lì, ancora una volta, nella caverna di quella vecchia megera che continua a scavare nelle viscere della mia testa con le sue mani rugose, vecchie, sporche, rivestite di calli e continua a ripetermi senza sosta il mio destino.

Nel risveglio, il mio corpo reagisce muovendosi, facendo schizzare tutta l'acqua sul pavimento, come se stesse reagendo agli attacchi della vecchia che crede di aver visto il mio futuro. 
Apro gli occhi velocemente, avvertendo una figura che, a passo molto svelto, viene incontro a me, cercando di aiutarmi.

Delle braccia possenti mi raccolgono dalla vasca ed io, superato lo shock, riconosco i lineamenti, simili ai miei, del volto di Jaime che disegnano un'espressione preoccupata sul volto. 
"Cersei... stai bene?"
Mi trovo completamente nuda davanti a lui, ma solo fisicamente, perché con lui riesco ad essere me stessa sempre. 
"Scusa se sono entrato all'improvviso, ma ti ho sentita urlare".
Indossa solo dei vestiti semplici, non ha neanche più l'armatura addosso. Quanto tempo è passato? Quanto ho dormito?  
Mi tasto la fronte, madida di sudore, mentre cerco i miei vestiti per rimettermeli. 
"E' stato solo un brutto sogno, adesso va, prima che qualcuno ci senti: rischiamo di farci scoprire".

I suoi occhi color smeraldo non sono convinti della mia risposta, so che lui vorrebbe prendersi cura maggiormente di me, ma non gli è concesso.

"Allora ci vediamo questa notte" mi avvisa, posando un bacio leggero sulla fronte.
Quando lui apre la porta, con la coda dell'occhio ho potuto vedere dei ciuffi argentati scomparire velocemente dalla porta, che forse ha ascoltato qualcosa?

Finito di vestirmi, decido di raggiungere i giardini di Approdo Del Re per permettere alle mie narici di respirare aria fresca e per far sparire dalla mia faccia l'espressione di paura che io, Cersei Lannister, non posso permettermi di avere sul volto. 
Lì, quando avevo il solo desiderio di rimanere da sola, Viserys Targaryen, facendo svolazzare le sue ciocche argentate, uguali a quelle della sorella, si avvicina a me con passo deciso. 

"Mia signora..." mi prende la mano posandoci un bacio sopra. "Vi ho vista camminare verso questa direzione, perciò ho avuto il desiderio di raggiungervi".
Non posso far altro se non sorridere e tenere fede all'educazione che una signora deve sempre conoscere. 
"So che dovrei aspettare che vostro padre vi avvisi, ma... non sono più in grado di aspettare. Voi siete la mia futura sposa ed io non riesco ad attendere ancora troppo e, evidentemente, neanche vostro padre. Perciò abbiamo deciso di stabilire la data delle nozze, solo che... ho notato un rapporto molto ravvicinato con vostro fratello e le storie che si sentono in giro non mi piacciono affatto, non sto dicendo che sono vere, ovviamente non lo sono, ma sono sicuramente causate perché le persone vi vedono sempre insieme a lui... ecco... la mia richiesta è che, se possibile, voi non dobbiate più avvicinarvi a lui, non voglio essere il marito di una donna che è protagonista delle storie incestuose che padroneggiano la lingua di tutti".

Che lui abbia visto qualcosa?

La sposa sbagliata. #Wattys2019Where stories live. Discover now