Un nuovo capitolo

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Giovedì, ore 22:39

Alec stava rileggendo il Codice per la trentesima volta, sperando di riuscire a smaltire la tensione per l'appuntamento del giorno dopo.

E stava fallendo miseramente: dopo un'ora si accorse di stare rileggendo pagina 73 per la quindicesima volta, perchè ogni volta che finiva la pagina pensava a Magnus, all'appuntamento, al fatto che non sapesse minimamente a che ora presentarsi a casa dello stregone, a cosa indossare (il Nephilim non avrebbe mai pensato che l'abbigliamento sarebbe mai stato una fonte di preoccupazione per lui) e a centinaia di altre cose, soprattutto a tutte le cose che sarebbero potute andare per il verso sbagliato.

In quel momento si accorse che qualcosa stava sbattendo contro il vetro della sua finestra: era un messaggio di fuoco.

Alec posò il Codice, si alzò dal letto e andò ad aprire la finestra per prendere il messaggio. Era da parte di Magnus. Diceva:

Chère Alec,
per domani sera ho prenotato un tavolo in un ristorante che ti piacerà sicuramente. Passa da me alle 20.
A domani, my dear
Magnus

"Beh, almeno il problema dell'orario è risolto - pensò Alec, mentre il messaggio si distruggeva fra le sue mani - ora sarà meglio cercare di dormire, domattina ho l'addestramento con Jace, Izzy e Clary."

Venerdì, ore 18:30

"Allora Alec, hai deciso cosa mettere?" chiese Izzy guardando il fratello che osservava sconsolato l'armadio.

"No - sbuffò Alec - anche se sto prendendo seriamente in considerazione l'idea di andarci in jeans e maglietta."

"Tanto so che farai così. Almeno scegli una maglietta elegante."

"Perchè, esistono magliette eleganti?"

Stavolta fu Izzy a sbuffare: "Certo che sì, se uno ha occhio. Per esempio, quella - disse, indicando una maglietta azzurra - con sotto dei jeans neri sarebbe perfetta. Si intona ai tuoi occhi."

"Se lo dici tu..."

Isabelle alzò gli occhi al cielo e guardò l'ora sul cellulare.
"È tardi - disse, alzandosi dalla sedia su cui era stata seduta per ore ad ascoltare i problemi del fratello - devo andare a Central Park, quindi è meglio che vada."

"Ti vedi ancora con quel Seelie, Meliorn?"

"Può darsi. Ma ehi, quando torno devi raccontarmi tutto."

"Certamente. Buon appuntamento."

"Anche a te. E cerca di non rovinare tutto" disse Izzy, sorridendo amabilmente mentre usciva dalla stanza.

Rimasto solo, Alec andò a farsi una doccia, sperando di lavare via anche l'ansia (speranza vana), poi si asciugò, indossò i vestiti che aveva indicato Isabelle e si spruzzò un po' di acqua di colonia come tocco finale.

Una volta pronto, si diresse verso il portone dell'Istituto. Stava attraversando l'atrio quando sentì una voce chiamarlo: "Ehi Alec, ti va di allenarci un po'? Sempre che tu non abbia un appuntamento o qualcosa da fare, ovviamente."

Era Jace.

Una parte di Alec avrebbe voluto mentire a Jace, dirgli che doveva compiere una missione per il Clave o dare la caccia a qualche demone, ma il suo parabatai lo avrebbe seguito. Poteva dirgli che aveva un appuntamento, ma a quel punto Jace avrebbe voluto sapere con chi. E Alec era una frana a mentire.

Come tutto ebbe inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora