Capitolo 6

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-Quando mai non abbiamo problemi noi?-

Sbuffò Jade buttandosi sul letto e coprendosi il volto con il cuscino bianco candido scatenando delle risatine da parte delle sue sorelle maggiori.

-Smettila di essere così drammatica, è una cosa seria!-

Mise il broncio l'angelo facendo aumentare le risate delle streghe.

-Un'unghia spezzata?! Seriamente?-

Rise a pieni polmoni la maggiore delle sorelle mentre Dinah faceva la finta offesa.

-Fa male!-

Replicò ella incrociando le braccia sotto il seno ma finendo a ridere come tutte.
La prima però a riprendersi fu la secondogenita, che si alzò di scatto dal letto dove si era appoggiata, e si avvicinò alla finestra, pensando di aver sentito un rumore sospetto.

-C'é qualcuno...-

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La ragazza dai capelli corti e castani scuri si annoiava sul letto, guardando il soffitto come suo unico appiglio.
Nella sua mente due occhi caramello si facevano sempre spazio, non lasciando a nient'altro di intromettersi nei suoi pensieri.
Dondolava le gambe, ripensando a quel piccolo momento in bagno e alle sue labbra rosse e succulenti a pochi passi da lei, così vicine eppure così lontane.

-Pensi ancora a lei?-

La prese in giro la ragazza dagli occhioni verdi, passandole una birra e appoggiandosi alla scrivania guardandola dritta negli occhi mentre sorseggiava la sua.

-Stai zitta Michelle, tu non capisci un cazzo-

Rispose fredda ella.

-Smettetela di litigare voi due-

Le rimproverò la bionda dagli occhioni azzurri causando nervoso alla ragazza dagli occhi verdi.

-Scusaci angioletto se non siamo perfette come te-

Sbuffò lei buttando giù un lungo sorso del liquido giallastro.

-Lauren Michelle Jauregui Morgado!-

La richiamò la bionda poggiando le mani sui propri fianchi con espressione delusa.

-E voi dovreste insegnarmi qualcosa? Pff! Un angelo caduto ed un demone nulla facente, questo siete-

Si alzò la ragazza dai capelli corti andando via sbattendo la porta e ferendo le due ragazze presenti nella stanza.

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Barbara, dopo che aveva sentito quei rumori, aveva deciso di uscire e di andare a controllare cosa fosse successo.

-Oh piccola bestiola-

L'uccellino giaceva a terra, con un'ala spezzata mentre cinguettava per il dolore.

-Aspetta, ti aiuto io-

Sorrise la strega curando con la magia il pettirosso che cinguettano felice volò fino al suo albero.

-Ti piace tanto prenderti cura degli altri?-

Chiese una voce alla ragazza, la quale si alzò di scatto e si girò nella sua direzione.

-Io lo trovo inutile e patetico-

Finì la ragazza coi capelli corti guardando l'altra con finto menefreghismo.

-Punto primo questa è proprietà privata-

Rispose Barbara avvicinandosi a lei.

-Punto secondo io non so ancora il tuo nome honey-

Fece una smorfia la strega dicendo quella parola con tono smielato, facendo ridere a crepapelle la ragazza.

-Mi chiamo Ludovica-

Si leccò le labbra la ragazza.

-Beh credo che tu invece sappia molto bene come mi chiami-

Tagliò corto la ragazza con gli occhi color caramello, superandola ed intenzionata a far finire lì il discorso, ma venendo subito inseguita dalla ragazza col ciuffo viola.

-Oh andiamo non essere così noiosa-

Sbuffò Ludovica roteando gli occhi facendo innervosire la strega.

-Non sono noiosa, voglio solo stare in pace-

Alzò gli occhi Barbara sedendosi su una panchina nel parco aprendo il libro che portava sempre con sé e iniziando a leggere.
Incuriosita, la ragazza le si sedette accanto tornando a sbuffare.

-Sembri una delle mie coinquiline, sempre attenta ad ogni cosa e non so diverte mai-

-Magari vuole solo il tuo bene e cerca di non farti finire nei guai-

Replicò la strega chiudendo il libro, capendo che ormai le era impossibile leggere.

-Se avesse voluto veramente il mio bene non mi avrebbe abbandonata nel momento del bisogno-

Barbara si girò nella su direzione, notando il suo sguardo basso sulle proprie gambe coperte solo da una semplice minigonna di jeans chiaro.
Accavallò le gambe, facendo alzare di più la minigonna e si avvicinò al suo viso con il proprio, alzandoglielo con due dita sotto il mento.

-Magari non lo ha fatto, ma non troverai la risposta sulle mie gambe-

Le soffiò sulle labbra facendo venire un tremolio alla ragazza di fronte, per poi alzarsi e prendere il libro.

-Ci vediamo domani a scuola Ludovica-

Sorrise provocatoriamente la strega, andando via ancheggiando i fianchi e sentendo lo sguardo della ragazza sul proprio sedere.

-Dobbiamo parlare Ludovica-

La fece riprendere l'ombra che le era appena apparsa al fianco, facendola irrigidire.

-Lucifer....-

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