~ Capitolo 23 ~

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- 7 agosto -
Sophie

Sono passati cinque giorni dall'ultima volta che ho visto Leonardo. Per mia fortuna non si è preso il disturbo di cercarmi, di venirmi a parlare, cosa che non posso dire invece di Lisa e Cam. Ovviamente il ragazzo non viene solo per me, ma spera di incontrare Arielle che lo ignora. Non sono ancora riusciti a parlarsi e la mia amica non gli vuole nemmeno dare una possibilità.

Due volte Cam è venuto in galleria e sono le due volte in cui anche Arielle è venuta da me per parlarmi dei clienti, ma lei si è sempre nascosta a dovere al fine di non vederlo e non parlarci. Io credo che sia destino, che dovrebbero chiarire la situazione e darsi una possibilità. Sono certa che Cameron non sia una persona cattiva, ha riconosciuto il suo errore e mi ha chiesto scusa, si è pentito seriamente. Credo alle sue parole e ai suoi occhi verdi che cercando Arielle e si rattristano nel constatare che anche per quel giorno non riuscirà a parlarle.

Sono solo passati cinque giorni dal mio risveglio in quella magnifica camera d'albergo, dalla mia prima colazione insieme a Lisa, ma posso dire di aver trovato una nuova amica. Ogni mattina è venuta qui con un sacchetta pieno di prelibatezze a fare colazione insieme e chiacchierare. É una persona fantastica, dal grande stile, eleganza e una simpatia e allegria che mi migliorano la giornata.

Questa mattina mi sono abbuffata di macarons, i dolci sono il mio punto debole.

Sorrido a Lisa ripromettendomi che questo macarons alla violetta è l'ultimo. Il problema è che il sorriso mi muore in fretta sulle labbra perché leggo nei suoi occhi marroni dalle piccole pagliuzze verdi un velo di tristezza. Da subito mi sono accorta che qualcosa non andava in Lisa, ma ora non posso più ignorare la situazione.

«Lisa, va tutto bene?» chiedo sperando che il signore vicino all'ingresso non entri proprio adesso.

Scuote la testa. «Mio fratello ha scoperto che vengo da te.»

«Non va bene?» chiedo aggrottando la fronte, insomma è abbastanza grande da decidere da sola cosa fare. Ha la mia età e non dico certo ogni mio spostamento ai miei genitori, non che potrebbero fare qualcosa comunque. «Lisa, credo che tu sia in grado di decidere da sola cosa fare. Non ho intenzione di farti del male se è questo che lo preoccupa.»

Ridacchia. «Avresti tutto il diritto di vendicarti.»

«Non con te, è stato lui a combinare tutto il guaio.»

«E credimi, se ne pente amaramente.» risponde sospirando. «Io glielo avevo detto che sarebbe finita male, ma ha continuato e ora è bene che ne paghi le conseguenze.» si morde il labbro inferiore lanciandomi un'occhiata da cucciolo triste a cui hanno appena ucciso i genitori. «Anche se mi dispiace. É molto pentito e vorrebbe rimediare.»

«Lisa, ti ho già detto che è perdonato, ma non voglio vederlo.»

Ho perdonato Leonardo, non sono più arrabbiata con lui, ma solo ferita. Lo credevo diverso, pensavo che fosse una persona migliore e che fra noi si stesse creando qualcosa di bello. Che povera illusa! So che è pentito di quello che ha fatto, ma non ho intenzione di vederlo ancora.

Devo stare lontano da quelli come lui. Sono finita anche fin troppo sui giornali, non voglio rischiare oltre e che qualche giornalista da strapazzo indaghi sulla mia vita. Non ho intenzione di vedere la mia storia in prima pagina su qualche insulso giornale di gossip, è già una fortuna che non sia ancora accaduto. Ora sto ben attenta a quei giornali, un mese in compagnia - a mia insaputa - di Leonardo mi hanno dato una certa notorietà.

Sbuffa, ma decide di non continuare la sua battaglia persa in partenza. «Mio fratello non vuole che continuo a venire qui.»

«Perchè?»

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