Giulianova, 16/04/2018 ore 15:49

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Annarita, Annarita?

- Signorina, signorina? Come sta?

Ehi, Annarita? Sei tra noi?

Rispondo, dai dai dai!

- OH SILENZIO! AVETE ROTTO IL...

Mi fermo giusto in tempo, tappandomi la bocca. Mi rendo conto di star parlando e non pensando. Questa storia di sentire troppe voci mi sta iniziando a stancare. Strabuzzo gli occhi, sforzandomi di tenerli aperti per la bassa luce del sole che ha deciso di schiaffeggiarmi violentemente. Mi sento un po' come le robe che si tirano fuori da una lavatrice troppo usate.

Ah, sei bagnata?

...

Suvvia, scherzavo.

Lo fai sempre quando non devi.
Inizio a sentire una strana sensazione. Credo di non essere perfettamente seduta sul mio sedile ma qualcuno deve avermi messo sdraiata tra due sedili, con le gambe a penzoloni ad uno dei poggiamani.

- Credo che stia bene, - interviene il mio bianconiglio, riferendosi a Marco che pochi secondi prima mi aveva chiesto come stessi.

- Lo credo anch'io, sembra più rosea in volto! - asserisce per autoconvincersi mentre sistema il suo zainetto rosa sul sedile accanto.

- Che cosa è successo?

- Deve ringraziare questo gentile signore.

Gentile...

- Ha preso una brutta storta nel corridoio mentre rientrava nello scompartimento e, cadendo, la sua testa ha dato un brutto colpo contro il reggimani del treno. È svenuta per circa una mezzora, l'abbiamo portata qui e l'abbiamo distesa tra due sedili.

- Ci ha fatto stare in pensiero, signorina! - puntualizza il mio bianconiglio.

Non ci provare... non ora.

- E le due signore che erano con noi? - dico con la voce ancora tutta impiastricciata dal sonno o da qualunque cosa sia accaduta prima.

- Oh, sono scese a Pescara, la fermata precedente, ma non senza prima recitare un rosario per lei, chiedendo grazie a Sant'Antonio, San Pio, Sant'Agata, Sant'Eusebia, Sant'Agnese, San Pancrazio, Sant...

- Il concetto è chiaro.

- Visto che le preghiere non avevano effetto hanno pensato di coinvolgere l'intera carrozza. Al suo posto credo che sarei morto dal ridere! - sentenzia ancora Marco con un'aria ancora più da clown.

Io al mio posto sarei andata in aereo.

- Per fortuna ci siamo tutti rassicurati quando abbiamo iniziato a sentire alcuni strani ruggiti, - gli spalleggia il mio amico, mentre con un rapido scambio di sguardi i due iniziano a ridere.

Non voglio crederci.

Ho russato?

Beatamente, mia cara. Hai fatto preoccupare anche il controllore, è accorso per vedere cosa stesse accadendo. Sarà felice ora di sapere che è tutto in ordine.

Ricordati che devi ancora trovare il biglietto eh.

Lo so, lo so. Ma io dico... una gioia quando? Quando?

- Ah, prima che me ne dimentichi, le due pie religiose signore hanno lasciato anche questo per lei, - mi dice ancora Marco mentre tira dallo zainetto una piccola vaschettina in plastica, con su scritto a matita "B-U-O-N V-I-A-G-G-I-O".

Credo che sia la cena, o la merenda... o entrambe. È pieno di dolci, eccola la gioia. Il cibo mette sempre tutti d'accordo.

Devo ammettere che non me l'aspettavo, le persone fanno cose gentili solo se hanno la prospettiva di avere qualcosa in cambio. Funziona così, è sempre funzionato così.

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