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Solo perché siamo Lannister, il nostro maestro del conio, lord Petyr Baelish, vuole fare le cose in grande, ma anche se sto solo stuzzicando tra tutte le portate, già mi sento sazia, però da regina non posso rifiutare ciò che hanno da offrire.
Il banchetto si chiude e nel mio stomaco c'è solo vino che, al contrario dell'effetto sperato, mi ha solo provocato un mal di testa stancante, difficile da sopportare.
Dei nani danzano per noi, anche se vedo che non è del gusto di Rahegar.
Vicino a me Jaime continua a guardarmi e cerca di allungare la mano sulla mia, ogni volta che può, non riuscendo ad evitare un contatto fisico con me.
Le nozze sono finite e per me è stato un inferno, ma la cosa peggiore è quella di portare gli sposi al letto di nozze e spogliarli nel tragitto. Non penso che mio fratello lo permetta.
Tutti gli uomini invitati iniziano ad avvicinarsi per l'evento, sbavando già perché avrebbero toccato con le loro luride manacce sporche tutto il mio corpo, finché non rimane neanche un brandello di stoffa su di esso. Le mie ancelle, le sgualdrine e tutte le cameriere, in stato di ebrezza per il vino che si sono permesse di bere, hanno iniziato a fare gli occhi dolci al mio nuovo marito, perché saranno state loro a spogliarlo e a sbavare sul suo fisico scolpito.
Jaime stringe il manico della spada, pronto a sfilarla per ogni eventualità.
Gli invitati, non fanno in tempo neanche a fare un passo che, intimoriti dalla spada lunga impugnata nella mano dello Sterminatore di Re, ritornano indietro nel loro posto.
"Signori, signore..." Rahegar mi prende la mano, facendomi alzare con delicatezza. "Io e la regina, nonché mia moglie..." mi guarda sorridendo, felice di avermi dato finalmente quel titolo, ma io riesco a ricambiare solo con un sorriso freddo, spento, finto. "...vorremmo ritirarci nelle nostre stanze affinché possiamo consumare le nostre nozze" conclude, aiutandomi a scendere dall'altarino. "Vieni, mia signora" mi sussurra all'orecchio, mentre Jaime ci segue con lo guardo ed io non posso fare altro che guardarlo con la coda dell'occhio.
Quanta tristezza nel suo sguardo e quanta nel mio cuore.
Arrivati nella nostra nuova stanza da sposati, Rahegar mi stende sul letto ed io sono pronta a dargli tutto il piacere, se è questo quello che vuole, purché finisca presto.
Essendo una donna, conosco le mie armi e quale, se non ciò che ho in mezzo alle gambe? Però ora è diverso, lui mi ama e non mi ha toccata in attesa di questo giorno, proprio perché vuole che sia magico.
"Anche io ti ho amato Rahegar, un tempo." Quando io ed Elia giocavamo a fare le regine, quante volte ti ho visto passare e quante volte io, da lontano, ti ho ammirato, ho ammirato come camminavi, come i tuoi capelli argentati volteggiavano in aria, quante volte ho sognato il nostro matrimonio e quante ho desiderato che tu fossi mio. Ma gli Dei sono crudeli e hanno voluto che io spegnessi ogni mio amore, ogni mio desiderio per te e che lo accendessi per qualcuno con cui non potrò mai stare.
Non volevo deludere nessuno, ma l'ho fatto e ho deluso tutti.
Mi stende sul letto delicatamente, so che non mi farà mai del male. Mi accarezza delicatamente i capelli e me li scioglie nel mentre. Lui pensa che deve essere gentile, ma non sa che io sono già sbocciata, più di una volta, per un'altra persona.
Quanto è crudele la vita e quanto il fato.
Mi sfila anche il vestito lentamente, dalle spalle, facendolo scivolare sui seni ed infine sulle gambe e lui fa lo stesso con i suoi.
Continua ad essere attraente, come quando eravamo bambini, ai miei occhi, ma al mio cuore risulta come se stessi tradendo qualcun altro, invece è proprio lui, mio marito, ad essere stato tradito, già prima delle nostre nozze.
Tutto il vino bevuto oggi mi ha aiutata per questo momento, per far filare tutto liscio come l'olio.
Il braciere è acceso, anche se fuori non fa tanto freddo, essendo ancora estate.
Posa delicatamente qualche bacio sul collo, poi sui seni, fino a far scendere le sue morbide labbra sulle anche e infine sul pube, per poi risalire sulla mia bocca e iniziarmi a baciare, con passione. Degluttisco a fatica, come per reprimere qualcosa che mi blocca e mi costringo a fare del mio meglio.
Decido di pensare a Jaime e lo specchio che si trova davanti al nostro baldacchino mi aiuta, riesco a trovare i suoi tratti nei miei.
Chiudo gli occhi, pensando a lui e dando il meglio di me, tutto ciò che posso fare essendo una donna.
Ho sempre odiato ciò, sono molto più uomo di molti altri, dovrei prendere io l'armatura e far indossare loro la sottana.
Con Jaime è diverso. Lui sa essere un leone, sa tenermi testa ed è un vero uomo.
Pensando a lui, neanche mi sono accorta che Rahegar ha concluso e che è caduto sfinito nella sua parte del letto, caduto poi in un sonno profondo.
Mi metto qualcosa addosso e mi dirigo furtivamente nella stanza di Jaime che, come ogni notte, mi aspetta sveglio.
Entro di soppiatto. Lui si sta versando del vino nella coppa, anche se non lo beve molto perché preferisce restare lucido.
I suoi pettorali scolpiti alla luce della luna catturano, solo per un momento, l'attenzione del mio sguardo.
"Hai consumato le nozze con quell'uomo?" mi chiede freddamente.
"Jaime, non iniziare, lo sai che non posso dirgli di no essendo sua moglie. Ora sono la regina, tutti lo saprebbero."
"Al diavolo!" impreca lui, avvicinandosi a me. "I Targaryen si sono sposati tra fratelli per secoli, perché allora noi non possiamo, eh?"
"Perché c'è l'Alto Septon adesso ed è anche per questo che i Targaryen non hanno continuato con questa tradizione."
Mi bacia delicatamente il collo, respirando affondo. "Profumi di agrumi, il mio preferito."
"Lo sai che mi faccio il bagno sempre con quegli oli."
"Ho preso il bianco per te, per evitare che io possa sposarmi. Ti ricordi quando nostro padre si è infuriato con me per questa scelta perché voleva darmi in sposa quella racchia di Elia Martell? Però poi passa, ha accettato la cosa ed io ho fatto un voto di castità." Mi ripete sempre questa storia, sussurrandomela nell'orecchio. E' l'unico modo che trova per dirmi che sono più importante di quanto lui mi dica o mi faccia sentire, ed io non mi stanco mai di ascoltare queste parole.
"Hai giurato, Jaime, davanti agli Dei."
"Che si fottano anche gli Dei, sai di chi è la colpa di tutto questo? Del motivo per cui tu sei venuta qui di nascosto in piena notte? E' colpa loro e noi non possiamo opporci al fato, giusto?"   

La sposa sbagliata. #Wattys2019Where stories live. Discover now