~Capitolo 25~

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-11 agosto-

Questo sabato mattina doveva svolgersi in modo molto diverso, a partire dal fatto che non mi sarei mai dovuta trovare in spiaggia. Oggi fa troppo caldo e vorrei tanto togliermi la maglietta, ma non posso. Non con tutte le persone che ci sono e che con questa luce possono vedere quanto il mio corpo sia imperfetto.

In questo momento avrei dovuto essere dietro la scrivania della mia galleria, davanti al ventilatore a sorridere ai miei clienti. Avrei dovuto indossare uno dei miei abiti e chiacchierare con Arielle davanti alla nostra colazione, non camminare in short e maglietta, con una borsa mare in spalla e accanto a Leonardo.

Sto andando in spiaggia con Leonardo.

Questa mattina Arielle si è presentata da me proponendomi una giornata al mare. Non so nemmeno io come ho potuto accettare siccome evito la spiaggia e mettermi in costume, ma ho pensato che passare una giornata insieme sarebbe stato divertente. Una giornata diversa mi avrebbe fatto bene e questa è sicuramente dal solito, ma non so se mi farà bene.

Dal canto suo, però, la mia cara amica mi ha proprio ingannata perché era già d'accordo con Leonardo. Dopo avermi fatto preparare tutto il necessario, siamo andate al parcheggio dove credevo ci fosse la sua auto e invece mi stava aspettando il bel turista con gli occhiali da sole e un sorriso mozzafiato.

So che Arielle l'ha fatto con le migliori intenzioni, le ho raccontato che io e Leonardo stiamo provando ad andare d'accordo, ma non mi aspettavo che assecondasse le sue idee. Non mi era sembrata molto entusiasta della mia decisione, ma di certo è stata lei a spingermi a passare una giornata intera al mare con lui. Solo noi due.

Cavolo solo noi due!

Non sono riuscita a rifiutare l'invito e ora mi trovo qui a Cap d'Antibes, ma non in un punto qualsiasi ovviamente, perchè Leonardo non si accontenta certo di una banalissima spiaggia, siamo proprio davanti al lussuoso piccolo stabilimento balneare di Plage Joseph.

L'ingresso è bianco, non che mi aspettassi un colore diverso date le divise di quelli che ci lavorano, come l'insegna e praticamente tutto il resto. C'è un ragazzo all'ingresso che sorride anche fin troppo con i suoi splendenti denti bianchi. Ci lancia occhiate attendendo che ci avviciniamo all'ingresso, ma non ne ho alcuna intenzione. Le auto parcheggiate vicino indicano soltanto che non mi potrei permettere nemmeno la sabbia di questo stabilimento e mi chiedo perché qualcuno dovrebbe spendere tutti questi soldi per un ombrellone e dei lettini quando più avanti c'è un paesaggio magnifico.

Inoltre c'è una domanda che mi ronza in testa. Perchè le spiagge costose sono bianche? Non credo sia un colore adatto, riflette il sole e ti acceca. Dovrei tenere gli occhiali da sole tutto il tempo e se c'è una cosa che non mi piace sono proprio gli occhiali da sole perchè alterano e oscurano i magnifici colori reali del mondo, tranne in questo caso. Con tutto questo bianco indosserei volentieri degli occhiali da sole.

«Andiamo?» dice Leonardo prendendomi la mano e intrecciando le nostre dita e facendo contorcere il mio stomaco, ma non ho intenzione di andare in quel posto.

Ci sono molti motivi per cui non ho intenzione di sdraiarmi su uno di quei lettini ricoperti da un soffice materassino e telo bianco. Saranno decisamente più comodi rispetto alla sabbia e ai sassi, ma c'è troppa gente, troppi occhi puntati addosso. C'è troppo di tutto.

«Sophie?» mi richiama Leonardo mentre una piccola goccia di sudore gli scende lungo il collo e si perde nel suo asciugamano colorato che tiene intorno al collo. «Cosa succede?»

Oggi è davvero bello e mi piace vederlo vestito in questo modo, così semplice da sembrare una persona qualunque. I suoi mocassini sono schiacciati sul tallone, tenuti come delle ciabatte e le sue gambe toniche sbucato dal costume a bermuda rosso, per non dimenticare la camicia dai bottoni quasi tutti slacciati e le maniche immancabilmente arrotolate fino ai gomiti. È decisamente sexy.

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