I'll stand by you

119 9 14
                                    

-Da quanto tempo sei qui?- chiedo a Daniel, quando lo trovo seduto sul mio letto.
-Un'oretta più o meno. Ho sentito voci dal piano di sotto e ho dedotto che foste ancora a tavola, quindi ho deciso di aspettare qui in silenzio, non volevo disturbare-
-Figurati, sai che sei sempre il benvenuto- mi tolgo gli orecchini e calo immediatamente giù i collant che, per tutta la serata, mi hanno dato fastidio.
-Non ti sei spaventata questa volta-
-Ero sicura che fossi qui- mi avvicino a lui e gli faccio cenno di abbassare la zip del vestito, per poi dirigermi in bagno.
-Andiamo Rose, non è possibile che ancora ti vergogni di me-
-Invece è così, cerca di non farne un caso di Stato, va bene?- mi cambio velocemente, mi pulisco il volto e prendo spazzolino e dentifricio.
-Ho capito! Sei ancora arrabbiata per quella battuta su Rebecca!-
-Non sono arrabbiata, sono...- chiudo le mani a pugno e la faccio ricadere, schizzando la schiuma. -...sono infastidita. In tutti questi anni non ho fatto altro che ripeterti quanto mi desse fastidio che tu condividessi con me i dettagli della tua vita sessuale e...-
-...adesso la mia vita sessuale sei solo tu, quindi-
-Non è questo il punto. Non c'era bisogno che mi dicessi che, durante il nostro appuntamento a quattro, Rebecca ti stesse facendo una sega- sputo e continuo a lavarmi i denti. Le luci del bagno lampeggiano, ed io roteo gli occhi al cielo. Dannati poteri, portano sempre e solo guai.
-Sai che, prima o poi, dovrai superare questa storia?-
-Daniel!- urlo, voltandomi verso di lui. –Smettila okay? Io non posso nemmeno nominare Albus che tu parti subito in quarta a sottolineare quanti casini abbia fatto che...-
-Vogliono dividerci- mormora. Alza lo sguardo, le sue iridi si tingono di viola.
-Che?-
-Il Consiglio verrà qui domani e farà in modo di portarci ai due lati opposti dell'emisfero, e ci sorveglierà a vista. Un angelo custode non può avere contatti con la sua protetta, e i nostri sono diventati parecchio intimi-
-Cosa? E me lo dici così?-
-Tua nonna ha dato l'okay perché succedesse, ne parlava anche quell'antipatico di Richard questa sera a tavola-
-Okay, sono ufficialmente confusa- poso lo spazzolino e mi passo le mani tra i capelli. A quel punto il ragazzo scoppia a ridere, tenendosi la pancia. –O mio dio, sei davvero uno stronzo! Ti pare il caso di scherzare una cosa del genere?- gli tiro un pugno sulla spalla, per poi spingerlo. –Adesso me ne vado a dormire-
-E' stata una dura cena, avevo bisogno...-
-Non mi interessa Manson, mi hai fatto prendere un colpo-
-Ehi- afferra il mio polso e mi trascina lentamente verso di lui. –Mi dispiace va bene? Sai che divento un completo idiota quando sono sotto pressione-
-E' andata davvero così male?- gli do una scossa alla mano, in modo che lui mi molli, e mi siedo sul materasso, con le gambe incrociate.
-'Così male' è un eufemismo. Lo sport preferito dei Manson è distruggermi in qualsiasi modo possibile e immaginabile, soltanto Derek, Eric e nonna Marianne mi hanno difeso, per il resto mia madre ha persino dato addosso a te, e quando...-
-...quando entro nella discussione tu dai di matto, lo so lo so, è per questo che sei il mio supereroe personale- si mette in ginocchio e mi sorride. Passo una mano tra i suoi capelli biondi, e lui appoggia la testa sul mio petto.
-Mi dispiace per le battute e tutto il resto, sono davvero pessimo alle volte, non ho ancora imparato come riuscire a conciliare ogni cosa-
-E' tutto okay, ti perdono anche questa volta- alza lo sguardo verso di me, le sue iridi ritornano al loro colore normale. –Però niente più scherzi come quello di prima, non ho alcuna voglia di litigare col Consiglio-
-Hai ragione, scusa, però l'arrivo di tua nonna domani mi spaventa parecchio-
-Credo che si sia rassegnata, non ti preoccupare- Daniel scatta in piedi, guardandosi intorno. –Che succede?-
-Prendi Isebelle e corri più veloce che puoi-
-Che?- dispiega le ali e si volta verso di me.
