capitolo 3

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Passi.
Il ticchettio nervoso di passi risuonava in tutta la villa. Su e giù.
Giù e su.
Son Hyunwoo ( 26 anni), in "arte" Shownu, era il capo della Mafia Coreana e il leader dei MonstaX.
Il suo futuro da mafioso non se l'era scelto, ci si era ritrovato con tutte le scarpe.
Suo padre, imprenditore di successo, era anche a capo di quell'organizzazione che, al solo nominarla, faceva venire la pelle d'oca.
Da bambino avrebbe tanto voluto essere qualcos'altro. Qualcun'altro.
Il suo più grande sogno era quello di debuttare come Idol, di cantare e ballare per rendere felici le persone.
Aveva già fatto dei progetti, ma essi furono spazzati via come sabbia al vento.
Suo padre, ogni volta che confessava le sue volontà, rideva di gusto.
"Sono solo sciocchezze giovanili" diceva.
"Lo fanno tutti, alcuni sono molto meglio di te credimi" ripeteva.

"non avrai futuro"
Quello faceva male, ma con il tempo ha imparato a conviverci.
Nonostante ciò ha sempre amato suo padre e, quando venne ucciso in un duello tra fazioni rivali, prese il suo posto a soli 17 anni.

"Caro"
La sua interminabile maratona si arrestò.
Alzò lo sguardo incontrando due occhi grandi e scuri, i quali erano velati di preoccupazione.
"Caro" tentò nuovamente il più basso.
"..."
"Cosa c'è che non va? Puoi dirmelo se vuoi" incalzò amorevolmente l'esile figura.

Il marito sospirò.
"C'è che abbiamo assunto un idiota!"
Non capì.
"Sto parlando di Xiao" aggiunse lui, come se gli avesse letto il pensiero, o, più semplicemente, avesse ascoltato Il "Cosa?" scappato involontariamente.
"Cosa ha fatto?"
Non era un tipo logorroico, eppure, forse per lo stress, fiumi di parole si riversarono fuori da lui.
L'uomo minuto, seduto su una poltrona di cuoio stile studi americani, ascoltò pazientemente.
"E se ci scoprissero? QUELL' INCOSCENTE!"
Vane furono le pacche confortanti sulla schiena muscolosa di Hyunwoo.
Massaggiò i suoi muscoli pompati, messi in evidenza dalla maglia, senza maniche color notte.

Massaggiò i suoi muscoli pompati, messi in evidenza dalla maglia, senza maniche color notte

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Non sembrava volersi calmare.
"Tesoro, respira calm-"
"CALMO UN CAZZO! NON CAPISCI CHE SE LA POLIZIA RISALE A NOI PERDEREMO TUTTO?! SOLDI, TERRITORI, MERCI E- "
Non riuscì a terminare che il pianto di un bambino squarciò i loro timpani.
"Bravo, davvero i miei complimenti " disse il 25enne con un tono glaciale.
"Lo hai svegliato e per di più spaventato" fece notare l'ovvio.
"Kihyun io, mi dispiace... sono molto turbato, perdonami."
"Bene, Son" salutò con rancore.
"Lei dormirà per una settimana sul divanetto della nostra camera"
"Ma-"
"Cotrobatti? Vogliamo fare 2?"
"Ma-" provò di nuovo.
"Che due siano".
Inutile ribattere.
Ormai erano 9 anni che convivevano sotto lo stesso tetto: certe cose le aveva imparare.

Kihyun si allontanò ondeggiando i suoi bei fianchi, i quali erano evidenziati dagli stretti pantaloni bianchi.

Perchè era un fortuito idiota?

"Kihyun"
Lo fermò, trattenendolo per un braccio.
"Mi dispiace... perdo-"
"Ci vuole altro per farmi odiare te, Son Hyunwo" sorrise il più giovane.
"Quindi questo significa che-"
"Dormirai per 2 settimane sul divano, ora vai che sei in ritardo per la riunione."

Dagli errori s' impara... ForseWhere stories live. Discover now