Prologo

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Spazio Autrice 

CIAO A TUTTI E BENVENUTI NELLA MIA STORIA, NEL CORSO DEL TEMPO E DEI CAPITOLI CAPIRETE I PERSONAGGI MOLTO PIù A FONDO E QUASI SEGRETI SI CELANO IN ESSA, ENTRAMBI SONO 2 RAGAZZI MOLTO PROBLEMATICI. VORREI SPECIFICARE CHE QUESTA STORIA E' IN REVISIONE, ACCETTO OVVIAMENTE GIUDIZI, QUINDI MI FAREBBE MOLTO PIACERE SAPERE LA VOSTRA OPINIONE.

 OGGI PUBBLICHERò SIA IL PROLOGO CHE IL 1 CAPITOLO PER FARSI AVERE UNA VISIONE MIGLIORE DELLA STORIA.

 PUBBLIChERO' DAL LUNEDI AL VENERDI, MA COMUNQUE IL SABATO E LA DOMENICA CI SARANNO NOVITà.

BHE CHE DIRE SPERO CHE QUESTA STORIA VI PIACCIA E GRAZIE DI TUTTO.

Prologo
Guardando fuori dal finestrino il mondo mi sembra infinito, mi ha sempre dato quella sensazione di angoscia di non riuscire a vedere dall'altro lato,era da un po' di anni che non tornavo qui con la mamma , saranno giorni duri, ma questo panorama mi rallegra è tutto verde, come una rinascita.

 Mi giro è vedo la mamma è una donna bellissima anche dopo tutti i suoi sacrifici, indossa un capello rosso chiaro con un vestito che arriva sotto il ginocchio tra il marrone e il rosso, io invece indosso un vestitino bianco che è sopra il ginocchio con un corpetto definito e molto carino, anche se so che non è la migliore delle scelte per coltivare nelle piantagioni, ma bisogna sempre fare la sua figura.

Ad un tratto sento un forte rumore di un clacson e il pullman gira di colpo frenando, se non fossi stata seduta sarei finita col culo per terra.

Ci avviamo verso l'uscita, prima di noi scendono altre persone appena tocco terra dico << ecco mamma dobbiamo prendere quella macchina andiamo >mi giro a guardarla lei annuisce e ci avviamo, dopo varie secondi supero un gruppo di uomini in mezzo alla strada che da lontano sento che mi dicono 

<< Vuoi un passaggio bella bambina >> è ridono,  mi giro nessuno può passarla liscia e con tono sfacciato dico

 << ma perché non ve ne andate al diavolo >>


Arriviamo al nostro punto di incontro, migliaia di macchina ci sono al centro della piazza, sento persone che urlano cose che non riesco a capire, un uomo urla <<MUOVETEVI SE NO FACCIAMO NOTTE>>, un altro aiuta mia madre a salire, ma uno si posiziona dietro di me sono davvero stufa, così mi scollo le sue luride mani di dosso e gli dico urlando <<non ti permettere mai più, schifoso>>, salendo sulla macchina.
Ci avviamo verso la piantagione e nel tragitto un uomo ci chiede da dove veniamo a mia madre << da un paesino vicino la Columbia, quest'anno il raccolto di cotone e stato molto povero, speriamo che qui paghino bene>> , << poco ci credo>> disse lui, buttai gli occhi al celo, ma santo cielo ci trattano come schiavi no come persone eppure siamo nel ventesimo secolo cazzo.


Dopo un arriviamo alla nostra destinazione scendo dalla macchina è di fronte a me vedo un enorme villa, ci dicono di avanzare, spingendoci come fossimo dei prigionieri, arriviamo all'interno ed è ancora più bella di quello che mi immaginassi, giro lo sguardo è noto un vecchio uomo con un bastone aiutato da una donna a salire le scale, beh anche loro devono soffrire soldi o non soldi, ma giro lo sguardo è continuo a camminare.
La mamma poco più avanti ferma un uomo dal cappello bianco <<Buongiorno, come va?>> , <<Salve il PADRONE si stava domandano quando sareste arrivate, vi accompagno nelle vostre stanza>>, senza dire altro inizia a camminare e io e la mamma lo seguiamo.
Arriviamo d'avanti a una casa che sembra più fatta con il legno, come quelle dei 3 porcellini, sospiro entriamo dentro, ed è ancor peggio di quello che immaginavo, <<che schifo, non l'avete nemmeno spolverata questa stanza per il nostro arrivo>>, l'uomo sbuffa e ridacchia  <<hai delle cameriere che lavorano, per te , NO!>> , guardo la mamma è con sguardo triste è mi dice <<non ci venivamo da molti anni, cosa ti aspettavi?>> , inizio ad andare avanti a indietro per la stanza, questa cosa è ridicola non voglio starci qua dentro , perchè non possiamo prende una delle stanze, nell'enorme villa, bah!!, <<dovrai rassegnarti Sky>> mi dice l'uomo, cosi infuriata mi fermo d'avanti a lui è gli dico << non sono più una bambina , è sicuramente non farò per il resto della mia vita la coltivatrice di caffè , puoi starne certo>> , mi guarda fisso è poi mi ride in faccia, poi apre la porta e dice << NON FARE DANNI SKY>>.

Cuore D'inchiostro #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora