capitolo 23

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"Perchè no?! Dai ti prego~" si lamentò Jihun scrollando le spalle e pestando i piedi a terra.
"Perchè domani lavoro e tu ti ubriachi sempre. Non mi va di trascinarti" sbuffò sistemando il copridivano bianco.
"Non è vero! Dimmi quando mai-" Seoham inarcò le folte sopracciglia e lo guardò con un espressione di chi già è pronto a stilare fiumi di occasioni in cui è successo.
"Non parlare" gonfiò le guance sbuffando. Si buttò a sedere sul divano. Il tessuto chiaro si accartocciò sotto i jeans.
"Ohi lo avevo appena sistemato!"
Seoham era davvero ossessionato dalla pulizia. Tutto doveva essere in ordine o si sentiva pieno d'angoscia.
"E io volevo tu venissi con me al Dark blue kiss, ma non tutto va sempre come lo si vuole"
Il maestro d'asilo sbuffò cacciando via i piedi del migliore amico dal suo tavolino in vetro.
"Dai ti prego" lo implorò "ci sarà anche Dongwon, così non dovrai portarmi a casa"
Beh, già era più allettante così. Si ritrovò a pensare ai vantaggi, ma comunque gli svantaggi vincevano numericamente. Vedendolo non del tutto convinto, il ragazzo prese lo spruzzino al lato del divano in pelle e glielo puntò in volto.
"Vieni?" Gli chiese speranzoso.
"No, non posso e non voglio. Non insistere" lo scacciò via come se fosse una mosca fastidiosa. Jihun lo spruzzò. L'acqua saponata colpì i suoi occhi facendolo urlare.
"I miei occhi!" Si lamentò coprendoli con i palmi. Bruciavano come l'inferno.
"Oddio, scusa!" Gli corse incontro e gli prese il viso tra i palmi. Avvicinò il volto al suo e lo scrutò con cura. Erano rossi ma nulla di preoccupante. Fortuna che al suo lavoro aveva visto più volte Jinhyuk far queste cose. È vero, Jinhyuk è  un medico legale, ma è pur sempre legato alla medicina. A pensarci ora, se solo lo avesse visto, sarebbe stato fiero di lui.
"Nulla di grave" constatò alla fine.
"nulla di grave?! Stai scherzando?" S'imbronciò per poi allontanarsi.
"Mi hai attaccato con uno spuzzino!"
"Ma ti ho anche curato" continuò l'altro per poi sorridere sornione.
"Allora vieni o no?" Propose ancora non accennando a togliere l'arma del crimine.
"Uh e va bene." Si arrese lui. "Ok, mi hai convinto. Ora lascia quello spruzzino!"
Jihun esultò lasciandolo cadere in terra. Il telefono trillò facendo sobbalzare entrambi gli uomini. Jihun si scusò e rispose alla chiamata. Mise giù dopo qualche minuto e lo salutò.
"Allora a stasera. Ti veniamo a prendere verso le 22:00 e non vestirti come un barbone" disse per poi precipitarsi fuori dalla porta.
Seoham fissò il punto in cui era sparito attonito.
In che cosa si era cacciato?
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Hwanhee  si lasciò cadere a pancia in sotto sul letto dopo che Bai lou yin aveva sistemato la tv ed era andato via.  Sbuffò seppelendo il viso tra i pesanti cuscini. Aveva voglia di fondersi con quest'ultimi. Avrebbe tanto voluto soffocarcisi. Ne aveva abbastanza di tutta questa situazione.

"Heejin! Hyunjin! Haseul! Yeojin! Vivi! Kimlip! Jinsoul! Cherry! Yves! Chuu! Gowon! Olhye!"

Piagnucolò spiaccicandosi ancor di più nel cuscino.
"Shh, ci sono le Loona" Xiao lo esortò a chiudere il becco. Non conosceva le Loona, ma questo era un supplizio per lui. Non che non fossero brave, ma sentire questo bambinone ripetere fino lo sfinimento la loro fan chat non era il massimo.  Per non parlare, poi,  che sentiva questa costante sensazione di disagio. Era colpa sua se stava accadendo tutto questo.  In meno di 2 mesi era riuscito a perdere tutto ciò che gli rimaneva. Ha perso la sua casa, la sua identità, la possibilità di finire gli studi, la possibilità di aprire un proprio studio legale finalizzato ad aiutare chi non aveva possibilità economiche e a quel che rimaneva della sua famiglia. Si girò portandosi un braccio sugli occhi. Era stato portato qui contro la sua volontà ed era comunque dispiaciuto per quello che aveva  combinato. Il povero IM, il signor Kihyun, il signor Son, Xiao...
Li aveva fatti soffrire. Ok che la colpa di tutto questo era di quel cretino del sicario, ma non poteva fare a meno di sentirsi in colpa. Le molle del materasso cigolarono abbassandosi.
"Cos'hai?"
Non si mosse e non rispose.
"Cos'hai?" Chiese ancora. Hee sospirò.
"Nulla" sussurrò con un filo di voce.
"Nulla? E allora perchè stai piangendo?"
Hee sobbalzò.
"No, non lo sto facendo" rispose  stanco.
" Hee-" tentò di approcciarlo l'uomo. Lui si scostò.
"Non puoi semplicemente essere cattivo? Guardare le Loona e bastonarmi?" Lo interruppe di colpo.
"Vuoi essere bastonato?" Domandò confuso.
"Non pensavo fossi una di quelle persone"sorrise malizioso. Hee sentì le gote arrossire.
"No! Certo che no!" Si alzò di scatto scendendo e dando le spalle all'altro.
"Non voglio essere picchiato per quello!" Strilla indignato. Xiao divertito gli poggiò una mano sulla spalla ma venne respinto bruscamente. "Vedi? È questo il problema! Se tu mi trattassi come un ostaggio da eliminare, a quest'ora non starei male per tutto questo!" Sbottò per poi sedersi all'angolino tra muro e comò.
Dongyeol boccheggiò. Rimase spiazzato per qualche minuto. Dopo un po' si lasciò cadere davanti a Min. Tentennò e, impacciato come mai prima d'ora, gli accarezzò la testa ricurva e incassata tra le spalle avvilite.
"So come ti sent-"
"No, non dirlo. Non lo sai" scuote la testa violentemente. "Non lo sai. Non sai come ci si sente quando non ti rimane più nulla. Non ho più dove andare e sto rovinando la vita a tutti."
Xiao prese un respiro profondo.
"Invece lo so" confessò.
"Io ho perso mia madre a 12 anni e mio padre molto prima. So come ci si sente ad essere soli o  come ci si sente quando si è un peso per chi ci sta attorno."
Hee si gira e lo guarda tra le ciglia appesantite.
Si sentiva dannatamente in colpa. Molto più di prima, grazie Xiao. Gli allacciò le braccia alla vita e si scusò più volte. Xiao dopo un attimo di silenzio lo cinse a sè.
"Mi sento così a pezzi in questo momento ma allo stesso tempo mi sento peggio per esserlo. A volte vorrei non essere mai nato"
Xiao lo strinse più forte.
"Non dirlo" lo ammonì "non farlo. Devi andare oltre e agire.  Stare così non serve a nulla."
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Rimasero così fino a sera. Hwanhee ne aveva proprio bisogno. Aveva bisogno di parlare, di sfogarsi e di essere confortato. Xiao si staccò e lo fissò negli occhi. Hwanhee potè sentire le sue guance scaldarsi.
"Hai fame?" Chiese sorridendo ampiamente.
"E-ehm, sì un po' " confessò Hee annuendo di conseguenza.
"Allora adiamo a mangiare?"
"N-no! Cioè- non possiamo. Il signor Son ha detto che dobbiamo rim-" cercò di spiegare ma Xiao era già fuori alla porta.
"Allora che fai? Vieni?"
A suo malgrado Hee lo seguì fuori fino alla cucina. Camminarono in punta di piedi.
Arrivati Dongyeol lo fece sedere al bancone e iniziò a raccattare qualcosa.
"Non dovremmo essere qui" disse nervoso l'altro. Già sentiva quanto fosse brutta quell'idea. Già sentiva la lama della ghigliottina sfiorarlo. Li
"Tranquillo, non ci beccano" disse maneggiando con la pasta fredda in frigo.
"Che ci fate qui?"
La ciotola chiusa cadde in terra mentre alzò le mani in alto. 
"Giuro non è come sembra, capo!"

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⏰ Last updated: Jul 29, 2021 ⏰

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