16. Ammaliare il killer

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Karoline's pov.
Trasportai nell'ombra i 6 ragazzi del campo Mezzosangue, l'avevo imparato da piccola per sbaglio e da allora uso sempre questo trucco per sfuggire a mio padre.
Ci ritrovammo negli Inferi, eravamo vicino all'ingresso per i prati di Asfodelo, un'immensa pianura dove vengono raccolte le anime di coloro che in vita non hanno fatto niente di speciale, né di buono né di cattivo. 
Iniziammo a correre, il palazzo di Ade era lontano e per delle persone ancora vive non era una grandissima idea mettersi in bella mostra davanti a delle anime dannate; per fortuna i ragazzi con me avrebbero dovuto essere considerati "eroi" quindi potevo stare tranquilla e farmi proteggere.
Ero molto stanca ma fortunatamente eravamo quasi arrivati.
Entrammo da una piccola finestrella posta sul retro del palazzo (l'altro figlio di Ade non passó molto facilmente, dovrebbe iniziare la dieta degli Inferi: morire e non poter mangiare piú, ma non sono cosí crudele dai). Da lí arrivammo a quella che io chiamo "ala nera" perché era diciamo un po' come la mia prigione.

Mio padre probabilmente non si era nemmeno accorto che me ne ero andata da cosí tanto tempo, mi faceva sempre portare il cibo da uno scheletrino che ho chiamato Calí, quindi non mi vedeva dal mio compleanno.
Arrivammo alla mia camera ma la porta era spalancata.
Era tutto a soqquadro, e un tipo alto stava aprendo un'anta dell'armadio, provabilmente pensava di trovarmi nascosta lí.
《Vuoi una mano a cercare Karoline? Oh aspetta é proprio qui affianco a me! Hai visto caro Lee?》disse Zoe.
《Oh bene, mi risparmiate la fatica di andare in giro a cercarla. Ora consegnatemela, o velete per caso combattere? 7 contro 1, non é molto leale...》parló Lee con voce tetra.
《Infatti non combatteremo-inizió Luna-vuoi Karoline? Bene, é proprio qui. Peró prima una cosetta.》si avvicinó a Zoe sussurrandole qualcosa nell'orecchio dicendo poi 《ordinaglielo》.
《Non mi sembra il caso di mettersi a spettegolare proprio ora》si intromise  Erik.
Zoe si mise davanti a Lee, nonostante sapesse benissimo che era un ragazzo fuori di testa che aveva ucciso una ragazza e con voce sicura e suadente disse 《Lee, prendi la corda che c'é per terra e legati alla sedia. É un ordine.》
Lee all'inizio sembrava un po' incerto ma alla fine prese la corda e la porse ad Hardin per farsi legare.
I ragazzi ed io eravamo sorpresi vedendo poi Luna e Zoe che si davano il cinque sorridendo.
Vedendo le nostre facce Luna disse《Vedete ragazzi, a volte puó capitare che i figli di Afrodite nascano con un potere speciale:la lingua ammaliatrice》.

《Adesso dovresti dirgli di spiegare perché ti vuole usare come un'arma》disse Thomas.
《E poi dobbiamo fare in modo che non ti usi davvero come un'arma》disse Jacob voltandosi verso Thomas, Luna ed Hardin 《io ed Erik possiamo ucciderlo?》
《Tu non ucciderai proprio nessuno! Non se ne parla no no!》gli rispose quindi Luna.
《Bene Lee, adesso sei obbligato a dirci perché hai ucciso Alyce e cosa volevi fare con Karoline. Dí tutto quanto.》gli impose Zoe.
Lee cercó di attapparsi la bocca mordendosi con i denti ma poi parló《avevo letto il diario di Alyce, per curiositá, avevo scoperto di questa ragazza che aveva incontrato a Central Park, della sua maledizione. Volevo usarla per uccidere tutti i mezzosangue del Campo per impedire che disturbassero il risveglio di Gea! Quella stupida della mia sorellastra peró era l'unica persona che potesse fermarmi!》
A quel punto, con tutta la calma che avevo in corpo, mi tolsi i guanti che avevo indossato per evitare di uccidere accidenatalmente qualcuno toccandolo. Mi avvicinai a Lee, lo guardai e chi dissi《Alyce non era stupida, tu lo sei stato》e gli presi la testa fra le mani, osservandolo mentre le sue pupille perdevano vita lentamente. Mi girai e dissi 《OPS! Mi ero dimenticata che fossi maledetta!》
Tutti sorrisero (tranne Erik e Jacob, evidentemente gli avevo tolto il divertimento)

《Adesso resta solo una cosa da fare》disse Thomas《toglierti la maledizione》
《E come diavolo pensi di fare?》
《Beh Alyce é morta, ma noi siamo nel regno dei morti...》

Niente é come sembra #wattys2019Where stories live. Discover now