Scappi Ancora!

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20 CAPITOLO
La notte è stata complicata sia per Lola che si è data da fare tra il volersi cibare di me e tutte le paranoie per domani sera, cosa succederà quando arriverà qui vedrà nostra figlia.. è se vorrà portarsela via? io non glielo permetterò è mia figlia!!!
Mi alzo dal letto, Lola beata lei dorme beatamente nelle sue culla.. vado i bagno e mi faccio una doccia.
Quando esco apro l'armadio non so cosa mettermi cosi scelgo una cosa semplice:
pantalone nero alto in vita
un top bianco
e una giacca da appoggiare sopra..
mi lego i capelli in una coda di cavallo e mi metto delle convers bianche, esco dalla camera senza fare rumore e vado a chiamare la mamma che è già in cucina..

<< Mamma Lola dorme vai tu da lei?>><< si tesoro, tu vai gia a lavoro manca ancora un ora>><< si lo so mamma ma voglio camminare un po e non voglio correre >><< va bene allora ci vediamo dopo, verrai con lui?>><< si

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<< Mamma Lola dorme vai tu da lei?>>
<< si tesoro, tu vai gia a lavoro manca ancora un ora>>
<< si lo so mamma ma voglio camminare un po e non voglio correre >>
<< va bene allora ci vediamo dopo, verrai con lui?>>
<< si..>>
<<va bene allora a dopo tesoro>>
<< a dopo>> gli do un bacio ed esco.
Arrivo a lavoro venti minuti prima..
Salgo al quinto piano e subito Samuel mi viene incontro
<< Buongiorno Urban, volevo dirti che sei stata promossa a vice presidente di azienda il tuo ufficio è cambiato>> non mi guarda sta osservando in giro ma cosa gli prende ...
poi punta il dito verso un ragazzo << Hei tu fai vedere alla signorina Urban dov'è il suo nuovo ufficio per vice presidente grazie>> e poi va via non mi da nemmeno il tempo di replicare rimango spiazzata.
Senza dire nulla seguo il ragazzo che mi porta in quest'ufficio è davvero bello, il pavimento e fatto di legno scuro, per le parenti il bianco regna, la scrivania e di legno ma bianco ancora più bello e poi ci sono svariati quadri sul muro ma la cosa più bella è l'enorme finestra dietro la scrivania..
<< Posso andare signorina?>> mi dice il ragazzo ancora fermo sull'uscio della porta un po' imbarazzo.. mi giro per guardarlo meglio..<< si è scusami per il comportamento di Samuel..>>
<< non si preoccupi non è stata lei..>> è andò via.. ma cosa sta succedendo oggi trovo difficoltà a rispondere, cosa mi sta succedendo.
Mi siedo sulla sedia vicino alla scrivania i pensieri mi invadono la mente, sto prendendo ogni mia scelta nel modo giusto?..
ma io penso che... Tutte le azioni portano a delle conseguenze. Le scelte portano a delle conseguenze. Quando prendi una decisione sai benissimo che potrebbe essere quella sbagliata, ma l'istinto, cosa a cui do sempre ascolto, ti porta ad agire in fretta prima di lasciarti distrarre da qualsiasi fattore esterno.
Ed è così che faccio.
Io prendo decisioni continuamente, spesso sotto pressione o comandato da una forza interna che viene solo da me.
Non mi lascio influenzare. Non do ascolto agli altri. E non torno sui miei passi, non mi pento. Accetto quello che viene e me ne assumo le responsabilità, anche se ho fatto degli sbagli non tornerei mai indietro.
La porta si spalanca e mi fa svegliare da i miei pensieri..
è Samuel << Urban volevo dirti che domani ci sarà una riunione importante, quindi non puoi mancare..>>
continuava a leggere dei fogli che aveva della mani..
<< va bene, comunque volevo dirti che hai sbagliato a darmi questa promozione settimana prossima me ne vado, ho una sfilata a Milano, e nel mio contratto c'è scritto che io ho tutto il dovere di andarci>>
<< Urban poco me ne importa tu non andrai da nessuna parte, mi servi qui e  ci servi qui , ormai fai parte della società>>
<< Va al diavolo Samuel io ci andrò>>
alza gli occhi finalmente mi guarda, I suoi famosi occhi azzurri si erano spenti non erano più quelli di due anni fa quasi non li riconoscevo.
