Lavoro per Maxwell

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Il giorno dopo Adrian Harvey si svegliò presto e si preparò mentalmente per fare il bagno, sapendo che ci avrebbe messo almeno due ore solo a lavarsi i capelli.

Si svegliò anche Maxwell, coperto da sudore, col fiato corto e tirò fuori una dubbia sostanza dal comodino, assieme ad un accendino, per fumarsi la canna. Accortosi che era domenica decise di preparare una colazione coi fiocchi. Tirò fuori uova, pancetta, fagioli, pane, e tutto il necessario per cucinare un'ottima colazione. Per prima cosa cominciò a preparare una spremuta d'arancia fresca, che una volta pronta mise in frigo.

"Buongiorno Adrian!", disse Maxwell sorridendo, vedendo arrivare l'altro.
"Ti piace la spremuta d'arancia?", chiese, indicando il frigo: "Ne ho preparata un pò!"

"Oh, grazie", rispose l'altro, prendendone un bicchiere, sedendosi a tavola e guardando fuori dalla finestra il brutto temporale di quel giorno.

I due videro uscire Sattler dalla sua stanza, diretto verso la porta: il marmo grigio era stato consegnato e si mise al lavoro per rifare la pavimentazione.

"Ma quello non ha ancora finito i suoi lavori?", chiese Harvey a Maxwell, che lo guardò anche lui confuso e mise giù le uova che aveva cominciato a sbattere.

"Adrian!", si rivolse a Sattler: "Colazione?".

"Mi basta un caffè e sono a posto", replicò Sattler avvicinandosi al tavolo e spostandosi dal viso i capelli blu.

Maxwell lo guardò. "Ecco spiegato perché dormi così tanto. Non mangi, quindi non hai energia!", rise, tornando nell'area cucina. "Dai, ti chiamo quando è pronto!", aggiunse mentre cucinava.

"Va bene, come vuoi", disse Sattler tornando al suo pavimento, sotto lo sguardo di Harvey.

"Non è un lavoro da plebei quello che stai facendo?", chiese lui, alzandosi per fare del caffè.

"Serve per tenermi in forma e per rendere la stanza più predisposta alle mie esigenze", rispose l'uomo dai capelli blu, guardando il disertore con aria schifata.

"Buongiorno!", disse Chancy aprendo la porta, inconsapevole di aver appena fermato un probabile litigio fra i due. Si diresse in cucina e si avvicinò a Maxwell: "Wow, ma sei bravissimo a cucinare!", si complimentò con lui, piuttosto esaltato.

Maxwell sorrise mentre mangiava: "Posso insegnarti qualcosa, se vuoi", disse al piccolo mentre si domandava se fare anche dei pancake, nonostante non avessero lo sciroppo d'acero.

"Oddio, sarebbe bellissimo!", esclamò lui entusiasta, addentando le uova quasi strozzandosi.

"Piccolo, se vuoi che ti insegni a cucinare devi rimanere vivo, sta attento mentre mangi!",  disse passandogli dell'acqua.

Chancy bevve e riprese fiato. "Ops, scusami", rispose imbarazzato.

"Ma va, stai tranquillo", rispose l'uomo più grande, pattandogli i soffici capelli arancioni.

"Il bagno sarà occupato per un po', sappiatelo", si intromise Harvey, dirigendosi verso il bagno per andare a prepararsi la vasca.

"Tanto l'acqua non potrà lavare via la tua colpa", borbottò Sattler.

"Nemmeno la tua, se ti fa stare meglio", rispose l'Adrian dai capelli lunghi.

Maxwell ridacchiò: "Okay! Prenditi il tuo tempo, ma sappi che devo cagare, ci vado".

Harvey entrò in bagno, chiudendo la porta a chiave per precauzione.

Maxwell alzò un sopracciglio, essendosi dimenticato della sindrome di Asperger che affliggeva l'altro. Pensò attentamente a ciò che aveva detto, e decise che forse le battute sul disturbo della privacy era meglio evitarle. Finì di mangiare e mise i piatti nel lavandino. Dopotutto aveva cucinato, era naturale che non fosse lui a fare i piatti.

Adrian(×4 combo)&Co.Where stories live. Discover now