Capitolo 1

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OTTOBRE 1988
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni o di più inizia, per quello che mi è dato di sapere e di narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva per un rivolo gonfio di pioggia
Stava piovendo come mai era successo a Derry negli ultimi quindici  anni, i tre fratelli Denbrough non avevano mai visto piovere così forte in tutta la loro vita.
Bonnie era sdraiata sul letto del fratello Bill, quest ultimo era seduto alla scrivania intento a fabbricare una barchetta di carta per il più piccolo dei fratelli Denbrough: Georgie.
-G G Georgie và a p p prendere la c c cera in cantina.- balbettò Bill facendo l'ultima piega della barchetta.
-Ma la cera è in cantina!- disse Georgie spaventato all'idea di scendere la sotto da solo.
-Vuoi che la barchetta galleggi o no?- si intromise la sorella asciugandosi il naso gocciolante con la manica del pigiama.
-Ok torno subito!-.
Il piccolo Georgie corse al piano di sotto.
-Forse dovrei accompagnarlo, potrebbe essere pericoloso!- affermò Bonnie chiudendo la frase con un conato di vomito.
-Non p p puoi stai p p per morire- rispose il ragazzo ridendo. Dopo pochi secondi però le risate dei due fratelli si trasformarono in un eccesso di tosse. La musica del piano che stava suonando la madre cesso, i gemelli erano pronti a sentire il panchetto strisciare per terra e la madre salire le scale, entrambi si coprirono la bocca con le braccia finché non smisero di tossire.
La musica del piano riprese di nuovo Für Elise, Bill e Bonnie non si sarebbero mai dimenticati di quella canzone, gli avrebbe ancora fatto accapponare la pelle delle braccia e della schiena, anche a distanza di molti anni e avrebbero amaramente ricordato "mamma la suonava il giorno che morì Georgie".
Dopo soli 5 minuti Georgie tornò con in mano la cera. Bill la sciolse e la stase con un pennello su tutta la barchetta. Nel mentre Georgie si era infilato l'impermeabile giallo e le galosce di plastica. Quando la barchetta si fu asciugata Georgie la prese e la guardò incantato per qualche secondo sotto lo sguardo materno dei fratelli maggiori.
-T t ti piace?- chiese Bill.
-È bellissimo!- disse il piccolo.
-BellissimA, Georgie la barche sono tutte femmine!- dessero in coro i due gemelli. Era uno "poteri" che avevano i due fratelli, spesso pensavano esattamente le stesse cose e le dicevano anche insieme. Uno degli effetti collaterali, però, era che quando uno stava male stavano male entranbi, per questo erano entrambi malati e costretti a latto da settimane.
-Prendi questo e vai a divertirti!- disse Bonnie porgendo al fratellino un piccolo walki-tolkie.
-P p potremmo comunicare v v vedi?- disse Bill parlando nella radiolina. La sua voce venne trasmessa nel apparecchio in mano a Georgie.
-Ok, ci vediamo dopo!- disse Georgie correndo fuori dalla stanza. I due fratelli sentirono il fratello salutare i genitori e uscire dalla porta. Quando  videro un piccolo impermeabile giallo correre lungo la strada che costeggiava la loro casa, Bonnie premette il pulsante della radiolina.
-Ti vogliamo bene!- dissero i gemelli.
Georgie si voltò verso la finestra da cui i fratelli lo stavano guardando e sorrise.
-Ve ne voglio anche io!- rispose per poi voltarsi e ricominciare a correre.
-T t torna p p presto!- si raccomando Bill al fratellino.
GEORGIE NON TORNÒ. MAI PIÙ.

Spazio autrice
So che questo capitolo è un po' corto, ma non volevo mischiare la parte in cui muore Georgie con il resto. Gli altri capitoli saranno più lunghi.

Radioactive [IT]Where stories live. Discover now