<< Non mi fissare lo sai che mi da fastidio non sono diverso da te..>> proprio come disse due anni fa in macchina..
<< non ti stavo fissando>>
<< Urban ripeto non potrai andare alla sfilata mi dispiace>>
<< allora mi licenzio >> mi alzo dalla sedia e mi avio verso la porta
<< cosa?>>
mi blocco sono di spalle ma mi giro per guardarlo
<< mi hai sentito nei termini del mio contratto c'è scritto che ogni volta che io avrò la possibilità di una sfilata ho tutto il diritto di andarci, Francesco me la permesso per due volte..>> rimango ferma sulla mia decisione
lui riguarda i figli e mi risponde
<< mi dispiace ma non lavori più per Francesco ma per me Samuel Santos, quindi non ti permetterò di andare a quella sfilata, mi servi qui..>>
<< non mi sono mai fatta comandare da te e non o permetterò oggi >>
<< io ti pago>>
<< va bene allora troverò un altro lavoro semplice>>
<< porterai Lola con te per la sfilata?>>
<< ovviamente >> lo guardo fisso e lui mi guarda il suo sguardo non mi piace
<< non porterai mia figlia a Milano>>
ora mi arrabbio sul serio << Punto uno è anche mia figlia, Punto due non sei mio marito ma solo il padre di mia figlia , Punto tre lo sempre portata con me e non ci sono stati mai problemi>>
<< ora è diverso Urban so che mia figlia esiste>>
sbuffo << la smetti di chiamarmi Urban..>>
fa un sorriso << sei davvero ridicola avevi detto che volevi un rapporto professionale e di madre e padre ed è quello che stai avendo ora tutto qui>> fa spallucce
<< tu sei alquanto ridicolo>>
<< tu sei cinica smettila >>
prima che gli urli l'impossibile, conto fino a dieci e poi dico << io ora vado a casa, ho dieci giorni di malattia ed ora non mi sento tanto bene>>
<< mi devi portare a casa devo vedere Lola>>
<< si vede che non sarà oggi>> gli faccio l'occhiolino
vedo che si innervosisce poiché sbatte i fogli che aveva in mano sulla scrivania e viene verso di me
<< Sky non fare la bambina >>
<< bene ho trovato il modo per  di farmi chiamare per nome>>
sbuffa e si gira di spalle << mi farai impazzire cosi>>
qualcuno bussa alla porta << Prego>> dico
è il ragazzo di prima <mi scusi signorina volevo dirvi che dovreste venire con me c sono alcune cose che dovreste controllare per darci il consenso..>>
<< arrivo subito grazie>> gli sorriso e lui ricambia è chiude la porta dietro di se.
Guardo Samuel che è ancora di spalle..
<< io devo andare Samuel, rimango a lavoro ci vediamo all'uscita alle quattro>>
non mi risponde cosi mi giro e mi avvio verso la maniglia della porta quando sto per girarla lui mi risponde..
<< Sky la prossima volta metti un maglia che ti copre in più e ora mettiti la giacca non uscire li fuori  solo con quella >> la sua voce è cambiata è più preoccupata , vado verso la scrivania dove ho rimasto la giacca,senza guardarlo pero , la infilo ed esco per la prima lo sto a sentire..
La giornata continua con tutta tranquillità, non vedo più Samuel fino a quando non si fanno le quattro, mi preparo per andare via e mi avvio vicino alla metropolitana.
È passata mezz'ora ma di Samuel nemmeno l'ombra, poi sento il cellulare è rispondo
<<Pronto? >>
<<Tesoro sono la mamma, e successo qualcosa? >>
<< No mamma perché? >>
<< No niente ti ho visto non arrivare, Samuel? >>
<<Nemmeno l'ombra mamma >>
<<decidi tu tesoro ci sentiamo dopo >>
<< a dopo mamma >>
Sono combattuta nell'andare via o aspettare ancora un po' di nuovo non so quello che devo fare, scelgo la strada più facile? Andare via senza girarmi indietro o quella difficile? rimanere ancora qui ad aspettarlo sapendo però che potrei rimanere delusa
<<Sky, SKY, SKY>>
Poi da lontano lo vedo correre verso di me urlando il mio nome..
Arriva da me ancora con il fiatone
<<Pensavo che saresti andata via senza di me.. >>..

SPAZIO AUTRICE
BUONGIORNO A TUTTI/E ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO..
SPERO CHE VI PIACCIA.
SUPPORTATEMI CON UN COMMENTO E UNA STELLINA E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE CIAUUU❤️❤️❤️
VI VOGLIO BENE❤️

Cuore D'inchiostro #wattys2019Where stories live. Discover now