Capitolo 3

94 7 0
                                    

Bonnie e Bill poggiarono le biciclette allo steccato che sorgeva accanto al loro garage.
-Ehi, p p papà possiamo aiu u utare?- chiese Bill entrando dalla porta, seguito dalla sorella, spalancata  vedendo che il padre stava levigando un pezzo di legno.
-Ora mi dovete spiegare cos'è quello!- cominciò a parlare il padre indicando il tavolo da lavoro completamente ricoperto di tubi gialli semitrasparenti che appartenevano al criceto. In effetti i due ragazzi usavano i tubi del povero animaletto per cercare di capire dove fosse arrivato il corpo del loro fratellino, supponendo che fosse finito nelle fogne. Sia i padre che la madre dei due non erano d'accordo sul fatto che i loro figli indagassero in quel modo, ritenevano fosse un comportamento sciocco e infantile, credevano che Bill e Bonnie cercassero di negare il fatto che il piccolo Georgie fosse morto l'autunno precedente.
-Ti prego, papà, ascoltaci!- disse la ragazza cercando di convincere il padre anche solo per un secondo.
-G G Georgie può essere solamente ai B B Berrens!- cercò di spiegare Bill. Mise un soldatino in uno dei tubi, visti dall'alto erano una sommaria riproduzione della rete fognaria di Derry. Per terra, in alcuni punti in cui i tubi scendevano verso il basso da sopra il tavolo da lavoro ingombro, c'erano alcune vaschette di metallo con delle piccole etichette fatte di nastro adesivo. Bill infilò il tubo dell'irrigazione nello stesso foro in cui poco prima aveva metto il piccolo soldatino di metallo. L'acqua immessa nelle tubature lo trasportò fino a che non cadde nella vaschetta con scritto "Berrens".
-Georgie è morto non potete farci niente! Ora rimettete a posto prima che vostra madre lo veda!- ordinò freddamente il padre, ai due ragazzi sembrava impossibile che il padre e la madre fossero così insensibili nei loro confronti. Da quando Georgie era scomparso loro erano più distaccati, quasi assenti, e il fatto che i due gemelli non avessero ancora pienamente accettato l'idea che il loro fratellino fosse morto, non migliorava di certo la situazione.
-E se dovete prendere qualcosa dallo studio; chiedete!- li rimproverò, in fine l'uomo togliendo dalla parete del garage la cartina di Derry e uscendo.
-Credo che riavrai i tuoi tubi!- disse la ragazza ridendo, rivolgendosi al piccolo animaletto chiuse nella gabbia appoggiata in un angolo del tavolo.

Il giorno dopo Bill, Bonnie, Stan, Eddie e Richie erano a casa di Eddie pronti per andare ai Berrens.
-Ehi, Eddie! Le tue pillole anti concezionali?- chiese sarcastico  Richie aprendo un'anta della credenza.
-Si le tengo da parte per tua sorella! Sono cose private!- chiuse il discorso Eddie.
Quando e cinque ebbero preso da mangiare si avviarono verso la porta passando davanti alla cucina. La madre di Eddie era seduta sulla poltrona e si stava mettendo lo smalto mentre guardava quel assurdo programma televisivo, che a Bonnie non era mai piaciuto, lo trovava innaturale e inquietante.
-Eddie, dove vai con i tuoi amichetti?- chiese sollevamento lo sguardo e scrutando i cinque ragazzi da sopra gli occhiali.
-Nel mio giardino ho un nuovo s se s s...- cercò di dire Bill, ma la parola gli si era incastrata in gola. Quando aveva tre anni era stato in vestito da una macchina e scaraventato contro il muro di una casa, era rimasto privo di sensi per sette ore. Sua madre sosteneva che era quella la causa della sua balbuzie, ma ne Bonnie ne Bill ne il loro papà ne erano convinti.
-Ha un nuovo set da crochet!- lo interruppe Richie. Bill lo guardò male.
-Cosa c'è? Non puoi metterci un quarto d'ora per dire una parola!- rispose Richie al suo sguardo arrabbiato.
-Ricordati di non rotolarti nell'erba soprattutto se è appena tagliata, sai che brutta allergia ti può venire.- disse la madre di Eddie.
-Si, dai andiamo!- disse Eddie cercando di portare i suoi amici fuori dalla porta.
-Non dimentichi qualcosa!- disse la madre di Eddie indicandosi la guancia. Il figlio si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.
-Ne vuole uno anche da me, signora K?- si intromise Richie. Eddie tornò verso gli altri e li spinse fuori di casa.

-Edera velenosa e edera velenosa e edera velenosa!- disse Stan indicando varie piante intorno all'entrata dei Berrens.
-Dove, dov'è l'edera velenosa?- chiese Eddie cercando di tenersi il più lontano possibile dalle piante, impresa al quanto difficile dato che i Berrens erano pianti infestanti erbacce e basta.
-Stan, smettila non è che tutte le piante che vedi sono edera velenosa!- lo rimproverò Bonnie. Lei era di certo la responsabilità fatta a persona, ma da un certo punto di vista, si sentiva come responsabile per la scomparsa del fratello e dal quel giorno aveva sempre cercato di proteggere il più possibile tutti i suoi amici.
-Non lo so. Credo di averla toccata e sta iniziando a prudere non penso che sia un buon segno!- continuò preoccupato Eddie.
-Usi lo stesso bagno di tua madre?- chiese Richie, sapevano tutti che voleva solo sfotterlo.
-A volte si!- rispose ingenuamente Eddie, Bonnie si spiaccicò una mano in faccia sapeva benissimo cosa voleva fare il suo migliore amico.
-Allora vedrai che hai le piattole!- rise Richie.
-Non è divertente!-
-Che fate? Non venite?- chiese Bonnie già nello scarico insieme a Bill e Richie.
-Nah, nah! Quelle sono acque nere!- disse preoccupato Eddie stando ben attento a non sfiorare neanche con un millimetro di plastica delle scarpe l'acqua che defluiva dallo scarico.
-Cosa sono le acque nere?- chiese Bonnie guardandosi intorno e puntando la fioca luce della torcia sulla parete del canale.
-In pratica piscia e cacca! Vuol dire che state sciaquettando in milioni di litri di pipi di Derry!- continuò Eddie sempre più schifato e contrario ad entrare lì dentro. Richie prese in mano un ramo e annusandolo.
-Non vorrai davvero...- cercò di dire Eddie, ma venne interrotto da Richie.
-Non ha odore de caca para mi señor!-
-Si sente la puzza fino a qui!-
-Secondo me è il tuo alito che ti ritorna in faccia!-
-Sai cos'è un'infezione da stafilococco?-
-Te la faccio venire con questa l'infezione!-
-È assolutamente antigenico è come nuotare nella tazza del cesso!-
-Hai mai sentito parlare di listeriosi?-
-Ma sei...? Ma sei scemo? Insomma è per dare retta a te che siamo finiti qui!-
-Ragazzi smettela!- li rimproverò Bonnie avvicinandosi al fratello che sembra avesse trovato qualcosa. Era una scarpe rosata con un nome scritto in nero all'intero: Betty Ripson.
-Oh cavolo! Oh cazzo! Non mi piace!- imprecò Eddie ancora deviso a non entrare nella galleria. Anche Richie si avvicinò ai due ragazzi leggendo il nome.
-E a Betty pensi di si! Correre per queste gallerie con una scarpa sola!- ironizzo Richie, come al solito, del resto.
-Non ce la fai a stare seio nemmeno per un secondo vero!- disse Bonnie, voltando le spalle all'amico, gli voleva bene, ma ogni tanta la faceva davvero irritare. Per un secondo tutti fissarono Richie con un aria di disapprovazione.
-Questo è spaventoso e fa schifo!- si lamentò Stan che, come Eddie non era ancora entrato.
In quel momento un rumore come di qualcosa che cadeva nell'acqua li distrasse.

Spazio autrice
Scusate se ho pubblicato due volte il capitolo 2. Comunque questo è il nuovo capitolo spero vi sia piaciuto.

Radioactive [IT]Where stories live. Discover now