9.

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La notte è stata insolitamente tranquilla. Abitualmente i sogni di corvi si impossessano della mia mente e mi fanno rivivere ricordi che vorrei dimenticare. 
Ogni notte mi ritrovo in quella capanna, dove Maggy La Rana, più brutta di quanto io mi rimembri, mi succhia il sangue dal dito e mi dice tutte quelle frasi che determinano il mio futuro ed ogni mattina ho paura di svegliarmi e di ritrovarmi lì, con quella puzza di putrefazione, fango e... sangue. 
Ogni volta che c'è la luna, per addormentarmi, devo restare stretta tra le braccia di Jaime, bere molte coppe di vino o, semplicemente, restare sveglia fino a quando l'alba non illumina tutta la stanza con i raggi del sole. 

Mi alzo sentendomi riposata. Forse la presenza di Rahegar affianco a me la notte, mi mette tranquillità. 
Guardo sul cuscino e folti capelli color oro sono fermi lì, immobili. In un primo momento non capisco cosa stia succedendo, ma poco dopo, mi accorgo che tutti quei capelli sono intere ciocche cadute dalla mia testa. 
Incredula, me li tocco con le punte delle mani e piccoli aghi mi pungono i polpastrelli. 
Sollevo il mio corpo ancora nudo da sotto le lenzuola e cammino verso lo specchio attratta dalla curiosità, ma respinta dal timore. 
Tutto ciò che vedo è il mio viso, i miei occhi colorati di un verde smeraldo spento e... i miei capelli. Più nessun boccolo dorato mi tocca le spalle, rimane sono una massa informe di aghi giallastri. 
Mi metto le mani davanti la bocca, per soffocare l'urlo che sarebbe uscito. 
L'unica cosa da fare, adesso, è tenere la calma, essere forte da brava leonessa quale sono e camminare a testa dritta per il corridoio, fino a quando non avrò raggiunto le stanze di Jaime. 

Decido di indossare uno dei miei vestiti verdi che prima abbinavo con il colore dei miei capelli facendo risaltare l'iride dei miei occhi, ma adesso che ho degli aghi appuntiti a padroneggiare la mia testa, neanche quei tipi di vestiti mi stanno bene addosso.
Continuo a guardarmi allo specchio osservando la mia nuova figura, cerco di fermare le lacrime. Non è tanto per aver distrutto il mio aspetto fisico, ma è tanto per aver distrutto il mio onore e la mia autorità di regina. 

"Chi può essere mai stato?
Controllo Myrcella che continua a dormire dolcemente, allungo l'indice sotto il suo minuscolo naso per controllare se sta respirando e quando sento il suo fiato sulla mia pelle, per un attimo dimentico tutto e continuo a guardare con ammirazione la mia bimba a cui non è successo nulla. 
Affranta anche dal fatto che sono costretta a lasciare Myrcella da sola nelle mie stanze, inizio a camminare a passo svelto per il corridoio cercando di arrivare nella stanza di Jaime il prima possibile e sperando di trovarlo lì, ma lo incontro a metà strada. 

Anche lui ha i capelli corti quanto i miei ed è orribile vedere la sua espressione quando ha visto me. 
I suoi bellissimi boccoli dorati non ci sono più, come i miei. 
Si fionda su di me e mi abbraccia dicendomi di volermi parlare nelle sue di stanze. 

"Jaime... anche tu... i tuoi bellissimi capelli dorati..." gli dico, quando finalmente sono riuscita a recuperare le parole, stando chiusa nella sua camera da letto insieme a lui. 

"Non importa, non importa, sorella" cerca di confortarmi, tenendomi di nuovo stretta tra le sue braccia. 

Il suo profumo, il suo calore, il suo fiato sul mio collo mi fa sentire protetta, viva e non da sola. 

"Questo vuol dire che qualcuno è a conoscenza del nostro segreto, Jaime, e questa è un'evidente minaccia."

"E cosa pensi di fare? Vuoi uccidere chiunque ti stia intorno?" 

Rimango muta. In effetti non è la soluzione migliore e penso che, prima di agire, mi serva capire chi è il colpevole.
Non è molto ingegnosa come idea, ma siamo rimasti d'accordo sul fatto di restare svegli per la notte, facendo finta di dormire e magari mettere delle guardie davanti alle nostre porte per controllare chi entra e chi esce. 

E' ormai notte fonda e sento entrare qualcuno dalla porta. Io mi trovo girata di spalle, così che riesca a compiere meglio la messa in scena.
Quello che presuppongo sia Rahegar, poggia quelli che sembrano vestiti su una delle sedie davanti al letto e si infila sotto le coperte nudo, accanto a me.
Niente di strano, presuppongo, visto che lui si trova nelle nostre stanze solo a tarda notte, quando ormai i sogni mi hanno catturata. 

Il re, mio marito, fa scivolare la sua mano sul mio seno e ho paura che possa succedere di nuovo, ma riesco a rimanere ferma come una pietra, infatti poco dopo lo sento russare quasi silenziosamente.
Mi giro lentamente verso di lui e sento puzza di alcool trasportata dal suo fiato. 

"Che sia stato lui?" certo, adesso sospetterei di chiunque, ma guardarlo dormire così soavemente mi fa ripensare a tutte le colpe che gli ho dato finora e più lo osservo, più penso siano colpe infondate. 

La sposa sbagliata. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora