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Gli altri due giorni passarono in un soffio come i primi due e ci ritrovammo al momento della partenza. Brayan era in macchina con i genitori ma riuscirono a trovarmi un posto accatastando le valigie dietro, un posto che era completamente schiacciato a quello di Brayan, il che mi fece molto piacere. Appoggiai la testa al suo petto, non avevo imbarazzo dei suoi genitori, sapevano tutto. Brayan iniziò a spazzolarmi i lunghi capelli con le dita, aveva un tocco dolce, quasi come se avesse avuto paura di rompermi, come se fossi una cosa fragile e inestimabile! Poi iniziò a riempirmi di bacini sulle guance, sempre con tocco delicato e fine, poi mi prese il viso tra le mai e mi baciò. In quel bacio la fragilità non c'era più, era tutto stupendo! Finchè non...
"La finite voi piccioncini? Mi fate venire il voltastomaco!" Paul...
"E dai Paul, lasciali stare! Cono così carini!" intervenne Martha.
"Mamma stai zitta!" Brayan lanciò uno dei cuscini per la macchina addosso alla mamma.
Poco dopo ci addormentammo e ci svegliammo un'ora dopo a Roma.
La casa di Brayan era immensa! Sembrava un attico di New York City dentro, con la forma di una villa fuori! Era a tre piani con un garage. Al piano terra c'erano gli studi dei genitori, due saloni, una sala pranzo con un tavolo di cristallo e una cucina dove pranzavano maggiordomo, governante e cuoca; all'esterno c'era una grande veranda con una brace e un tavolino, e più avanti si estendeva un immenso giardino con una fontana e una mega-piscina dotata di un trampolino, riscaldamento, idromassaggio e una piccola cascata artificiale; nel garage c'erano tre auto e una quindicina di biciclette e in più c'era un bigliardino di quelli che si trovano nei bar; al primo piano c'era una sala di registrazione dove la mamma cantava e incideva i brani per la comunità e poi la camera di Paul completamente nera e enorme, con un letto matrimoniale, il tutto decorato con delle chitarre elettriche appese al muro e dei poster di band metallare; all'ultimo piano vi erano due camere, una era quella degli ospiti nella quale avrei dormito io, era enorme completamente giallo antico e molto luminosa, con un balconcino in comune all'altra camera, dentro vi era un enorme letto matrimoniale e dei mobili di legno di quercia, Brayan aveva fatto fare per me una grande L con dentro delle lampadine e l'aveva fatta appendere al muro, infine c'era un bagno privato dotato di vasca idromassaggio con un lettore musicale incorporato e una grande specchiera con le stesse luci della L come quelle che hanno i cantanti nei camerini; l'altra camera con il balconcino congiunto al mio, era quella di Brayan, che era completamente rossa e gialla, con varie coppe e palloni, e c'era un poster appeso al muro di Totti autografato, inutile affermare che la stanza era completamente in tema Roma, la squadra che entrambi tifavamo, e tutti i palloni erano autografati da qualche calciatore, persino la coperta del suo letto matrimoniale era decorata con gli scudetti della Roma.
Appena arrivata andai a posare le valigie in camera e sistemai i vestiti nell'enorme armadio in legno di quercia. Posato il tutto mi gettai sul letto e mi addormentai per una mezz'oretta. Erano le cinque del pomeriggio quando Paul mi svegliò piombando in camera e dicendo...
"Loren! Metti il costume e andiamo a fare il bagno, muoviti!" per fortuna lì a Roma sembrava estate e Brayan, quella mattina a Fiuggi, prima di partire, mi aveva costretto a comprare un costume da bagno, o meglio, me lo aveva comprato lui, un costume intero completamente viola con delle borchie sulle spalline e sulla scollatura. Era bellissimo! Lo indossai e corsi in camera di Brayan che era già in costume e senza maglietta...WOW! Ceh... Oddio... I pettorali...
