Capitolo Undici

2.6K 92 1
                                    

Il lunedì mattina è l'incubo di ogni essere umano. Soprattutto se sei costretto ad alzarti presto quando hai dormito si e no cinque ore.

Ma quel lunedì mattina era diverso: Evelyn si sentiva particolarmente energica ed era pronta per affrontare un'altra settimana di lavoro.

Si recò in ufficio con qualche minuto di ritardo e venne accolta da sguardi indiscreti e curiosi da parte di alcuni suoi colleghi.

"Ciao Eve." Will la salutò e la seguì poco dopo nel suo ufficio, chiudendo la porta alla sue spalle.

Evelyn appoggiò la borsa sulla sedia di pelle e rivolse la sua attenzione a Will, che si era comodamente seduto su una delle sedie dall'altra parte della scrivania.

"Hai idea del perché mi hanno fissato tutti, quando sono entrata?"

"Non lo sai?" Evelyn assunse un'espressione confusa, non capendo cosa volesse dire Will.

"No?" Era quasi una domanda.

Will aveva il braccio destro piegato dietro la schiena e quando lo allungò verso la scrivania, poggiò una rivista sulla superficie di vetro. Aspettava una reazione da parte di Evelyn, che guardava senza alcuna espressione quella rivista di gossip.

Poi, come se qualcuno l'avesse svegliata, spingendola giù dal letto, sgranò gli occhi.
Sulla prima pagina c'era una foto, una foto che Evelyn non avrebbe mai pensato di vedere.
Era una foto sua, sua e di Lewis, di quando la sera prima erano usciti a cena.
Improvvisamente, Evelyn capì il motivo di quegli sguardi curiosi.

"Non è possibile." Evelyn si lasciò cadere sulla sedia, quasi esausta, come se l'energia e la positività di solo qualche minuto prima fossero scomparse del tutto.
Si portò le mani alla testa, incredula.

"A me non importa di quello che c'è scritto, non tanto quanto il fatto che tu non mi abbia detto niente." Will ricevette un'occhiataccia e restò in silenzio.

"Io non capisco. Come diavolo è possibile che ci siano già delle foto? Siamo usciti ieri sera, quando diavolo l'hanno scritto quest'articolo, stanotte?"

Era una cosa strana per Evelyn, vedersi sulla prima pagina di una rivista. Ed era ancora più strano il fatto che qualcuno avesse scritto un articolo su di lei. Lei, che era abituata a scrivere sugli altri, che era abituata a stare sempre dietro le quinte, senza gli occhi di tutti addosso.

Prese la rivista tra le mani, cercando il numero della pagina che le interessava.
La prima cosa che lesse fu 'Lewis Hamilton, pilota di F1, è stato avvistato ieri sera in compagnia di una donna, in un noto ristorante di Brackley. Nuova fiamma per il tre volte campione del mondo?'.
E con quello, le passò la voglia di leggere l'articolo, lanciando la rivista nel cestino.

"Non lo vuoi leggere?" Le chiese Will.
"No, sono tutte stronzate, a partire dalla prima frase."
"Dovresti dargli un'occhiata, invece. Infondo l'ha scritto una giornalista come te."
"Assolutamente no. Io nei miei articoli scrivo cose vere, non mi baso certo su stupide foto. E poi non mi interessa leggere quelle cose. Non c'è stato nulla, era solo una cena."
Will annuí e capì che forse era meglio lasciarla da sola per un po'.
"Torno nel mio ufficio, se hai bisogno di qualcosa, chiamami."

Quando Will uscì dall'ufficio, Evelyn sospirò, felice di avere un po' di pace.
Fissava dalla sedia la rivista nel cestino, indecisa se leggere ciò che c'era scritto o meno.
Ma cercò di non pensarci, e accese il computer, iniziando a lavorare.

Quando entrò nella sala ristoro, all'ora di pranzo, vide Lily seduta ad uno dei tavoli e la raggiunse.
"Eve!" La salutò.
"Ciao Lily," le sorrise e poi continuò, "posso chiederti una cosa?" Lily aveva appena addentato il suo toast e annuí.
"Sei stata tu a dare a Lewis Hamilton il mio indirizzo?" Lily quasi si strozzò, tossendo più volte e prendendo un sorso d'acqua.
"Si," ammise, "sono stata io. Si è presentato qui giovedì scorso, quando te ne eri andata da poco. Ti cercava e quando gli ho chiesto perché mi ha detto che doveva assolutamente parlare con te riguardo l'intervista. Sembrava disperato, gli ho detto di passare il giorno dopo, ma era impegnato. Poi mi ha chiesto di dargli il tuo indirizzo, in modo che potesse parlarne con te di persona e..." Lily sospirò, sperando che Eve non si arrabbiasse troppo. Sebbene la conoscesse da pochi mesi, aveva avuto modo di capire quanto Evelyn tenesse alla propria privacy.
"E gli hai dato il mio indirizzo." Continuò Evelyn.
"Si, te l'ho detto, era disperato e poi si trattava di lavoro. Mi dispiace, scusa." Evelyn capì che Lily era davvero dispiaciuta e cercò di rassicurarla.
"No, figurati, non devi scusarti. Non mi sono arrabbiata, volevo solo sapere se fossi stata tu, tranquilla."
Lily sospirò alle parole di Evelyn, sollevata del fatto che non fosse arrabbiata.
"Quindi, presumo sia venuto a casa tua. Di cosa voleva parlarti?"
"In realtà non è venuto a casa mia," Evelyn rubò un pezzo di toast dal piatto di Lily e poi continuò, "mi ha mandato dei fiori."

Gli occhi di Lily si allargarono per la sorpresa, ma dall'altra parte non poteva credere che Lewis Hamilton avesse recitato così bene. Avrebbe potuto fare l'attore, dopo la carriera di pilota.
"O mio Dio." La sorpresa nella voce di Lily, fece intendere ad Evelyn che la ragazza non avesse letto l'artico di quella rivista. Almeno non era l'unica ad esserne all'oscuro.

"E questo weekend, dimmi, l'hai incontrato di nuovo?" Evelyn non sapeva bene quando la sua vita fosse diventata una fiction.
"Si. E potremmo essere andati a cena fuori, ieri sera."
Lily sussultò, non credendo a ciò che le stava dicendo. "No." Disse, con un tono ancora più sorpreso.

"Beh, cosa aspetti? Racconta!" Si, la sua vita era davvero diventata una fiction.
"Non penso che questo sia il luogo adatto." Evelyn si guardò in giro, la sala ristoro era piena di persone, alcune di loro ogni tanto le lanciavano un'occhiata.
"Si, forse è meglio andare nel tuo ufficio." Lily si alzò, andando verso il cestino per gettare i resti suo pranzo.
Evelyn, da parte sua, si alzò controvoglia; aveva davvero sperato che Lily non la costringesse a raccontarle tutto, ma era stato inutile il suo tentativo di evitare la conversazione.

Quando entrarono nell'ufficio, il cellulare di Evelyn squillò e la ragazza si affrettò a controllare i messaggi.
Era sicuramente Rose.

Le gambe quasi le cedettero quando sullo schermo vide quel nome.

******************************************
Ehilà!
Mi dispiace avervi fatto aspettare più del dovuto, ma nonostante la scuola sia iniziata da poco, sono già piena di cose da fare:)
E nulla, eccovi il capitolo, spero vi piaccia!!

Alla prossima, xx

The interview||L.H.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora