4.

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Il giorno dopo trova una sorpresa ad attenderla, al lavoro.

E no. Non si tratta del mazzo di peonie rosa cipria profumatissime che ha ricevuto in ufficio, a nome dei civili che provveduto a salvare la sera prima.

Un gesto carino. Anche se ha soltanto compiuto il suo dovere.

Quei fiori così belli stonano quasi con la secchiata di acqua gelata che le è piovuta sulle spalle tra capo e coda, così.

<< Hai svolto un ottimo lavoro, Uravity >>, la informa Ryukyu. << La squadra di Roppongi ha richiesto la tua collaborazione per qualche tempo. Stanno subendo parecchi attacchi nelle ultime settimane. Tu sei un elemento prezioso, e loro hanno ... dei piccoli problemi per quanto riguarda il fattore soccorso e salvataggio >>. Si schiarisce la voce.

Non serve chiarire quale sia il "piccolo problema" in questione.

O meglio, "chi".

<< So che sei stata una compagna di classe ... di Ground Zero >>, continua, mentre Ochaco si stringe al petto la giacca da giorno.

<< Magari ... esiste la possibilità che lavorare insieme ... lo possa indirizzare su una strada migliore >>. Si alza, fa il giro della scrivania. << Quindi, da stasera sei dislocata a Roppongi >>.

Lo stomaco di Uraraka si serra tanto che le torna in gola il riso al vapore mandato giù in fretta e furia a colazione. << Per ... quanto tempo? >>.

<< Facciamo due settimane. Poi vedremo. C'è ... qualche problema, Uraraka? >>.

Averla chiamata per nome, invece che con l'Hero name è un segnale importante.

Ochaco tace, abbassa piano il capo.

Non è quello che le hanno insegnato alla Yuuei. Esitare. Arrendersi.

Avere timore.

In fondo è comunque un Eroe, no? Non può sentirsi tanto a disagio per un collega. 

Never too lateWo Geschichten leben. Entdecke jetzt