PROLOGO

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Il suono di un pianto risuonava in quella umida caverna, era quello di un bambino. Dei continui mormorii arrivavano invece più ovattati. All'interno di quelle mura di roccia una ragazza dai lunghi capelli rossicci stringeva un piccolo cornicino stretto al suo formoso e decisamente più grande. Lei lo coccolava e cercava di calmarlo ma nulla sembrava in grado di calmare il sottile pianto di quella piccola creatura.
Lei continuava a provarci, doveva riuscirci o l'avrebbero trovata. Era riuscita a scappare dal suo villaggio a fatica e aveva partorito in quell'umida caverna da sola, mentre il suo compagno era occupato a fermare gli attacchi nemici, così come tutti gli altri guerrieri del suo villaggio, donne comprese. Mentre gli anziani e i praticanti di magia tentavano disperatamente di proteggere le loro case utilizzando le armi in loro possesso. Non pensate male, lei non voleva abbandonare così la sua gente. Ma cosa avrebbero pensato di lei vedendo che contrariamente a ciò che aveva sempre detto lei era effettivamente diversa?
No, non poteva permettere che qualcuno scoprisse il suo segreto. Infondo grazie al suo compagno il suo piccolo bambino non avrebbe passato tutto quello che aveva al contrario passato lei. Tutti al villaggio pensavano fosse umana, e che fosse colpa sua se i cacciatori eseguivano un attacco dietro l'altro proprio a loro. Ma non era così. Beh non era tutto così.
Lei era cresciuta con gli umani, aveva imparato a combattere come loro ma all'età di diciotto anni la sua vera natura le era venuta a far visita. Tutto quello che si credeva leggenda divenne reale, e tra la fuga dagli umani e le continue lotte per la sopravvivenza, aveva incontrato il suo compagno. Quello che il popolo con cui era cresciuta chinava LICANTROPO, per lei era solo l'uomo più bello di tutta la terra conosciuta e non, con i suoi indomabili capelli cioccolato e gli occhi rossi da Alpha. Non ci aveva pensato neanche un secondo a proteggerla, e lei gli aveva comunque mentito.
Reghnar, era questo il nome di quel mezzo lupo mezzo uomo, mentre quello della ragazza era Lena. Lui l'aveva salvata da una quasi sicura morte, e l'aveva protetta per un intero anno. Anno in cui si erano scoperto compagni per la vita, e avevano concepito il loro primo figlio. La piccola creatura che teneva fra le braccia e che cullava continuamente per cercare di calmarlo. 
Dei passi si sparsero con un eco per la buia caverna, e continuavano a proseguire verso quello che era il luogo in cui si trovava.
"Reghnar, sei tu?" Aveva sussurrato quasi spaventata Lena, stringendo sempre più il cornicino del bimbo in fasce.
"Si." Aveva risposto il compagno, quasi ansante è molto affaticato. Una volta che i due si riunirono il licantropo cadde a terra quasi morto, una sequenza di lunghe e profonde ferite sgorganti di sangue era presente sulla schiena e un piccolo sorriso debole incorniciava il viso dell'alpha.
"Volevo vederlo, almeno una volta volevo vedere mio figlio." Aveva detto, cercando di spostarsi più in alto per poter vedere meglio il piccolo.
"Non ha ancora aperto gli occhi, eppure ha smesso di piangere solo ora che tu sei accanto a lui." Tra le lacrime si era espressa la donna, che spostava leggermente il piccolo dal suo torace e lo mostrava al padre.
"Ha i tuoi capelli." Aveva sussurrato lui, quasi pronto a raggiungere il regno dei morti. Poi il piccolo aveva aperto gli occhi, un profondo nero si vedeva in quelle piccole iridi, mentre un solo piccolo veloce lampo mostrava la seconda natura del piccolo.
Una piccola luce dorata intensa aveva brillato in quegli occhi, mostrando la stessa natura della madre, una natura così pericolosa che era meglio nascondere per altro tempo al mondo.
Aveva un solo modo per farlo, aveva quindi utilizzato tutto il suo essere e quello che ne comporta per assicurare al suo bambino un vero futuro.
Un lampo colo oro aveva riempito la caverna fini ad uscirne.
Quando gli uomini erano entrati nella caverna videro i due corpi di Reghnar e Lena a terra senza vita è del bambino non vi era traccia.

Intanto vorrei scusarmi per l'assenza ma la scuola è finita il 10 giugno e io ho avuto interrogazioni o prove fino l'8 di giugno. Poi per la mia lunga assenza ingiustificata su le altre storie non vi preoccupate le finirò...magari non subito ma lo farò.
Volevo pubblicare questa storia perché in una settimana e qualche giorno è esplosa la creatività che si era leggermente blocca in questo periodo tutta qui, spero non vi annoierà.

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