-Fa' come ti ho detto. Vai a casa mia, è la più vicina, ora!- prima che possa terminare la frase, un lampo squarcia il cielo, e gli Psuché compaiono nel balcone della mia stanza. –Scappa Rose!-
-Dio, questo non mi era mancato per niente...sei sicuro che te la caverai?-
-Li terrò occupati per un po' di tempo, ma devi seriamente andare via- tende le mani verso la porta finestra, impedendogli di entrare.
-Va bene, ma Manson, ti voglio tutto intero- mi fa l'occhiolino ed io mi fiondo giù per le scale. Il cuore mi batte in petto, pensavo che la situazione si fosse sistemata, invece mi sbagliavo di grosso.
-Mamma mamma mamma vieni, dobbiamo andare- afferro la donna per un braccio e la trascino fuori di casa. Il cuore mi batte in petto alla velocità della luce. E non ho nemmeno la mia bacchetta, visto che quel genio di Daniel l'ha presa e ha sempre cercato di distrarmi ogniqualvolta la nominassi.
-Che succede tesoro?-
-Gli Psuché hanno ben pensato di farci visita, Daniel sta cercando di tenerli occupati fino a quando non saremo al sicuro-
-Non si può mai stare tranquilli con voi- nonna Cece e nonno Alfred compaiono all'improvviso. Spero che le sorprese siano finite per questa sera. –Rimani qui, ci pensiamo noi adesso-
-Sono io vero?- le domando, mentre si sta dirigendo a passo svelto verso l'abitazione. La donna si volta verso di me e sospira.
-Speravo che non fosse così ma, a quanto pare, loro lo hanno capito prima di noi-
-Fantastico- assottiglio le labbra. Sto mettendo nuovamente tutti in pericolo, e non posso permetterlo.
-Rose, che diamine sta succedendo?-
-Okay, prometti di non dare di matto?-
-Sono arrivati i rinforziiiii- Daisy, Chris, Albus, Audrey e Diana compaiono alle mie spalle, seguiti dai loro rispettivi genitori e dalla famiglia di Daniel. Cavolo, la situazione è peggio di quel che sperassi.
-Sputa fuori il rospo signorinella-
-Sono per metà angelo e per metà maga, quindi Morsein ha bisogno di me per una vecchia leggenda secondo cui un essere che avrà due nature in sé potrà trovare tutti i manufatti degli angeli e avere tutto il potere dell'universo, una cosa del genere-
-Dio non ce la faccio, non ce la faccio proprio- la donna poggia le mani sul volto, scuotendolo. –Perché non mi hai detto una cosa del genere Rosebelle?-
-Perché non ne ero sicura e non volevo allarmarti-
-Ed ora, esattamente, cosa abbiamo ottenuto?- schiocco le dita e creo una barriera interno a lei, prima di uscirne fuori. –Rose!-
-Scusa mamma, ma devo andare ad aiutare i ragazzi, non muoverti di qui- alzo lo sguardo, la battaglia si è spostata nel giardino sul retro. Luminosi lampi squarciano l'oscuro cielo della notte.
Mi mordo il labbro, devo farmi ridare la bacchetta da Daniel.
Esco immediatamente dalla porta sul retro, ritrovandomi in mezzo ad un putiferio di piume e di ali dispiegate.
Rimango a bocca aperta, quasi fosse la prima volta che assisto ad una cosa del genere.
-Ti avevo fatto andare via per un motivo mi pare- Daniel vola davanti a me in un battito di ciglia, mandando via qualche Psuché che tenta di attaccarlo.
-Dammi la bacchetta-
-Ah ah, non se ne parla nemmeno-
-Vuoi che ci sia un'altra strage come quella di maggio? Questa, forse, posso evitarla-
-Rose...-
-Daniel, è mia, e lo sai benissimo-
-Sei davvero una testa dura- apre il palmo della mano e la fa comparire. Prendo un respiro profondo e l'afferro.
-Si comincia- la rigiro tra le dita, prima che mi mandi la scossa. –Auh! Non mi risponde più-
-Cosa vuol dire 'non mi risponde più?- Daniel mi fa scudo con le sue ali, accusando il colpo a denti stretti.
-Non riesco più a comandarla-
-Alla grande-
-Magari, se non me l'avessi tolta per un mese...-
-Non me l'hai più chiesta!-
-Perché sapevo che avresti dato di matto!-
-Potete evitare di litigare anche in un momento come questo?!- Albus urla, strisciando sul prato. Le sue ali non sono ancora tornata, quindi sta evitando di dispiegarle di recente.
-Siamo irrecuperabili...comunque farò senza- la faccio scomparire, promettendomi di non farmela prendere di nuovo. –Si va in scena- schiocco le dita, le mie mani vengono avvolte dalle saette.
Le lancio, era davvero da molto tempo che non usavo così tanto i miei poteri, e forse è per questo che sento un po' di dolore mentre lancio incantesimi.
