Introduzioni

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Adrian Maxwell entrò nel nuovo appartamento. Le luci erano spente, sentiva dei piccoli rumori e pensó fossero i vicini. Doveva essere il primo arrivato. Si guardò attorno, c'erano quattro camere da letto. Decise di prendere la stanza più vicina al bagno.
Buttò giù le borse, mise a pieno volume la sua canzone preferita e si mise al lavoro, accompagnato dalle note di 'Why Can't We Be Friends'. Cominciò a montare la sua scrivania, cosa che completò in pochi minuti. Fatto questo, prese la borsa delle paperelle e andò in bagno, aprofittando dell'occasione per controllarsi l'eyeliner allo specchio, aggiustandosi l'ala sull'occhio sinistro, con la macchia chiara di vitiligine. Si aggiustò il beanie giallo sui mossi capelli marrone scuro, quasi nero.

Nel frattempo Adrian Sattler era nella sua stanza. Stava facendo una videochiamata. Sentì della musica provenire da un'altra stanza dell'appartamento. Si alzò, prese un fucile d'assalto dall'armadio e si preparò ad affrontare l'intruso.

"Esci fuori con le mani in alto!", urlò l'uomo dai capelli blu, puntando il fucile verso la porta da dove proveniva la musica.

"Ciao?", disse Maxwell, buttando la testa fuori dalla porta, avendo sentito le grida dell'altro.

"Tu chi sei? Perché sei qui?!", chiese Sattler sistemandosi la cravatta grigia.

"Sono Adrian Maxwell! Tu devi essere il nuovo coinquilino, presidente Adrian Sattler, giusto?", disse, offrendo la mano ed un sorriso all'altro.

Difatti l'uomo dai capelli blu era il presidente di un vasto territorio esteso come gli Stati Uniti, di cui lui era il capo assoluto. Comunemente detto, era un vero e proprio dittatore.

"Ma questo è il mio appartamento! L'ho comprato io ed è solo mio". L'uomo fece un sospiro: "Per lo meno fammi vedere le carte in regola e, forse, non ti manderò in Alaska", aggiunse serio.

Maxwell sorrise, alzando le mani.
"Se questo è solo tuo hai l'appartamento sbagliato, amico. Questo lo condivido io ed altri tre Adrian!", rise.
"E ti avviso che se qualcosa succede a me, ho un programma che manderà a tutti gli abitanti che hanno un qualsiasi tipo di dispositivo tecnologico ogni piccolo dettaglio della tua vita e dittatura, caro mio", sorrise l'hacker Maxwell.
"E comunque", tornò in camera sua, frugó in una borsa e tirò fuori qualche foglio, "Eccoti qua, la prova che questo appartamento l'ho pagato. In parte, ma l'ho pagato".

"Va bene, non chiamerò l'esercito per arrestarti, ma io ho del lavoro da fare. Non voglio essere disturbato. Comunque cerchiamo di restare in buoni rapporti".

I due si strinsero la mano.

Maxwell tornò in camera sua, dove abbassó la musica e continuó a mettere a posto le cose. Prima di tutto sistemò la sua postazione lavorativa e di gioco, poi spostò un attimo la libreria e con una tendina separó l'area letto dall'area lavoro. Poi cominciò a mettere via libri e vestiti e gli venne fame.
Andò in cucina e si accorse che l'altro, probabilmente troppo occupato col lavoro, non aveva portato del cibo. Scrisse un veloce bigliettino, che mise sul tavolo.

'Adrian, sono Adrian, vado a fare spesa così non moriamo di fame,
Spero che tu non sia allergico a qualcosa, se lo sei fammi sapere
@ XXXXYYYXYX

~Adrian'

Prese il portafogli, una borsa e col cellulare in tasca partì. Aveva una certa voglia di pasta.
Pasta col tonno, forse? Oppure pasta al limone? Tante scelte, tante opzioni, ma cosa prendere? Adrian decise alla fine di andare col tonno, sperando che nessuno fosse allergico e quando tornò a casa cominciò a cucinare. Mentre cucinava sentì la porta aprirsi.
Maxwell si girò e notò un giovane ragazzo dai lunghi capelli neri entrare.

"Ehi, sei un coinquilino?", chiese Maxwell.

Adrian Harvey studiò attentamente la persona che aveva davanti e Maxwell notò gli occhi straordinari del giovane. Diversi. Il sinistro, accompagnato da una cicatrice orizzontale sulla guancia, era d'un azzurro brillante, mentre il destro era d'un giallo splendente.

Adrian(×4 combo)&Co.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang