San Valentino e la Seconda Prova

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1990
San Valentino
I anno

“Facciamo un giro in cortile?”
La voce di Frannie fece distogliere lo sguardo di Mag dal libro di Trasfigurazione.
“Volevo studiare per un’altra ora” si lamentò la ragazza.
“Ma se è da dieci minuti che stai fissando la stessa pagina!” protestò Frannie alzando gli occhi al cielo. Fra le due non c’era ancora molta confidenza, per cui Mag le restituì uno sguardo oltraggiato.
“Questo passaggio è difficile” rispose indispettita la ragazza.
Qualche giorno prima aveva accettato di uscire a fare un giro con l’amica Serpeverde e le due avevano finito col perdere l’intero pomeriggio.
“Te lo spiego io mentre andiamo!” insistette Frannie “Dai, non vedevamo il sole da metà settembre!”
“Ma sarà pieno di coppiette felici, non ho voglia” mugolò Margaret.
“Mamma mia, Margaret, a volte sembri Edmund” disse Frannie ridacchiando.
Le due si voltarono per vedere se l’amico era lì in Sala Comune. Seduto su una poltrona da solo, Edmund Pevensie guardava con aria annoiata Flint e Montague che si sfidavano a scacchi. Ogni tanto sbuffava e guardava altrove, poi tornava a scrutare i due compagni più grandi e sbuffava di nuovo. Aveva l’aria di aver passato molto tempo lì con loro e di avere intenzione di passarne altrettanto.
“Almeno faccio qualcosa di costruttivo, io” borbottò Mag.
“Sì, annoiarti sulla Trasfigurazione degli aghi di pino” disse Frannie “Dai, lo so che vorresti venire con me!”
“E va bene” disse Mag sbuffando e chiudendo il libro.
Si alzò e cercò di ignorare lo squittio felice di Frannie. Andò a recuperare nel dormitorio il mantello suo e dell’amica; quando tornò vide che Frannie si era avvicinata a Edmund e gli stava dicendo qualcosa. Lui la scrutò per qualche istante e poi scosse la testa. Frannie cercò di non insistere. Quel ragazzo sembrava non avere proprio voglia di unirsi a loro, mentre con Mag sapeva che alla fine l’avrebbe avuta vinta. La ragazza si avvicinò ai due proprio mentre Frannie gli diceva “Se ci ripensi, sai dove trovarci”, salutò di sfuggita il compagno di classe facendogli un sorriso – al quale questi non rispose – e insieme all’amica uscì dal passaggio.
Una volta fuori, effettivamente trovarono qualche coppietta che cercava un po’ di intimità, ma erano tutte persone che non conoscevano, sicuramente dal quinto anno in su, per cui non si sentirono più di tanto in imbarazzo.
“Ogni tanto ci vuole staccarsi dai libri, non trovi?” disse Frannie sedendosi sotto un’arcata.
“Sì, solo che mi distraggo già tanto di mio… Non so se era il caso…” balbettò Mag, desiderosa sia di piacere alla nuova amica sia di non perdere di vista l’importanza dello studio.
“Allora, hai notato quanto è carino Tony McMartian?” chiese Frannie decisa a non parlare di compiti e di lezioni. Mag alzò gli occhi al cielo. Era almeno la terza volta che glielo chiedeva, da quando avevano conosciuto quel ragazzo a settembre.
“Ti ho già detto che non è il mio tipo, però ha dei begli occhi” disse Mag cercando di essere gentile “E poi secondo me Philip, quello di Grifondoro del secondo anno, è più figo”
A dire il vero si era presa una cotta per lui dal primo giorno. 
“Vogliamo parlare di Esmeralda? Quella del terzo?” disse Frannie con aria sognante “Oh, guardala là!”
Indicò una ragazza dalla pelle scura, occhi color smeraldo e meravigliosi capelli ricci, la quale parlava con un biondino del suo anno e il capitano della squadra di Quidditch Grifondoro, fratello maggiore di due dei loro compagni di classe.
“Magari avessi i suoi occhi!” sospirò Mag.
“Magari avessi lei” disse Frannie ridendo.
Rimasero a chiacchierare sull’argomento per un po’, poi, vinte dal freddo, decisero di tornare in Sala Comune, dove trovarono Edmund esattamente dove lo avevano lasciato.

*

1991
San Valentino
II anno

Non avevano legato particolarmente con Fred e George Weasley sino a quel giorno.
Il giorno di San Valentino era giunto totalmente indisturbato fra i ragazzi dei primi anni, ancora troppo acerbi per sentire i richiami pungenti dell’amore – a parte Frannie, che sembrava essersi presa una cotta per McMartian ormai da tempo. Erano in classe con due campioni di stupidità: i gemelli Weasley. I due avevano tre fratelli più grandi e dicevano di averne altri due a casa. Il fratello maggiore, Charlie, sembrava a posto, mentre Percy, del terzo anno, era una vera piaga, ma questo Mag, Frannie e Laetitia lo scoprirono solo quel pomeriggio, quando arrivò come una furia a sgridare i suoi fratelli.
Prima della lezione di Trasfigurazione Mag, Laets e Frannie, quest’ultima in banco con Edmund, avevano notato un certo movimento in fondo all’aula, in particolare dove stavano seduti i due Weasley e Lee Jordan, il terzo membro del club dei disturbatori principali della classe. Una volta entrata la professoressa McGranitt si erano zittiti, facendo ben presto dimenticare ai curiosi il motivo del loro interesse.
Verso la fine dell’ora, però, era successo. Mentre l’insegnante si avvicinava ai banchi alla sua destra per iniziare il giro di perlustrazione, Mag sentì un leggero fruscio alle sue spalle e si voltò appena in tempo per vedere una scatola a forma di cuore fluttuare accanto a lei, superarla e andarsi a posare sulla cattedra. Fortunatamente l’insegnante era voltata e non se ne accorse finché non ebbe finito il suo giro e non tornò al suo posto, dove trovò ad aspettarla quel regalo inaspettato.
“Di chi è questa?” disse prendendo in mano la scatola rosso vivo e mostrandola alla classe.
Silenzio. Tutti la guardarono spaesati. Lei, senza scomporsi, la aprì e analizzò il contenuto. Si trattava di una mezza dozzina di Ciocco Calderoni dall’aria innocua.
“Non è mia abitudine accettare regali di questo genere dai miei studenti” disse in tono asciutto.
Mag sentì dietro di lei Frannie trattenere una risata.
“Allora, si sono materializzati qui dal nulla?” disse trafiggendo ogni studente con lo sguardo “Ho la sensazione che qualcuno qui si stia divertendo alle mie spalle”
Edmund era piuttosto annoiato da quelle stupidaggini, così sbuffò senza farsi vedere.
“Molto bene” disse l’insegnante chiudendo la scatola “Toglierò dieci punti ad ogni Casa”
Nell’aula si sollevarono lamentele di ogni genere, soprattutto da parte dei Serpeverde e dei Corvonero.
“Non ammetto simili bravate nella mia classe” disse guardando insistentemente verso il fondo dell’aula, dove i gemelli Weasley stavano visibilmente per cedere.
“…Volevamo solo augurarle buon San Valentino!” disse George alzandosi in piedi. Fred, accanto a lui, sbuffò e si alzò a sua volta.
“Perché lei è la miglior insegnante della scuola”
“Ma no, di tutto il mondo!”
“Dell’universo!”
“Molto bene, vediamo se lo penserete ancora dopo la punizione. Alle cinque, nel mio studio.” disse l’insegnante rimanendo impassibile. Poi fece una smorfia e aggiunse: “…e comunque ho sempre preferito gli Zuccotti di Zucca”
Una volta usciti da lezione, Frannie rimase indietro ad aspettare i gemelli, così le due amiche e Edmund la imitarono, anche se quest’ultimo non sembrava averne voglia, dal momento che continuava a guardarsi intorno con aria annoiata.
Quando uscirono i gemelli insieme a Lee, Frannie smise di parlare con Mag e Laetitia dell’accaduto e si rivolse ai tre Grifondoro.
“Hey, Weasley! La prossima volta ve li fornisco io gli Zuccotti di Zucca!” esclamò sorridendo.
“Dici davvero, Firwood?” chiese George.
“Firwood vuole essere portata sulla via del più folle divertimento?” continuò Fred.
“Ragazzi, al massimo sono io a portarvi su quella via” disse Frannie con convinzione.
Rimasero a fissarsi per qualche istante, poi scoppiarono a ridere tutti insieme. Persino Edmund riuscì a mettere da parte per un momento il broncio che lo accompagnava per la gran parte delle sue giornate e si sciolse in una risata liberatoria.
“Ma come fate a essere così…?” iniziò Mag senza trovare le parole adatte per descriverli.
“…Geniali?” concluse Frannie per lei.
“Anni e anni di pratica” rispose Fred con orgoglio.
“E tanti fratelli con cui divertirsi” aggiunse George.
Erano tutti felici e sorridenti, non si erano mai parlati con quella complicità. Era appena nata una nuova amicizia.

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