La battaglia si protrae più a lungo di quel che pensassi, qualche colpo lo prendo anche io, nonostante la piuma guarisca immediatamente le mie ferite.
E poi succede. Marcus afferra Daniel per il colletto e lo solleva, stringendo le dita intorno al collo. Il suo corpo viene scosso dai fremiti, ed io rimango pietrificata, incapace di compiere qualsiasi altro passo.
-Mettilo giù, o ti arrostisco per la seconda volta-
-Tu hai qualcosa che io voglio. Dammi la bacchetta e il tuo caro fidanzatino è salvo-
-N-no Rose, n-non lo fare- allungo un braccio, ed essa compare nella mia mano. Non posso mettere in pericolo la vita di Daniel, non posso proprio.
-Lascialo e sarà tutta tua, te lo prometto-
-Prima la bacchetta-
-Prima Daniel-
-Perché dovrei fidarmi?-
-Perché dovrei farlo io. Sai benissimo che farei qualsiasi cosa per salvarlo, invece tu potresti fregarmi facilmente-
-Va bene, mi hai convinto. A quanto pare sei diventata davvero brava a parlare-
-Ho imparato dai migliori- sorride, e lancia il ragazzo ai miei piedi. Le sue ali strisciano sul terreno, il mio respiro si mozza e il mio cuore batte all'impazzata. –Stai bene?- cado sulle ginocchia e guardo Daniel. Le palpebre sono ridotte a due fessure, le labbra semi dischiuse e un rivolo di sangue che esce da esse.
-Sono stato meglio Rosebelle, ma non penserai...-
-Dammi la bacchetta, adesso- sposto il mio corpo davanti a Daniel, assottiglio le labbra e gliela porgo. Nel momento esatto in cui le sue dita si avvolgono per afferrarla, essa prende fuoco, diventano cenere in men che non si dica. –Cosa...-
-Ops, a quanto pare ho imparato a bluffare anche io-
-Ti rendi conto di ciò che hai fatto?! Hai distrutto la bacchetta più potente al mondo!- urla. I suoi occhi si anneriscono, le vene del suo collo si ingrossano e le su ali si dispiegano.
-Ho distrutto uno degli Artefatti degli Antichi, non so quanti sono ma, se Harry Potter mi ha insegnato qualcosa, è che devono scomparire dalla faccia della terra-
-Bene. Sono quasi cinque anni che cerco di eliminarti, finalmente ne avrò l'occasione- si scaglia contro di me, ed è accade esattamente ciò che avevo pensato: la piuma contenuta nella collana sprigiona una forte luce e lo lancia dalla parte opposta del giardino.
-Nonnaaaaa, credo che sia arrivato il momento di uscire delle manette magiche o qualcosa del genere-
-Sì non ti preoccupare, ci pensiamo noi adesso- lei e nonno Richard bloccano Marcus e, poco dopo, sugli altri Psuché compaiono gabbie dorate. Essi cercano di uscire, sbattendovici contro, ma inutilmente, devono essere a prova di angelo. Almeno, per una volta, il Consiglio sembra aver fatto qualcosa di buono. –Aspettateci dentro, io e i vostri genitori abbiamo qualcosa da fare-
-Cercate di non farvi scappare anche loro- biascica Daniel, nel vano tentativo di rialzarsi.
-E' possibile che tu sia a terra, parecchio malconcio, e abbia ancora voglia di scherzare?-
-Deformazione professionale Cece- la donna rotea gli occhi al cielo e scompare insieme al resto degli adulti.
-State tutti bene?- domando ai ragazzi. Siamo tutti un po' malconci e feriti, ma ancora intatti. Quello messo peggio è Daniel, probabilmente perché ha provato a difendere me.
-Vado a prendere tua madre, sperando che io riesca a spezzare il tuo incantesimo- faccio un cenno col capo a Daisy e mi chino verso il mio ragazzo, tenendogli entrambe le mani.
-Lascia, ti aiuto io- lo rialzo, le sue ali scompaiono in un fascio di luce. Il suo volto è una maschera di sangue, e sta poggiando tutto il peso sulla gamba destra. –Smettila di difendermi amore, guarda come ti sei ridotto-
-E' il prezzo del supereroe-
-Idiota- borbotto. Ma lui sorride, prima di lasciarsi ricadere su di me. –A-Audrey-
-Cosa?- mi volto, vedendo la ragazza che guarda le sua mani sporche di sangue. Ha una ferita parecchio profonda sullo stomaco e, subito dopo, si accascia per terra.
–Ehi ehi ehi- la aiuto, seguita subito da Chris ed Albus.
-Sto per morire, fantastico-

Broken Pieces(#Wattys2021)Where stories live. Discover now