Capitolo Ventinove

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Domenica, 27 agosto 2017

📍SPA, 🇧🇪

Il Gran Premio del Belgio era uno dei più attesi della stagione. Lewis sembrava un bambino quando scarta i regali di Natale: era così felice di partire dalla prima piazzola avendo eguagliato, con la sua sessantottesima pole position, il grande Michael Schumacher.

Nonostante la felicità, però, si sentiva vuoto. Gli mancava qualcosa per essere davvero felice, forse qualcuno.

Aveva pensato spesso a lei e non aveva mai odiato sé stesso tanto quanto aveva fatto in quei giorni che erano passati troppo lentamente. Sapeva di essere nel torto e di essersi comportato malissimo nei confronti di Evelyn, ma c'era qualcosa in lui, qualcosa che non era ancora riuscito a decifrare, che gli impediva di fare la cosa giusta. La stessa cosa che l'aveva convinto ad ignorarla per tutto quel tempo.

Nonostante i diversi tentativi, non era riuscito a soffocare quel senso di vuoto e di rimorso che gli attanagliava lo stomaco. Era da tanto che non si sentiva così.

Forse non aveva mai avuto tanta paura di perdere qualcuno prima.

Decise che l'avrebbe chiamata, anche se lei, probabilmente e ragionevolmente, non avrebbe voluto ascoltare le sue stupide scuse.

Non riuscì nemmeno a comporre il suo numero che qualcuno bussò alla porta della sua stanzetta. Mancava poco all'inizio della gara.

...

Lewis, con un sorriso a trentadue denti, prese il suo trofeo tra le mani, lanciandolo in aria.

Dopo le solite interviste post-gara si diresse all'hospitality per farsi una doccia.

Mentre stava attraversando il paddock vide da lontano una ragazza che gli sembrò di aver già visto. La guardò meglio. Era Rose.

Si avvicinò lentamente a lei, che era intenta a leggere qualcosa sul suo taccuino.

"Rose?" Lei alzò gli occhi dal suo quadernetto e fu sorpresa di vedere Lewis.

"Lewis!" Lo salutò.

Lui si guardò attorno, notando che il paddock si stava svuotando.

"Scusa se te lo chiedo, ma hai sentito Evelyn di recente?"

La ragazza era alquanto confusa, ma rispose ugualmente. "Si...ci siamo sentite venerdì. Perché questa domanda?"

"Volevo solo sapere come stesse, sai...noi...noi non ci sentiamo da un po'."

"Oh...è successo qualcosa tra voi due?"

"Beh, non proprio. Diciamo che c'è stato un piccolo inconveniente."

'Che idiota che sono.'

Ci fu qualche secondo di silenzio che venne interrotto da una voce in lontananza.

"Credo che abbiano bisogno di me,- si girò verso i suoi colleghi che la stavano aspettando- devo andare. Complimenti per la vittoria."

Lewis le sorrise ringraziandola e Rose si allontanò con passo svelto, con un solo pensiero fisso: 'Non capisco perché Evelyn non me l'abbia detto.'

...

📍Londra, 🇬🇧

A più di 500km di distanza Evelyn se ne stava seduta in un bar ad Oxford Street con Will, Nate e Lily, che aveva proposto di invitare anche il nuovo arrivato.

"Allora, cosa fai nel tuo tempo libero a parte fare il fotografo?" Nate si girò verso Will, accennando un sorriso.

"Beh, ho diversi hobby. Mi piace tenermi in forma e spesso vado in bici. Sono un appassionato di tennis, ma diciamo che mi piacciono tutti gli sport."

The interview||L.H.||Where stories live. Discover now