Come tutto ebbe inizio

Il messaggio di Fuoco

Era stata una giornata tutto sommato tranquilla per Magnus.
Quella mattina aveva ricevuto due clienti, una vampira che aveva perso la voce e uno stregone che gli aveva chiesto un filtro per dimenticare un, a detta sua, "doloroso passato".

Inutile dire che entrambi lo avevano pagato profumatamente e la giornata era proseguita in tutta calma, finchè non aveva sentito qualcosa, come un rumore di carta che brucia, dietro di lui.

Magnus si voltò di scatto e prese al volo il messaggio di fuoco.

"Nephilim - pensò - sempre così arroganti da credere che tutto gli sia dovuto, anche la magia degli stregoni". Sbuffando, iniziò a leggere il messaggio. Diceva:

"Esimio Sommo Stregone Magnus Bane, durante la lotta con il Demone Superiore Abbadon uno dei nostri migliori Shadowhunter, Alexander Lightwood, è rimasto gravemente ferito e peggiora di secondo in secondo. Non abbiamo il tempo di avvertire i Fratelli Silenti, ma il Suo intervento (dietro a un cospicuo compenso, ovviamente) potrebbe risultare decisivo. La ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Hodge Starkweather, direttore dell'Istituto di New York"

Mentre il messaggio si autodistruggeva tra le sue mani, Magnus ripensò al volto di uno dei giovani Shadowhunter che si erano presentati alla sua festa poco tempo prima: era davvero bellissimo, con quei capelli neri e spettinati e gli occhi azzurri, ma non freddi: in quegli occhi, per la prima volta in un Nephilim, Magnus aveva visto la compassione.

Lo stregone provò una fitta al cuore pensando che lo Shadowhunter ferito potesse essere quel ragazzo meraviglioso.

Cercò di ricordarsi come si chiamasse, e dopo qualche istante un nome comparve chiaro e limpido nella sua mente: Alec. Sì, era così che si chiamava quel ragazzo.

Senza perdere tempo, Magnus agguantò la sua giacca e aprì un portale per l'Istituto: non poteva permettere che una creatura tanto affascinante morisse per colpa di un demone come Abbadon.