"Allora scendiamo?"
"Ehm... sì... andiamo!"
Brayan mi prese per mano e scendemmo in piscina. Sistemammo gli asciugamani e poi andammo nel lato della piscina opposto a quello di Paul che stava facendo dei tuffi a bomba.
Molto spesso Paul era più infantile di Brayan anche se era il più grande. Paul era molto più alto del fratello, aveva i capelli biondissimi e gli occhi azzurro ghiaccio. Aveva la stessa età di Lucas ed era molto simpatico. Aveva un certo non so ché, fascino, ed era molto simpatico, però alcune volte aveva degli atteggiamenti un po' infantili, anche se spesso divertenti.
Ci mettemmo dietro alla cascata artificiale, in modo da restare un po' isolati da tutto e tutti. Brayan mi prese in braccio a mo' di principessa e iniziò a girare su se stesso sorridendomi, un sorriso da sogno! E anche io sorridevo, era il sorriso più vero che avessi mai avuto, ed era stampato in faccia, non si staccava. Con lui era tutto più magico, verosimile, bello! Ad un certo punto partì dallo stereo di Paul una canzone isolita rispetto alle sue, Shut up and dance, la versione dei Forever in your mind. Le parole della canzone erano...
Oh don't you dare look back
Just keep your eyes on me.
I said you're holding back,
She said shut up and dance with me!
This woman is my destiny
She said oh oh oh
Shut up and dance with me
Ed erano incredibilmente adatte al momento. Brayan mi fece scendere e iniziammo a ballare ed era bellissimo perché ogni cosa sembrava brillare, era una sensazione di libertà e completezza unica! Sembrava tutto unico e più che perfetto!
"Oh don't you dare look back just keep your eyes on me. I said you're holding back, she said shut up and dance with me! This woman is my destiny, she said oh oh oh... !Shut up and dance with me!" iniziava a cantare rivolgendosi a me con This woman is my destiny... I miei sogni diventati realtà!
Scossi i capelli indietro per fare la parte della finta diva e lui mi disse...
"Ma smettila!" ridendo come un demente e schizzandomi l'acqua addosso.
Inutile confermare che dopo questo iniziò una guerra di schizzi. A un certo punto entrò sott'acqua e non lo vidi più. Qualcosa dietro di me mi prese i fianchi, li strinse forte a se e mi alzò in aria, era lui, e io iniziai a ridere e urlare contemporaneamente! Mi fece scendere e mi fece girare verso di lui, fece intrecciare le nostre dita dandoci la mano, mia desta e sua sinistra, e poi prese il mio viso con la sua mano destra e mi baciò, era tutto stupendamente perfetto! Dopo quello pensai che forse il paradiso non era così bello, dopo tutto, per essere bello veramente un posto, deve esserci qualcuno che ami con tutto il cuore, e lì c'era, era lui! Brayan! Non penso che sarei mai riuscita a fare a meno di lui, almeno per allora la pensavo così, ed era giusto così, perché con lui stavo bene e mi meritavo di preoccuparmi del futuro? No, in quell'attimo c'era solo quel presente, quel presente fuggente. La sera lo scrissi sul mio quaderno...

/) Presente

Presente, quell'attimo fuggente, momentaneo, un arco di tempo indissolubile, indecifrabile, incomprensibile, vario! Quell'attimo fuggente di un tempo definitivamente infinito. La traduzione letterale di ORA. Sul dizionario il termine PRESENTE viene definito DONO o REGALO, come traduzione figurativa, come in inglese il regalo di compleanno è definito il PRESENT, ma io decifro il PRESENTE  come un dono dell'Altissimo, un dono che ci consente di realizzare i nostri sogni, perché non sappiamo quanto futuro avremo, quindi il presente che viviamo è un grande regalo, un grandissimo dono! E io ringrazio Colui che me l'ha dato, perché lo posso vivere con la persona che amo!

Il Quaderno Di Loren Warren ♡Where stories live. Discover now