Giornata intensa

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Harvey si svegliò e a fatica si diresse verso la cucina, dove iniziò a preparare la colazione per tutti, visto che due su quattro molto probabilmente non avevano mai toccato un fornello in vita loro, per motivi molto differenti. Preparò una semplice colazione americana: uova, bacon e del tè. Mise il cibo sul fuoco ed iniziò a mangiare.

Sattler sentendo la sveglia, si alzò. La spense ed andò verso l'armadio. Essendo un giorno importante attaccò alla giacca venticinque medaglie, oltre alla solita, e tintinnando uscì dalla stanza.
Sentì l'odore di bacon e pensò che la giornata sarebbe iniziata bene.
Vide Harvey che mentre mangiava era alle prese con un libro.
"Disertore". Sattler lo guardò male: "Hai cucinato te?"

Harvey alzò lo sguardo dal libro, girandosi verso l'uomo che a momenti annegava nelle medaglie.
"Non c'è nessun altro in giro, pensavo che il presidente potesse arrivarci a cose così banali, e ti ricordo che ho un nome e cognome fatti apposta per chiamarmi".

Sattler si sedette a mangiare, accendendo la TV. Non l'avrebbe mai ammesso, ma era buono.

Maxwell uscì dalla stanza, sentendo le voci. Era sveglio già da un po', davanti al PC. Vide i due al tavolo e ringraziò Harvey, sapendo che Sattler non avrebbe mai fatto una cosa talmente plebea.

In quel momento uscì anche Chancy, e si poteva vedere che non aveva dormito benissimo. Si stropicciò gli occhi, dicendo: "Buongiorno Adrian, buongiorno fratellone".

Maxwell, avendo notato lo stato non ottimale del ragazzo, gli chiese se andava tutto bene.

"Sì grazie, ho solo avuto un incubo", disse Chancy. Voleva specificare che fosse solito per lui, ma non si sentiva abbastanza in confidenza coi tre.

"Oh, mi spiace, vuoi un abbraccio?", chiese il più alto, aprendo le braccia.

"Certo, grazie mille!", rispose Chancy, abbracciando l'altro.

Maxwell lo strinse forte a sé, come se stesse cercando di proteggerlo dagli incubi.

Era da anni che Chancy non provava quella sensazione di calore e familiarità, e la cosa non poteva che renderlo felice.

Sattler interruppe il momento: "Maxwell, prendimi un caffè, che oggi devo essere sveglissimo", ordinò.

Maxwell lo guardò confuso: "Hai dormito dieci ore, quanto sveglio vuoi essere?", borbottò sottovoce.

"Lo sai di avere le gambe?", chiese Harvey.

Sattler sbuffó, alzandosi: "E va bene". Si prese il caffè e tornò a sedersi.
Finito il caffè si alzò: "Bene, finalmente è arrivato il momento", disse con tono soddisfatto, prima di tornare in camera sua. Sulla TV del salotto apparve Sattler, che inizió il suo discorso: "Combattenti di terra, di mare, dell'aria. Camicie blu della rivoluzione e delle legioni. Uomini e donne dell'impero. Ascoltate!"

Maxwell guardò la porta del coinquilino, aprendola di soppiatto ed entrando nella camera, tenendo d'occhio il televisore. Era in diretta. Era nello sfondo. Gli venne un'idea. Uscì silenziosamente dalla stanza dell'altro.

"Un'ora, segnata dal destino, batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili. "

Maxwell tornò con un foglio con su scritto 'ASPETTATE UN SECONDO, VI MOSTRO UNA COSA DIVERTENTE'.

Nel frattempo Chancy guardava l'uomo alto con un'espressione confusa, mentre Harvey guardava il televisore incuriosito dal coinquilino.

"La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori della Repubblica Popolare Cinese. Voglio comunicarvi che il nostro glorioso esercito ha sferrato il primo attacco sul fronte mongolo, causando pesanti perdite al nemico. Il grido che in questo momento unisce il nostro popolo dalla costa est all'Alaska è uno solo: VINCERE E VIN-"

Adrian(×4 combo)&Co.Where stories live. Discover now