CAPITOLO 16-spezza cuori

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TRISTAN
Aspettai la risposta di Justin per circa un'altra ora e mezza, ma quando capii che non sarebbe arrivata lo misi sotto carica e andai a farmi una doccia.
Mi sfilai i vestiti, cercai di pettinare più che potei i miei capelli e mi sdraiai nella vasca piena di sapone.
Iniziai a sciaquarmi ma dovetti fermarmi, sapevo che sarebbe successo. Sapevo che i miei pensieri mi avrebbero inondato la mente facendomi perdere così la cognizione del tempo.
Non seppi bene per quanto tempo rimasi lì dentro, doveva essere parecchio tempo dato che la pelle delle mie mani era irriconoscibile, eppure non volevo uscire.
Ryan faceva di tutto per me, sapeva farmi felice, era il ragazzo dei miei sogni e cazzo, questo lo sapevo dalla prima volta che l'ho visto eppure, Dio, me la facevo con il suo migliore amico.
Justin era l'opposto di Ryan, lui con le donne ci giocava, le usava a modo suo, gli faceva il lavaggio del cervello e dopo essere entrato nelle loro mutandine, le cacciava via come se niente fosse.
Io non volevo essere una delle sue puttanelle, eppure lo ero perché diavolo, facevo sesso con Justin Bieber.
' Non pensare più una cosa del genere ok? Tu non sei neanche lontanamente una puttana. Mi hai capito?'
Le parole di Justin mi ritornavano in mente come lame affilate, eppure non potevo non pensare una cosa del genere.
' Ho sempre pensato che tu fossi diversa, ed è per questo che non facciamo la finita. No, noi non la finiamo, no.'
La testa mi scoppiava e in quel momento solo una cosa poteva farmi rilassare o anche solo farmi stare bene- oltre al cioccolato-.
Così presi il telefono della suite che mi ero portata in bagno per le emergenze e composi il numero, lui era l'unico che poteva aiutarmi.
"Pronto?" trasalii.
"Papà?"

Ritornai in stanza continuando a tenere l'accappatoio addosso. Non credo sarei uscita questa sera. Era San Valentino, ma lo avevo già festeggiato il pomeriggio con Ryan, non mi andava....
Non so quale stupida parte del mio corpo mi fece credere che la colpa fosse di Justin.
Voglio dire, perché non rispondere ai messaggi? E' da immaturi- lo facevo anche io- doveva dirmi che problemi aveva e magari li avremmo risolti insieme.
Qualcuno bussò alla porta della mia stanza, mi alzai dal letto e aprii la porta.
" Mamma, non ti aspettavo prima di domani mattina, che ci fai qui?"
" E' San Valentino tesoro, come mai tu sei a casa?"
" Non mi va di festeggiare mamma, e poi non voglio che tu sei da sola a casa a commiserarti del fatto che papà è andato via"
" Hai ragione tesoro, ed è per questo che ho invitato Pattie la mamma di Justin" mi illuminai.
" Giusto, anche lei è una donna single."
" Esatto, ma verrà anche Justin, così non sarai sola ad annoiarti, sbaglio o siete amici?" chiese confusa.
Già, è talmente una donna impegnata che non si ricorda neanche più gli amici di sua figlia..
"Si mamma. Sarà meglio che mi prepari, si è già fatto tardi"
La mamma uscì di corsa e io mi avvicinai all'armadio. Pescai un pantalone di pelle nero aderente, un top dello stesso colore e una giacca rossa con decoltè abbinati.
Mi asciugai i capelli e feci la piastra- una volta ogni tanto- applicai del rossetto rosso e l'ayeliner sugli occhi.
Perché feci tutto questo? Potevo mettermi una semplice tuta o starmene in pigiama tanto era la mia suite, ma no, sperai di fare colpo su Justin, mi dispiaceva quando era incazzato con me e come se non bastasse stavo male anche io.
Justin

Ero sul letto ormai dalle, in realtà non lo sapevo, ma doveva essere troppo tempo dato che il sole era scomparso in cielo e quando mi ci sono messo erano appena le undici di mattina.
Non avevo voglia di far niente quel giorno. Solo starmene nella mia stanza, nel mio letto a pensare tutto fuorché Tristan.
Non ce la facevo più. Sentivo di impazzire, ma non sapevo neanche io per cosa, e questo mi fece incazzare ancora di più.
Beep.
Presi il cellulare al mio fianco e lessi il nome. Urlai per la disperazione. Non potevo non pensarla se faceva così.
'Che fine hai fatto? Non ti ho più visto dopo scuola:(! '
Vaffanculo.
Volevo scriverglielo. In grande. Doveva saperlo cazzo, doveva saperlo che mi stava uccidendo lentamente.
' Avevo delle cose da fare'
Ero risultato antipatico? Bene, non me ne fregava niente.
Beep.
' Mi dispiace che oggi Ryan ci abbia interrotti, devi ancora dirmi quella cosa, x '
Già, quella cosa. Neanche la ricordavo più, era solo.....era cosi bella.
NO!
E poi, aveva la ben faccia tosta di farmi anche un bacio a fine messaggio?
Come, c'e, come si può?C'e, io, io, boh, no, cioè.
'Magari un'altra volta'
Scrissi solo.
Beep.
Cancellai il messaggio senza leggerlo, sapevo che....bastavano altre due o tre messaggi e la mia rabbia sarebbe stato solo un brutto ricordo, e io non volevo. Doveva capirlo. Non ero un giocattolo. Non più.
" Oh insomma, che ci fai ancora sul letto vestito così?" guardai confuso mia madre. " Ti avevo detto che avremmo cenato a casa di Tristan questa sera"
Cazzo. Me l'ero dimenticato. Non volevo vederla, non mi sentivo ancora pronto.
" No mamma, io non vengo, preferisco stare qui e ordinare la pizza" sorrisi debolmente.
"Tesoro, è da stamattina che sei su questo letto- approposito parleremo del tuo filone a scuola più tardi- vuoi dirmi cos'hai?" si sedette accanto a me.
"Non ho niente mamma, solo, non mi va ok? Non mi sento molto bene"
" Devi venire, dai ci sarà anche Tristan, lei sa ascoltarti, magari puoi dirlo a lei, e-oh aspetta, è lei il problema vero?"
Mi alzai dal letto. "Ok mamma, hai vinto. Vengo, basta che non mi poni più domande"

Ero seduto sul divano. Tristan era al mio fianco. Nessuno dei due si era rivolto parola, cioè lei lo aveva fatto io, beh, io non l' avevo risposta.
Si guardava le scarpe con imbarazzo mentre io giocavo ad uno stupido gioco sul cellulare.
Lo ammetto, quando era scesa dalle scale, dimenticai tutto.
Quando vidi il suo fantastico viso dimenticai la rabbia, dimenticai il perché, dimenticai perfino il fatto che mi trovavo in casa sua, con sua madre, e la mia!
Poi successe in un lampo, mi prese la mano e mi portò di sopra.
"Che ci facciamo qui Tristan? Andiamo giù, penseranno chissà cosa''
Feci per andare via ma mi bloccò il polso.
" Non so perché sei arrabbiato con me, e non voglio saperlo, ma io non sono arrabbiata con te, e te lo dimostrerò"
Feci per chiedergli cosa avesse in mente ma non me lo permise. Si avvicinò intrecciando le mani dietro il mio collo.
Le sue labbra rosse si avvicinavano piano e sensuali e iniziai già a sentire stretti i miei boxer.
Le labbra si scontrarono, mi uscì in piccolo gemito prima di prenderla per i fianchi e stringerla più vicino a me.
Queste piccole ore senza lei mi avevano scosso, e non capii neanche io in quel momento cosa diavolo stavo provando.
Era un bacio diverso dagli altri, sembrava più calmo, più dolce, più passionale. Il resto delle volte sembravamo degli animali affamati. Mi venne da ridacchiare.
Stava per chiedermi qualcosa ma sua madre ci chiamò dal fondo delle scale.
"Tristan, sono già venti minuti che vi chiamo, non farmi salire di sopra" alzò gli occhi al cielo.
Scendemmo le scale, e mentre io arrivai in salone da mia madre, loro due continuavano a parlare.
Sentii tutta la conversazione, e non era una semplice litigata. C'era qualcosa sotto.
"Tristan non farmi fare una brutta figura, o passi dei guai seri"
"Ti piacerebbe liberarti di me, vero? Ho già chiamato papà"
Tristan venne in salone e sorrise a mia madre, poi prese posto a tavola affianco a me.
"Allora Justin, spero ti piaccia il pesce, sono vegetariana ed è l'unica carne che mangio" il mio sorriso svanì.
"Oh sisi Eleonor, io adoro il pesce"
Sentii Tristan ridacchiare e sapevo il perché.
Io odiavo il pesce.
Mentre iniziammo a mangiare- io lentamente- parlammo del più e del meno e sembravamo davvero una famiglia e iniziai a capire come mai io e Tristan fossimo così amici.

Io e lei eravamo soli.
Non avevamo nessuno.
Non avevamo una vera famiglia.
Non avevamo un padre che ci accogliesse a braccia aperte sul divano.
Una madre non sempre presente.

E provai.....tristezza, pena per entrambi.
"Allora Justin, è San Valentino, come mai non sei a festeggiare con la tua ragazza?" mise in discussione la mamma di Tristan, mentre quest'ultima sbiancò.
" Non sono fidanzato Eleonor, né tanto meno innamorato, in realtà non ci ho mai pensato"
Ci avevo pensato eccome. Eppure dire ad alta voce ' Io amo Tristan' sembrava così banale che, non lo so, non sembrava reale.

' Perché non glielo dici Justin? Siete amici da tempo' Amber disse. ' Non avete mai avuto problemi nel parlare'
' Ma dire cosa a chi?Di che diamine stai parlando?' Ero abbastanza nervoso quel giorno, e tutto perché Ryan e Tristan ci stavano impiegando mezz'ora per prendere un bicchiere in cucina.
' Non fare il finto tonto adesso,Justin. Devi dirglielo che sei innamorato di lei.'
' Sei impazzita Amber? Io non amo Tristan, e poi lei ama Ryan e....' feci una pausa ' sarà sempre così'
' Hai ragione, forse lei è innamorata di Ryan, ma tu amico mio, non sei innamorato di un'altra'

Dopo aver cenato e tutto, io e mia madre salutammo Tristan ed Eleonor e dopo averle ringraziate ci avviamo verso casa con la mia Range Rover nera.
Ma ovviamente mia madre dovette rovinare una serata- non che non fosse già rovinata comunque-.
"Lo vedi? Lo vedi? Ecco perché non voglio che frequenti Tristan"
"Oddio mamma, cosa c'è che non va ora?" chiesi stanco.
"C'è che questa ragazza ti sta uccidendo lentamente e tu neanche te ne accorgi"
"Inizi seriamente a diventare ridicola mamma, non mi sta uccidendo, io sto bene così come sto"
Non era la verità. Stavo da schifo e in quel momento avrei voluto spaccare qualcosa, qualsiasi cosa.
"Allora sai cosa ti dico?Quando un giorno lei ti spezzerà il cuore, perché oh si, lei te lo spezzerà, non venire a piangere da me, chiaro?"

Don't tell me you're my heartbreaker
RAGAZZE SONO DAVVERO CONTENTISSIMA PER TUTTI I LIKE E COMMENTI, DAVVERO GRAZIE MILLE!! PERÒ CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA E PER RINGRAZIARVI DI TUTTI I LIKE E COMMENTI NE HO POSTATI DUE INSIEME, KISS!❤️
COSA SUCCEDERÀ NEL PROSSIMO CAPITOLO? DI SICURO COSE MOLTO INTERESSANTI ;))
AGGIORNO A 11 LIKE e 3 COMMENTI, C'É LA FAREMO??

Heartbreaker❤️. ||Justin BieberWhere stories live. Discover now