~ Capitolo 12 ~

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Il Bâoli é magnifico e non credevo che ci sarei mai entrata. L'ingresso é circondato di verde, ma ciò che più mi colpisce oltre il vociare, la grandezza e il lusso, é questa luce rosa d'atmosfera. Non é fastidiosa come pensavo, al contrario rende tutto più affascinante.

Avrei preferito stare nella terrazza, ma a quanto vedo quei tavoli sono riservati per i gruppi più numerosi e noi siamo solo in quattro. Sono contenta che non abbiano prenotato nella zona vip, o troppo vicino alla pista da ballo. La musica per il momento é suffusa, ma da mezzanotte il ritmo cambierà decisamente e sarà proprio in quel momento che io andrò a casa. Sarò stata qui già a sufficienza.

Il cameriere ci accompagna nella seconda zona del ristorante, quella che da sulla terrazza e ci fa accomodare proprio ad un tavolo accanto alle porte-finestre aperte. L'unica pecca sono i divanetti al posto delle sedie e ancora peggio il fatto che Arielle e Cameron si sono messi in uno, perciò io dovrò stare di fianco a Leonardo. Dovrò dividere la seduta con lui, dovremo stare troppo vicini e conversare per forza.

Cavolo! Questi divanetti bianchi ora mi sembrano minuscoli per due persone, eppure i due di fronte a me sembrano starci perfettamente. C'è sicuramente il rischio di sfiorare Leonardo, spero solo di non dargli una gomitata mentre taglio la carne, o non rovesciare qualche bicchiere.

Come sono nervosa!

Lancio un'occhiataccia alla mia amica, ma lei é troppo occupata a parlare con Cameron mentre sposta il cuscino panna di lato e poi appoggia la borsetta. Smetto di trucidarla con lo sguardo perché a quanto pare é inutile e mi accomodo accanto a Leonardo sperando di non fare qualche figuraccia.

«Se vuoi fanno anche la carne.» dice il bel turista mentre il cameriere mi porge il menù.

Mi piace la divisa scura ed elegante del cameriere, ma non posso dire lo stesso del sorriso che mi rivolge. Mi mette i brividi e vorrei che smettesse. I suoi occhietti chiari dovrebbero spostarsi dalla mia scollatura che copro inutilmente con la mano visto che continua a guardarmi. Non può fissare Arielle? Il suo tubino nero mette molto più in evidenza il suo corpo rispetto al mio. L'abito che la mia amica alla fine é riuscita a farmi indossare é semplice - non che nel mio armadio potesse trovare qualcosa di elegante e raffinato - blu scuro a piccoli pois rosa pastello, dall'allacciatura a portafoglio, a maniche corte e strette e una scollatura poco pronunciata. É stata un'impresa cambiarmi davanti a lei e non era molto felice che mi ostinassi a tenere la canottiera intima sotto tutti gli abiti che provavo, ma non potevo mostrarle il mio corpo interamente, me ne vergogno troppo.

Ringrazio il ragazzo dal sorriso sfacciato e mi volto verso Leonardo. «Fanno sia carne che pesce?»

«Sì, ma ti consiglio gli spaghetti allo scoglio.» risponde tranquillamente, mentre io tiro un sospiro di sollievo per il cameriere che si é allontanato.

Apro il menù leggendo i vari piatti, ma so già che mi fiderò del consiglio di Leonardo. Non sembra la prima volta che viene qui e se é riuscito a farsi dare un tavolo nonostante abbia chiamato solo questa mattina, ed è il quattordici luglio, vuol dire che è un cliente abituale. Oppure qualcuno d'importante e questo mi spaventa di più perché non voglio certo essere ripresa da qualche paparazzo. Non voglio finire sui giornali.

«Penso che mi fiderò di te.» dico dopo una veloce lettura del menù.

«Da bere cosa preferisci?»

Mi stringo nelle spalle. «Non me ne intendo molto, quindi mi va bene anche l'acqua.»

«Lascia decidere Leo.» dice Cameron interrompendoci con mia sorpresa, credevo fosse troppo preso da Arielle. Fino a questo momento, togliendo il saluto iniziale, non è che mi abbia calcolata poi molto. «Sceglie sempre dei buoni vini.»

L'atelier dell'amore Where stories live. Discover now