Uscire in giardino e trovare la propria compagna, incinta di sei mesi e mezzo, in bilico su una scaletta a tre gradini che stende il bucato.
Esattamente quello che non ci vuole dopo una mattinata passata a borbottare seduto in mezzo ad pile di documenti da rileggere e firmare.
Sarebbe stato meglio lavare le scale. Senza scherzi. Quando mai, gli sarebbero venuti i calli alle ginocchia, non al culo.
Di tanto in tanto il suo capo glielo affibbia come incombenza. Lo sa, che ancora dopo tanto tempo si diverte a imporglielo come castigo: lui impreca a mezza voce, alza gli occhi al soffitto e poi si siede cominciando a sentire già i crampi alle dita e al cervello, ma non si ribella. Se ne sta zitto e quieto a rincoglionirsi tra le scartoffie, i verbali degli interventi, con Ishiwara che gli porta un caffè e Aruimi che passa, ghigna e poi gli chiede come sta Uraraka, togliendogli anche la voglia di risponderle per le rime.
E ora si rischia l'embolo.
Non può neanche mettersi ad urlare altrimenti la fa spaventare. Deve aspettare con calma che si accorga di lui, e solo dopo potrà cantargliene quattro.
Quasi per proprietà telepatica lei si volta, gli sorride. << Ehi, Katsuki! Quando sei arrivato? >>.
<< Da abbastanza per vedere quello che stai combinando! >>.
<< Cioè, scusa? Stendere il bucato? >>.
Bakugō non ci vede più. Come può essere tanto incosciente? << Tu sei pazza! Scendi da lì, subito! >>.
<< Ah, falla finita, Katsuki >>. Inverosimilmente non è dalla bocca di Uraraka che viene fuori questa frase, ma da quella di sua madre, Mitsuki. Che gli passa accanto, con fare tranquillo.
<< E tu dove cazzo eri, che glielo lasci fare?! Siete impazzite tutt'e due?! >>.
<< Guarda che quando ero incinta di te facevo molto peggio. E guarda come sei venuto fuori tu >>.
<< Col senno di poi non è che la cosa mi rassicuri molto >>.
Mistuki lo fissa allibita. << No, ma stai cominciando a mettere buon senso? La paternità comincia a darti alla testa fin d'ora? >>.
<< Fanculo >>.
<< Ma che tenero, il mio paparino ... Non vedo l'ora di diventare nonna. Sarà bellissimo ricominciare con tutte quelle adorabili cose da neonati ... >>, mormora estasiata, strizzandolo come un peluche.
Katsuki se la stacca di dosso, brusco. << Ma non eri tu che ti incazzavi perché ti chiamavo "vecchia"??? E poi non te lo sognare proprio. Non ti permetterò di cominciare a rompere i coglioni a mio figlio già dalla culla >>.
Mitsuki alza le spalle, ridacchiando. << Okay. Vado a fare la spesa. Vi serve qualcosa? >>.
<< Sì, che non torni per le prossime due ore almeno >>.
<< Oh >>. Lo sguardo della donna si fa sapiente. << Ohhhh ... D'accordo >>.
L'embolo minacciato prima ora è in circolo. Se lo sente, che gli prenderà un accidente a breve. << Ma la vuoi finire???? Era per dire! >>.
Lei scuote la mano in aria, con disinvoltura. << Certo, certo ... divertitevi, piccini! Ciao, Ochaco, a più tardi! >>.
<< Ciao, Mitsuki-san! >>, trilla lei, continuando imperterrita a stendere il bucato.
Bakugō scuote la testa. Un giorno o l'altro la fa saltare in aria sul serio, sua madre.
Probabilmente se non si sbrigano a trovare una casa tutta loro avrà uno sbrocco per davvero.
YOU ARE READING
Never too late
FanfictionQuegli occhi rossi che la scrutano attentamente, vigili come quelli di un predatore la mettono a disagio. Infila una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre quello riprende a mangiare come nulla fosse. Lei non ha più fame. Ma si sforza comunqu...