Capitolo.XLI luogo degli infetti

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Camminando lungo la via avevo pensato se veramente c'era una via d'uscita ma dopo ci ripensai subito.  Leonard come sempre camminava accanto a Jennifer,  ormai erano diventati amici inseparabili,  ora era la sua nuova padrona.  Finalmente arrivammo nel luogo della quarantena,  qui ci abitavano tutti gli ebrei malati. Questo luogo come il settore Bla era vecchio e sporco,  baracche distrutte e sangue a terra.  Qua si nascondevano come in tutti posti da noi andati eventi paranormali e voci terrificanti.  Tutto a un tratto Jennifer si fermò,  rimase paralizzata e triste per almeno cinque minuti e poi mi chiamó.

Jennifer: Jason,  guarda questo braccio.

Jason: Allora?

Jennifer: Questo è il braccio di Madison.  Lo riconosco dell'orologio.

Jason: Qui ci deve essere la scia di sangue. Seguiremo quella.

Infatti  la striscia di sangue c'era. Vicino al braccio di Madison c'era anche un pezzo di maglietta di colore nera.  La maglietta doveva essere di Tom. Non c'erano altre ipotesi,  perché Tom era rimasto con Madison a cercare la via d'uscita.  Così avanzammo seguendo la striscia di sangue, ma non era semplice, la nebbia copriva tutto. Sentivamo una voce provenire da quella baracca,  una voce rauca e mostruosa segnata dalla fatica e dalla tosse ripetitiva. L'essere si presentó davanti a noi.

Uomo infetto: Mai nessuno ci ha curato. Ci hanno lasciato morire come cani.  Ora la vendetta si abbatterá su di voi.

L'uomo ci attaccò senza pensarci due volte,  ma lo sparai dritto in testa però ancora quella strana voce intervení.

???: Sapete, qui tutti falliscono miseramente.  Ora fallirete anche voi.  La mia creazione sta venendo a prendervi.

Jason: Dov'è Tom e Madison?

???: Non c'è bisogno che te lo dico.  Tanto ben presto lì vedrai.

Jennifer si era girata indietro,  sentiva dei passi provenire dalla baracca a est della quarantena.  Infatti l'uomo si mostró davanti a noi,  io e Jennifer rimanemmo a bocca aperta,  davanti a noi c'era il Boia di Burkenau.  Ora avevo capito chi gli aveva tagliato il braccio a Madison,  solo le grandi mannaie del boia potevano tagliare la carne come il rasoio.  Cominciai a spararlo, ma era più intelligente degli altri, infatti si riparava con le sue grosse lame come sè fossero uno scudo.  Il boia ci tiró addosso una delle sua mannaia ma evitai senza problemi.  Dovevamo scappare,  un mostro così era impossibile da sconfiggere. Ci eravamo nascosti dietro una baracca aspettando che se ne andasse ma fu inutile, il boia sentiva il nostro calore.  Con una grande fendente aveva tagliato la baracca in due e ci inseguiva senza sosta.  Mentre scappavamo partirono dei colpi, uomini mascherati erano nascosti sulle retrovie.  Insieme a loro  c'era a anche un cecchino però mentre scappavamo Jennifer cadde in una trappola, era caduta in un buco non tanto profondo. Stavo ritornando indietro ad aiutarla finché un uomo non mi colpí con una mazza sulla schiena. Ero caduto a terra.

Jason: No!! Jennifer!!

Riuk: La tua ragazza non ti sente più.  È svenuta.

Jason: Bastardo!!

Riuk: Non ti preoccupare anche voi avrete un bel premio.  Ve lo darà il boia di Burkenau.  Essere mostruoso portali nella tua dimora.  Dagli il premio.

Il Boia di Burkeanu annuí semplicemente e ci prese sulle spalle portandoci nella sua terribile dimora.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora